Per Chi Ama La Pop Music Di Classe…Crowded House – Intriguer

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Crowded House – Intriguer – Mercury/Fantasy/Universal

In effetti il titolo completo del Post avrebbe dovuto essere “Per chi ama la musica pop di classe ma non è un modaiolo!”, ovvero “si può sentire anche se non è il disco del giorno, della settimana e del mese e loro, lui, i Crowded House, sono in giro da quasi venticinque anni”

Venticinque anni e questo è solo il settimo album (antologie e live escluse): ma la storia si fa molto più lunga se risaliamo agli Split Enz che sono già in circolazione dalla prima età degli anni ’70 ma erano più una creatura di Tim Finn, il fratello maggiore di Neil Finn, più orientati verso un rock progressivo sempre percorso da grandi aperture melodiche, ma questa è un’altra storia.

Comunque i Crowded House nascono dalle ceneri degli Split Enz, con Tim Finn e il batterista Paul Hester (morto suicida nel 2005) membri fondatori a cui si sarebbero poi aggiunti il bassista Nick Seymour e il secondo chitarrista e tastierista Mark Hart. Sembrano dettagli ma i nomi sono importanti, se nei Beatles al posto di Lennon & McCartney ci fossero stati, che so, gli italo-americani Calogero Stropparelli e Peppino Lomedico non sarebbe stata la stessa cosa, siamo d’accordo.

Perchè mi tiri fuori i Beatles proprio adesso? Non sarà mica perché i Crowded House sono stati spesso definiti i Beatles Down Under e il loro leader è considerato una sorta di gemello di Paul McCartney tenuto in embrione criogenico alla nascita e gettato una decina di anni dopo in Nuova Zelanda? Sì, è proprio per quello!

Questo nuovo album li riporta, quasi, ai fasti del passato dopo l’album di transizione Time On Earth che doveva essere un album solo di Tim Finn e poi è uscito con il marchio Crowded House. Nel frattempo Finn ha pubblicato quello stupendo doppio album intitolato Seven Worlds Collide dove ha collaborato con moltissimi musicisti ma, soprattutto, credo con Jeff Tweedy e i suoi Wilco.

Mi stupisce che nessuna recensione abbiamo colto questa analogia, considerando che il produttore dell’album è quel Jim Scott che ha prodotto il progetto 7 Worlds Collide e l’ultimo omonimo album dei Wilco, inserendo nel sound della band quelle sonorità più moderne e ricercate, quasi futuribili che hanno arricchito le ultime produzioni della band di Tweedy senza snaturare troppo l’anima melodica, Beatlesiana (lato Mccartney) di Finn.

Non solo, al disco collaborano anche Lisa Germano, al violino e alle armonie nella delicata e complessa al tempo stesso Archer’s Arrow, ma anche il chitarrista, compositore e a lungo collaboratore di Aimee Mann, Jon Brion che appare nella bellissima Twice if You’re Lucky un luminoso esempio di perfezione pop, da sempre uno dei neppure troppo reconditi desideri di Neil Finn, un instancabile cesellatore di melodie al contempo dense e stratificate e leggere e godibilissime, il pop perfetto che tanto si ricerca dai tempi di Beatles e Beach Boys.

Si diceva di questa patina di sound più “contemporaneo” che fa capolino qui e là nei brani di questo Intriguer: l’iniziale Saturday Sun, il singolo (se si può usare ancora come definizione) con sintetizzatori, bassi trattati, vocoder! e altre moderne diavolerie si fonde con il gusto innato per la melodia di Finn e le improvvise impennate vocali alla McCartney condite da un muro di chitarre acustiche e elettriche che si fondono con le tastiere.

Amsterdam è una malinconica ballata dove la voce di Finn è doppiata da una voce femminile (la moglie Sharon?)e impreziosita da un breve assolo di chitarra che richiama le sonorità dei Wilco, mentre Either Side Of This World è un altro delizioso esempio di quella ricerca della perfetta pop song (che nel passato ha prodotto Weather With You e Don’t Dream It’s Over, in Italia più nota come Alta marea del buon Venditti), qui, su un tempo vagamente di samba ma che ricorda anche Love Is in The Air dell’australiano John Paul Young, Neil Finn ricrea ( e cita) le atmosfere di quei vecchi successi, Antonello prendi nota.

Falling Dove ha degli agganci iniziali con il Paul Simon solista ma poi prendono il sopravvento quegli omaggi stilistici inconfondibili a Paul McCartney ma quello più ispirato e ricercatore di sonorità complesse stemperati nella grande classe del nostro amico Kiwi.

Isolation fluttua tra le atmosfere sognanti degli australiani Church con richiami alla Via Lattea e la solita voce femminile che rende il tutto etereo e delicato, fino all’ingresso di una chitarra elettrica che si fa sempre più aggressiva fino alla coda psichedelica del duetto di soliste con il figlio Liam che di nuovo ricorda i già citati Wilco. Anche Inside Out avrebbe fatto la sua bella figura nella seconda facciata di Abbey Road! (ma sempre con Tweedy e soci nei dintorni (musicali).

Per i più attenti c’è anche una versione Deluxe con DVD aggiunto con otto brani dal vivo in studio (simpaticamente chiamati Upstairs At Home, visto che sono stati registrati negli studi contenuti nella casa di Neil Finn), due dal vivo alla Auckland Town Hall e il video per Saturday Sun, che vedete qua sotto, o se preferite dal vivo da Jools Holland watch?v=esP6uVVwQ-c

Bruno Conti

Per Chi Ama La Pop Music Di Classe…Crowded House – Intriguerultima modifica: 2010-07-07T20:04:00+02:00da bruno_conti
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