Se Il Buongiorno Si Vede Dal Mattino…R.E.M. Featuring Eddie Vedder – It Happened Today

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Il nuovo album dei R.E.M. Collapse Into Now uscirà il 7 marzo del 2011 ma cominciano a “filtrare” (si dice così, ma da dove filtrano?) le prime voci! Intanto quelle che dicono che il suono, a differenza dell’ultimo Accelerate che era decisamente rock, segnala un ritorno a sonorità più complesse alla Automatic for the People o addirittura al vecchio jingle jangle (molto rivisitato) alla Byrds. Questo è il trailer dell’album, qualcosa si intuisce sulla scelta sonora dell’album.

Quello che si sente è comunque decisamente incoraggiante. Gli ospiti annunciati sono Patti Smith e il suo chitarrista Lenny Kaye, Peaches (?!?), il cantante degli Hidden Cameras Joel Gibb e “l’amico” Eddie Vedder in questa It Happened Today che da ieri è disponibile su iTunes. Devo dire che più che sentire, la voce di Vedder si intuisce (potrebbe essere chiunque), forse nel finale si capisce, in ogni caso il brano è bello, per cui…

Speriamo bene, le premesse ci sono, vedremo a marzo: gli ultimi album erano sempre sembrati, prima dell’uscita e sulla carta, un ritorno alla forma dei bei tempi andati, questa volta forse ci siamo, chi vivrà vedrà.

Bruno Conti

E Se Mi Fossi Sbagliato? (Almeno In Parte). Ellie Goulding – Bright Lights

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Ellie Goulding – Bright Lights – Polydor ( with 7 extra tracks).

Alla luce di quanto avevo scritto qualche mese fa giovane-carina-e-disoccupata-ellie-goulding-lights.html, devo in parte smentirmi, qualche speranza c’è, almeno a giudicare da questa cover…

Bruno Conti

Ulteriori Migliori Dischi Del 2010. La Stampa Estera: “Q”

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Altro capitolo della “saga” dedicata ai migliori dischi del 2010, questa volta tocca allo storico mensile inglese Q.

Q Magazine Best Albums of 2010

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Album Of The Year

Arcade Fire – The Suburbs

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2) Robert Plant – Band Of Joy

3) Plan B – The Defamation Of Strickland Banks

4) Laura Marling – I Speak Because I Can

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5) Vampire Weeeken – Contra

6) John Grant – Queen Of Denmark

7) Gorillaz – Plastic Beach

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8) The National – High Violet

9) Paul Weller – Wake Up The Nation

10) MGMT – Congratulations

Qui siamo siamo più sulla mia lunghezza d’onda, in parte. Alla prossima lista.

Bruno Conti

Un Simpatico “Reverendo” Poco Religioso E Molto Blues. Reverend Raven & The Chain Smokin’ Altar Boys

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Reverend Raven and The Chain Smokin’ Altar Boys – Shake Your Boogie – Nevermore Records

Il mercato Americano è una fucina inesauribile di talenti, questi Reverend Raven and the Chain’ Smokin’ Altar Boys, più una dichiarazione di intenti che il nome di un gruppo, sono sulla piazza (Chicago South Side ma residenti a Milwaukee), almeno il loro leader, il Reverendo Raven, dagli inizi degli anni ’70, poi dopo una lunga pausa per una quindicina di anni passati nella Marina Americana ha deciso di dedicarsi alla sua vera passione, il Blues, maiuscola prego, anzi, come dicono nel loro sito Classic Chicago Blues. Formazione con possibilità bilaterale. Scusa?

Mi spiego: in alcuni brani ad affiancare il Reverend Raven che si occupa di chitarre e voce troviamo l’armonica dell’ottimo Madison Slim, quattro brani dove è anche la voce solista, in tutti gli altri c’è Big Al Groth al sassofono, quindi sonorità diverse anche se il collante è sempre il blues in tutte le sue variabili.

L’iniziale Looking For Love è una divertente party song con il sax in evidenza mentre Stomping and Shouting con una slide alla Elmore James che si alterna al sax è decisamente più bluesata, per intenderci siamo nei territori di Little Charlie & The Nightcats, Roomful of Blues ma con meno fiati, quel tipo di suono, divertente e piacevole, coinvolgente pure, magari non memorabile ma ha i suoi momenti. You Didn’t Even Say Goodbye ha una andatura che ricorda vagamente i vecchi Fleetwood Mac di Peter Green in trasferta in quel di Chicago.

