A Volte Ritornano! Peter Gabriel – Scratch My Back

peter gabriel scratch my back.jpgPeter Gabriel – Scratch My Back

E come tornano! Dopo “soli” otto anni da Up torna Peter Gabriel con un album bellissimo, sorprendente, un album di cover che non sono cover, sono reinterpretazioni fantastiche di brani di autori celebri e di artisti emergenti.

Quando vi avevo anticipato tempo fa l’uscita dell’album, forse, fra le righe, traspariva un certo scetticismo.

Nulla di tutto ciò, il disco è magnifico (sto esaurendo gli aggettivi): il progetto sulla carta era ambizioso, un disco per sola voce, orchestra e piano, dove venivano ripresi una serie di brani più o meno celebri e rielaborati in un arrangiamento orchestrale, senza strumenti rock, sezione ritmica, niente. Potenzialmente, diciamocelo francamente, una “palla” tremenda o il rischio di un eccessivo cerebralismo, per usare termini più educati.

Invece il buon Peter ne esce alla grande: coadiuvato dal violista e orchestratore neozeolandese John Metcalfe (qualcuno ha detto Durutti Column?) e dal grande produttore americano Bob Ezrin (che recentemente aveva collaborato alla ripresa live del celebre Berlin di Lou Reed), ha estratto dal cilindro non il classico coniglio, pensando alla colonna sonora di Long Walk Home, ma un piccolo capolavoro che rivaleggia con il meglio della sua produzione.

Sulla rivista Jam Claudio Tedesco ha redatto un ottimo articolo che racconta la genesi e la conclusione di questo progetto, ma, secondo me, ha calcato un po’ troppo la mano sull’aspetto “classico contemporaneo” della musica contenuta in questo album: sicuramente è un album non facile ma mai difficile (ovviamente non è adatto ai fans di Lady Gaga e forse anche degli ultimi Genesis, una cattiveria!), per intenderci, un album che ho amato molto e che di tanto in tanto torno ad ascoltare come Lorca di Tim Buckley, è bellissimo, ma ascoltato in una tarda serata estiva, magari in cuffia, con le finestre aperte, al termine della “seduta” ti lascia forte la tentazione di gettarti dalla finestra stessa. Tornando a questo Scratch My Back l’elemento portante di tutto il progetto è la “voce” di Peter Gabriel, che è la vera protagonista di questo disco, ora “nuda” solo con un piano che la accompagna come in I Think It’s Going To Rain Today, la malinconica ballata di Randy Newman o nella straordinaria rivisitazione di Boy In The Bubble di Paul Simon, solare e gioiosa nella versione originale, rallentata e struggente nella versione di Gabriel, veramente intensa, con la voce che ti convoglia mille sentimenti, una voce che nella maturità rimane inconfondibile.

E che dire della versione di Heroes di David Bowie? All’inizio devi “entrare” nello spirito del brano, rallentato e minimale, con quegli archi minacciosi ed incombenti che avvolgono la voce di Peter, soffusa e bowiana all’inizio, via via più sicura e potente in un crescendo emozionante. Ma anche i brani dei “giovani” sono molto belli: My Body Is A Cage degli Arcade Fire gode del trattamento full orchestra, maestoso e travolgente, anche in questo caso un crescendo entusiamante, introdotto dal piano e dai fiati, con la voce di Gabriel che assume delle tonalità quasi alla Lamb Lies Down on Broadway, molto teatrali, per salire di tono a mano a mano, mentre l’orchestra realizza un crescendo molto vivace e un finale dove appare anche un coro. Molto bella anche The Book of Love dei Magnetic Fields già apparsa nella colonna sonora di Shall We dance e scelta come nuovo singolo.

Molto dolce ed evocativa, la pianistica Flume dei Bon Iver (che come i Magnetic Fields sono il nome dietro cui si nasconde un singolo musicista), mentre Après Moi di Regina Spektor (l’unica donna coinvolta nel progetto) è uno degli episodi più movimentati e dall’arrangiamento assai teatrale, qualcuno l’ha definita l’erede di Kate Bush, sarà per questo che Gabriel l’ha scelta (pensiero malizioso). Comunque i brani sono tutti belli, Philadelphia di Neil Young e Power to the heart di Lou Reed, rendono omaggio a due grandi della musica.

Il disco, registrato, parte negli Air Studios di George Martin e parte negli studi della Real World, esce il prossimo 15 febbraio. Il 13 febbraio Peter Gabriel compirà 60 anni. Una coincidenza?

Bruno Conti

 

A Volte Ritornano! Peter Gabriel – Scratch My Backultima modifica: 2010-01-23T20:49:00+01:00da bruno_conti
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