Un “Giovane” Di Talento. Jonny Lang – Live At The Ryman

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Jonny Lang – Live At The Ryman – SayRai Music

Per chi non lo conoscesse, come direbbe il finto ministro Maroni, “fischia se suona”. Per chi già lo conosce e lo apprezza, sarà occasione di giubilo e piacere ascoltare, finalmente, un album che gli rende completamente merito.

All’età di 29 anni appena compiuti e quindi tecnicamente un giovane Jonny Lang ha già alle spalle una carriera che dura da una quindicina di anni, quindi uno dei tanti bambini prodigio, ma di quelli bravi, della famiglia degli Stevie Winwood e Wonder, o per rimanere in anni più recenti e in ambito blues, Joe Bonamassa.

Sempre per chi non lo conosce ricordiamo che il suo esordio avviene nel 1995 a 14 anni con un album indipendente a nome Kid Jonny Lang & The Big Bang (non pervenuto), mentre quello ufficiale, per una major, la A&M del gruppo Universal avviene con l’ottimo Lie to me del gennaio 1997: blues, rock, soul, assoli di chitarra a iosa, cover di qualità ma subentra subito la sindrome del bel fiolin (bel ragazzo per chi non conosce il milanese), per il successivo Wander This World gli affiancano David Z, collaboratore di Prince, che firma anche un brano dell’album, che subisce una sterzata verso sonorità molto più commerciali ancorché valide che gli valgono una nomination ai Grammy (mah!)  e siamo nel 1998. Dopo una pausa di ben 5 anni nel 2003 esce Long Time Coming che sterza verso sonorità più influenzate dal soul e dal gospel ma la chitarra ruggisce meno. L’album del 2006 Turn Around l’ultimo per l’A&M è decisamente R&B oriented e la chitarra si sente pochissimo, quindi se volete sentire Stevie Wonder (grande pallino di Lang), l’originale è meglio.

Siamo arrivati a oggi e a questo Live At The Ryman che è uscito in versione digital download a fine 2009 e si trova, con fatica, in versione CD nel suo sito distribuito da quella etichetta indipendente dal nome improbabile che si legge all’inizio del post. Ma a noi non ci frega, visto che siamo in rete e questo è un Blog ben vengano anche questi prodotti cosiddetti “virtuali”: oltretutto si tratta di un ottimo album Live, cantato bene, suonato anche meglio, ottimo gruppo di musicisti, repertorio ben calibrato tra soul, rock, blues, venature gospel, scelta di cover eccellenti, pubblico entusiasta (con prevalenza, da quello che si percepisce dell’ambiente, di giovani e giovanissimi).

Jonny Lang, nella gerarchia dei chitarristi, che secondo il sottoscritto si divide in bravi, molto bravi, Fenomeni, Jimi Hendrix e gli altri, dove si pone?  Appurato che Hendrix fa categoria a sé, fuori concorso, gli altri non ci interessano, i fenomeni sono i soliti noti, Clapton, Beck, Page, Green, Santana, Allman e tra i “contemporanei” Stevie Ray Vaughan e Bonamassa, direi che possiamo inserirlo tra i Fenomeni molto bravi (tiè, fregati!), vicino a Derek Trucks e Kenny Wayne Sheperd per esempio, ma anche altri non citati. Della serie vorrei (diventare) un grande ma mi manca ancora quel quid.

In questo Live il nostro amico ci dà dentro alla grande, brani come Turn Around, A quitter never wins e Red Light sono dei notevoli tour de force chitarristici, con il consueto sound della chitarra di Jonny Lang, quel bel suono “grasso”, Claptoniano ma anche sanguigno alla Stevie Ray Vaughan. Anche il cantato è notevole, il ragazzo ha una bella voce piena di soul che molto deve a Stevie Wonder, come la bella cover di Livin’ For The City evidenzia (un appunto, un pelino lunga!). Comunque è l’album nel suo insieme che soddisfa. Promosso, adesso cercatelo!

Già nel 1999 a Montreux era una iradiddio.

Bruno Conti

Un “Giovane” Di Talento. Jonny Lang – Live At The Rymanultima modifica: 2010-01-29T22:05:00+01:00da bruno_conti
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