Uno dei “momenti” da incorniciare è sicuramente l’ottimo slow blues Just Count The Days cantato alla grande dal batterista Bobby Lee Sellers Jr. (parente? Mi sa di no!) che ha una voce notevole e, stranamente, mi sembra il migliore dei vari cantanti che si alternano alla guida del gruppo. Peraltro quando nella formazione agisce l’armonicista Madison Slim mi sembra che il gruppo faccia un notevole salto di qualità, nell’ottima She’s Murder mi sembra addirittura di risentire il suono della prima J Geils Band quella più vicina la blues, quando Magic Dick, l’armonicista era un leader quasi alla pari con Peter Wolf e J Geils. Questo Madison Slim mi sembra un tipetto tosto. In effetti Bricks In My Pillow cantata ancora dal batterista Sellers ma con il sax al posto dell’armonica mi sembra meno pimpante. Like Wolf è un “bluesaccio” classico, cantato da Madison Slim e firmato da Sonny Boy Williamson e si sente.

The Woman I Love è uno scatenato boogie firmato da Hound Dog Taylor e qui l’alternanza tra il sax di Big Al Groth e la slide di Reverend Raven è veramente trascinante, non solo per merito del brano. I Can Do You Right è un altro slow blues di grande pathos e partecipazione cantato molto bene dal Reverendo mentre si segnala anche un notevole e lungo assolo di sax, l’organo aggiunto è la classica ciliegina sulla riuscita torta blues. Pt’s Home Cooking firmato dal bassista Pt Pedersen è un piacevole boogie in linea con il titolo del disco mentre Mail Box Blues è il terzo brano con Madison Slim e non posso che confermare che preferivo questa versione del gruppo. Evidentemente i brani sono stati registrati in periodi diversi e poi assemblati per realizzare questo CD. Walking To Chicago non è all’altezza di altri brani che nel passato hanno citato la Windy City, un po’ scolastica. Mentre la conclusiva Shake Your Boogie l’ultima con l’armonicista Madison Slim tiene pienamente fede al titolo del brano.

Tra alti e bassi un gruppo da tenere d’occhio.

Bruno Conti

E’ Morto Captain Beefheart! 1941-2010 RIP

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E’ morto ieri, 17 dicembre, in ospedale in California Captain Beefheart, nome d’arte di Don van Vliet uno dei più geniali, “difficili”, controversi, discussi musicisti della storia della musica rock. Avrebbe compiuto 70 anni il 15 gennaio prossimo venturo. Si era ritirato dalle scene musicali nel 1982 dopo la pubblicazione di Ice Cream For Crow. Il suo album più celebre e celebrato rimane Trout Mask Replica uno dei dischi più difficili ed ermetici del rock contemporaneo che richiede un ascolto attento e ponderato per essere apprezzato nella sua “strana” complessità. Uno dei motivi della sua notorietà è anche il famoso rapporto di amore e odio con Frank Zappa, prima amico d’infanzia e poi “nemico” dichiarato. Secondo il critico italiano Piero Scaruffi (di cui condivido pochi giudizi ma rispetto le idee) Trout Mask Replica con un voto di 9.5 è il miglior album rock di tutti i tempi. Se volete provarlo ricordatevi di “maneggiare con cura”, anche se la Magic Band rimane uno dei gruppi più validi di sempre. Stranamente il disco è rimasto regolarmente in catalogo anche negli anni più bui della discografia watch?v=GWNhq0dDr5I.

Bruno Conti

Ancora I Migliori Dischi Del 2010. La Stampa Estera: Billboard & NME

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Proseguiamo nella nostra carrellata sul meglio del 2010 con le due testate storiche del giornalismo musicale internazionale, quelle con la più lunga militanza, nel Regno Unito il NME New Musical Express e negli Stati Uniti Billboard (per quest’ultima la scelta dei critici, quella dei lettori non ho avuto il coraggio di metterla).

