I Migliori Dischi del 2010. Storie Collaterali.

rumer.jpgPaul Weller(1).jpgray-davies.jpg

 

 

 

 

 

 

 

Una delle cose che mi affascina di queste classifiche di fine anno è il contorno dei giudizi di musicisti ed addetti ai lavori ai quali vengono chiesti quali sono i loro preferiti dell’anno (ma non solo): essendo un curioso per natura e sempre alla ricerca di nuova musica e nuovi nomi da scoprire (come se non bastassero gli arretrati negli ascolti di quella che c’è già e che sempre più si accumulano per motivi di mancanza di tempo, ma è una sorta di “sindrome” che ho sempre avuto, accetto suggerimenti ma poi mi piace valutare da solo). A questo proposito mi piace sfrucugliare nelle interviste alla ricerca di qualche “chicca” che mi è sfuggita. Ricordo ancora con piacere la “scoperta” dei Circulus, gruppo britannico tra folk, Gentle Giant e armonie vocali deliziose, per metterla in breve, avvenuta casualmente leggendo un’intervista in cui veniva chiesto a Stevie Winwood di citare un gruppo contemporaneo che gli ricordasse i suoi vecchi Traffic. Sono i piccoli piaceri della vita. A questo proposito ecco alcuni “consigli” estrapolati da alcune segnalazioni fatte da musicisti più o meno famosi e contenute nell’ultimo numero di Mojo (anche la scelta di questi nomi segue un criterio personale, in questo caso il mio).

“La mia amica” Rumer segnala tra i preferiti dell’anno, John Grant, She And Him Volume Two, l’album di debutto di Marina & The Diamonds, ma anche, dalle nebbie del passato, Terry Reid Seed Of Memory (conoscevo già molto bene, ma approvo), Richie Havens Mixed Bag, il Best Of di Jackie De Shannon (ottima scelta) ma anche The Greatest di Cat Power. Tra i dischi recenti anche l’ultimo Gil Scott-Heron I’m New Here. Confessa anche una curiosa abitudine di ascolto, che sarebbe la mia rovina, ovvero soffermarsi addirittura mesi su ogni singolo brano e quindi di non avere ancora completato l’ascolto di ogni canzone dei Carpenters e di Laura Nyro. In questo caso non posso seguirla, sarei ancora fermo agli anni ’60, forse ’70 appena iniziati!

Tra i nomi citati da Paul Weller una particolare preferenza va al disco di Erland And The Carnival (ma in questo Blog ne avrò parlato? Certo che sì previsioni-azzeccate-vediamo-cosa-hanno-detto-bo-ningen-john.html). Dei Tap Tap ammetto di ignorare tutto ma indagherò mentre Butterfly House dei Coral andrò a risentirlo più attentamente (ma quando?). Ci ricorda anche The Sea di Corinne Bailey Rae (che alterna brani eccellenti a altri più “normali”) e il disco di Laura Marling, molto bello, con la collaborazione di Mumford and Sons.

A proposito di questi ultimi anche Ray Davies li cita tra i suoi preferiti. Come pure Paloma Faith, Nonstoperotik di Black Francis e A Curious Thing di Amy MacDonald. Non sarà mica perché tutti collaborano nel suo disco See My Friends? Temo di sì e candidamente lo conferma.

Altri giudizi sparsi. L’ottimo Richard Hawley (che al momento fa coppia, artisticamente, con Lisa Marie Presley, con cui sta scrivendo e producendo il nuovo album) cita il delizioso Losing Sleep di Edwyn Collins che più volte sono stato sul punto di recensire ma per per un motivo o per l’altro è sempre rimasto nella pigna vicino al lettore CD, comunque è molto bello, piacevole pop inglese di gran qualità. Hawley cita anche Gift, il bellissimo album della coppia Eliza Carthy & Norma Waterson un-affare-di-famiglia-eliza-carthy-norma-waterson-gift.html, e in particolare fa riferimento al brano The Nightingale dedicato a Kate McGarrigle che non avevo ricordato nella mia recensione, faccio ammenda,

Mavis Staples che è una che di voci se ne intende (basta sentire il suo disco You Are Not Alone, citato da Sharon Jones) dice di avere scoperto recentemente Adele 19 ma di ritornare spesso a Nina Simone e Aretha Franklin (che pare stia meglio): come darle torto!

Brian Eno nomina una certa Anna Calvi che nonostante il cognome è inglese (anche se il babbo è ovviamente italiano), il suo album omonimo è uno di quelli di cui ho ascoltato frettolosamente alcuni brani su YouTube, anche perché il disco esce nel 2011. Eno ricorda anche Owen Pallett un canadese di talento (che spesso collabora con gli Arcade Fire) il cui ultimo disco si chiama Heartland e viaggia su territori di pop ricercato e sperimentale non lontano da certe cose di Sufjan Stevens tanto per fare un paragone. Il disco è stato registrato a Reykjavik in Islanda. Il buon Brian non poteva non ricordare anche un brano dei MGMT: anche perché si chiama Brian Eno.

Una curiosità è la citazione di Johnny Marr che dice di avere appena scoperto Se telefonando di Mina. Sarà contento Maurizio Costanzo che l’ha scritta insieme a Ennio Morricone!

kiss lady gaga.jpg

 

 

 

 

Per la serie “ma per favore!” Gene Simmons dei Kiss dice che il suo album preferito dell’anno è The Eraser di Thom Yorke (che è del 2006, ma non importa) poi ci consiglia The Envy da Toronto che, casualmente, incidono per la Simmons Records. E completa il capolavoro nominando Lady Gaga quinto membro onorario dei Kiss. E queste sono soddisfazioni!

Come vedete anche in questo Post qualche citazione e qualche consiglio ci scappano sempre. Soprattutto l’ultimo.

Bruno Conti

I Migliori Dischi del 2010. Storie Collaterali.ultima modifica: 2010-12-28T19:11:00+01:00da bruno_conti
Reposta per primo quest’articolo