Un altro figlio di…Harper Simon

harper simon.jpgVedo della malizia e anche dell’ironia nei vostri occhi, sarà per il titolo? Non credo!

Ma veniamo al disco e al personaggio in questione che sono un tutt’uno: Harper Simon, una persona ma anche il titolo dell’album, ma anche il figlio di Paul Simon (sarà questa la ragione? Mah!): un disco e un personaggio controverso che ha avuto ottimi riscontri di critica e stroncature senza pietà, ovviamente, e qui una bella Catalanata non ve la toglie nessuno, la verità sta nel mezzo, e vi ho risparmiato il latino.

A dire il vero questo album, con i suoi dieci brani dieci, per un totale di poco più di trenta minuti, non mi pare malvagio: per forza direte voi, con quello schieramento di musicisti al suo fianco sarebbe stato difficile fallire e qui devo dire che ve l’appoggio. Sono della partita Bob Johnston, storico produttore di Bob Dylan, alcuni dei musicisti di Nashville che suonarono con lo stesso Bob e con Elvis, tra gli altri Hargus Pig Robbins, Lloyd Green e Charlie McCoy, nomi che scatenano un fremito tra gli appassionati del buon country, ma anche altri figli di…Petra Haden, in qualità di coautrice con babbo Paul di Ha Ha, la figlia di Lowell George Inara, Sean Lennon e ancora Steve Gadd, Eleni Mandell, Marc Ribot, Steve Nieve e molti altri, quindi…

Il DNA di famiglia è assolutamente presente nella musica di Harper, ma il nostro amico, come si può desumere da alcune cover che circolano in rete ha anche buone frequentazioni, per esempio con la musica di Nick Drake e con Bob Dylan, una bella versione di You ain’t goin’ nowhere (si vedono in Youtube, sono in un concerto a Largo).

L’iniziale All to God con il suo falsetto che ricorda vagamente il Jon Anderson più pastorale, è un arrangiamento di un tradizionale a sfondo religioso; Wishes and Stars sembra uscire da un disco di Paul Simon inizio anni ’70, voce ed arrangiamenti sono molto simili, evidentemente i dischi di papà circolavano molto in casa in quegli anni ( a quattro anni Harper ha partecipato con il padre alla trasmissione Sesame Street, quella coi Muppets per intenderci, c’è il filmato in rete). Il disco ha anche molti pregi, The Audit è un bellissimo brano, sognante, dall’arrangiamento maestoso, Shooting Star con una pedal steel sgargiante è uno dei brani country registrati in quel di Nashville, Tennessee con la produzione di Johnston, e si sente, bellissima, antica e moderna al tempo stesso, come sonorità, Tennessee, un titolo, un programma, non sfigurerebbe in qualsiasi disco di alt-country, ma ha anche forte connotazioni con la musica del padre, un piccolo gioellino. La già ricordata Ha ha è un acquarello acustico con delle belle voci femminili di supporto, tipico dell’augusto genitore. Cactus Flower rag è il brano più rock del disco, forse una parola forte, più mosso rende l’idea. Ancora il country di All I have are memories sempre curatissima a livello vocale e arrangiamenti.

I due brani migliori sono in conclusione: The Shine è una stupenda ballata pianistica che rivaleggia con il meglio della produzione di Paul Simon (che ne è anche coautore con la seconda moglie, l’attrice Carrie Fisher, esatto la principessa Leila!), veramente bellissima, a seguire Berkeley Girl Voce e chitarra acustica, delicata e sognante, ancora nel segno di famiglia.

Bruno Conti

Un altro figlio di…Harper Simonultima modifica: 2009-11-24T10:48:00+01:00da bruno_conti
Reposta per primo quest’articolo