New Musical Express Best of 2010

NME‘s Top Ten Albums Of 2010 are:

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1. These New Puritans – ‘Hidden’
2. Arcade Fire – ‘The Suburbs’
3. Beach House – ‘Teen Dream’
4. LCD Soundsystem – ‘This Is Happening’
5. Laura Marling – ‘I Speak Because I Can’
6. Foals – ‘Total Life Forever’
7. Zola Jesus – ‘Stridulum II’
8. Salem – ‘King Night’
9. Liars – ‘Sisterworld’
10. The Drums – ‘The Drums’

Billboard Best of 2010

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1) Kanye West – My Beautiful Dark Twisted Fantasy

2) Arcade Fire – The Suburbs

3) Robyn – Body Talk

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4) Mumford and Sons – Sigh No More

5) Beach House – Teen Dream

6) LCD Soundsystem – This Is Happening

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7) Drake – Thank Me Later

8) MGMT – Congratulations

9) Rick Ross – Teflon Don

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10) Big Boi – Sir Lucious Left Foot…

Mi astengo dai commenti, mancano ancora Q e Uncut dall’Inghilterra e qualche classifica dei principali venditori di musica in rete che mi sa sono più attendibili.

Bruno Conti

I Migliori Dischi Del 2010 – La Stampa Estera. Rolling Stone E Spin

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Anche il Premier inglese Cameron è perplesso quanto me, comunque proseguendo nella disamina dei migliori dell’anno questi sono i top 10 secondo le riviste americane Rolling Stone e Spin.

Rolling Stone Best of 2010

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1) Kanye West – My Beautiful Dark Twisted Fantasy

2) The Black Keys – Brothers

3) Elton John & Leon Russell – The Union

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4) Arcade Fire – The Suburbs

5) Jamey Johnson – The Guitar Song

6) Vampire Weekend – Contra

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7) Drake – Thank Me Later

8) Robert Plant – Band of Joy

9) Eminem – Recovery

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10) LCD Soundsystem – This Is Happening

 

Spin  Best of 2010

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1) Kanye West – My Beautiful Dark Twisted Fantasy

2) Deerhunter – Halcyon Digest

3) Arcade Fire – The Suburbs

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4) LCD Soundsystem – This Is Happening

5) Jamey Johnson – The Guitar Song

6) Janelle Monae – The ArchAndroid

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7) Grinderman – Grinderman 2

8) M.I.A. – Maya

9) Kid Cudi – Man on the moon 2: The Legend of Mr. Rager

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10) Robyn – Body Talk Pt. 1

Come direbbero il britannico Cameron e l’italico estensore di questo Blog, per la gran parte, “It’s not my cup of tea!”, soprattutto quella di Spin (Robyn – Body Talk, al n°10, prego!??!?!), ma visto che mi limito a riferire, De Gustibus.

Nei prossimi giorni proseguiamo con altre liste di fine anno, soprattutto internazionali per il momento, visto che per loro misteriosi motivi i numeri delle riviste estere in edicola questo mese sono già datate 2011, ma è sempre stato così per cui niente di strano.

Bruno Conti

Una Country-Folk Singer Di Gran Classe – Rachel Harrington – Celilo Falls

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Rachel Harrington – Celilo Falls – Continental Song City – Crs/Ird

Rachel Harrington è una di quelle brave, molto brave, una delle cantautrici più interessanti delle ultime generazioni (ancorché non più giovanissima): questo Celilo Falls è il suo terzo album, dopo The Bootlegger’s Daughter e City Of Refuge. Ha anche pubblicato un live registrato in Olanda In The Woods.
Già dall’esordio si è segnalata come una delle voci più valide in quel filone che sta a cavallo tra folk, gothic country, bluegrass, musica acustica in generale, avete presente la prima Gillian Welch o una giovane Emmylou Harris più folk.
Lo stile vocale grave e dolente ben si adatta alla musica austera ma complessa che il suo collaboratore e produttore Evan Brubaker le costruisce intorno. Un suono dove violino, dobro, banjo, mandolino e un contrabbasso per un minimo supporto ritmico si accompagnano alla voce compartecipe della Harrington.

Già dall’iniziale House Of cards si capisce che ci troviamo di fronte ad un talento naturale, impressione rafforzata dalla bellissima e dolcissima Here in Bed dove si aggiunge una insinuante slide suonata da Rod Clements (se ve lo state chiedendo è proprio lui, quello dei vecchi Lindisfarne): in questo brano la sua voce mi ha ricordato stranamente quella dell’italiana Elisa nei suoi brani più acustici, una somiglianza impressionante, non amo il genere ma devo ammettere che ha una voce molto bella.
I brani di questo nuovo album, su consiglio della collega e amica Lori McKenna (altra eccellente cantautrice), sono molto più personali, traggono spunto e linfa da esperienze di vita vissuta, da storie vere e vengono messi in versi e musica con grande semplicità.

Little pink con il suo amore per il bluegrass e l’old time music rivista in una chiave quasi gotica è tra quelle che più ricordano Gillian Welch. Goodbye Amsterdam, una ballata struggente ricorda certe atmosfere di Emmylou Harris (Boulder To Birmingham) o Nanci Griffith con un violino avvolgente che sottolinea i nomi delle città più amate che di volta in volta si lasciano, come sempre Brubaker aiuta con dei piccoli tocchi vocali. You’ll do più mossa e ritmata ricorda certi talkin’ blues del buon vecchio David Bromberg, nel raccontare senza reticenze di una storia d’amore andata male.

He Started Building My Mansion In Heaven Today è una bellissima frase che il nonno usava dirle nell’ultimo periodo della sua vita e si rifà alla sua educazione avvenuta in una comunità molto religiosa, anche la musica con il suo gusto gospel ti trasmette quella serenità tipica della musica tradizionale americana.

Celilo Falls è il nome di alcune bellissime cascate del fiume Columbia al confine tra Oregon e Washington che non esistono più, rimpiazzate da una diga che segnala il progresso che avanza, questa sensazione di nostalgia per certe tradizioni che non esistono più si avverte anche in You Don’t Know un brano registrato in presa diretta, solo una chitarra acustica e un’armonica che ripercorrono le trame della grande canzone folk americana da Woody Guthrie a Dylan ai giorni nostri. Pretty Saro è una canzone gospel cantata a cappella che si inserisce nella grande tradizione che viene fin dal folk britannico.

Anche Bury Me Close, bellissima canzone dedicata alla lunga storia d’amore tra suo nonno e sua nonna che la stessa Rachel Harrington racconta nel foglietto inserito sotto la custodia del CD è un altro fulgido esempio della bravura di questa cantante assolutamente da conoscere da chi ancora non frequenta le sue storie. Where Are You e Spokane, l’unica cover di un oscuro songwriter di nome Art Hanlon sono ulteriori tasselli di questa costruzione musicale che si avvia alla conclusione e un cenno per l’eccellente lavoro di Colby Sander a dobro e banjo, Dan Salini violino e pedal steel e Ronnie McCoury, l’unico famoso, al mandolino, è quantomeno dovuto.
C’è ancora tempo per una stupenda Let me Sleep in Your arms tonight, dolce e suggestiva storia di qualcuno che non c’è più e per The last Jubilee dove l’autore della canzone (in questo caso l’autrice) può raggiungere John & June, Hank e Elvis per un ultimo Jubilee. Testi doverosamente presenti nel libretto allegato.

Non ci sono ancora filmati tratti da questo nuovo album uscito in Europa in questi giorni ma che uscirà più avanti nei due mercati principali,  in Inghilterra a gennaio e negli Stati Uniti a febbraio, per cui ve ne propongo uno tratto dall’album precedente.

Da sentire!

Bruno Conti

Strano Ma Vero! Rock And Roll Hall Of Fame Museum Live

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Rock and Roll Hall Of Fame Museum Live – 9 DVD !!! – Sony-Bmg 1980 minuti

Per la serie “strano ma vero” ma anche “ogni tanto i miracoli accadono a Natale” oppure “quando se lo meritano e diamogli i meriti che si meritano!”, la Sony-Bmg ha pubblicato in questi giorni il box da 9 DVD (avete letto bene) che prima era disponibile solo in America. Ma non solo, è pure sottotitolato in italiano e dura 1980 minuti, ovvero 24 ore + 9 ore di contenuti extra. Praticamente voi vi rinchiudete in casa il giorno di Natale con questo Box e ne uscite a Santo Stefano inoltrato. Questo, attenzione, non è il box con il concerto del 25° Anniversario tenuto al Madison Square Garden di cui vi ho parlato in questi giorni, bensì trattasi del cofanetto che veniva distribuito negli States tramite il circuito del Museo del Rock di Cleveland e contenente il meglio ( o quasi tutto, vista la durata) di quello che è accaduto nei 25 anni di esibizioni annuali dagli anni 80 a oggi, 125 performances in totale. In America ora è disponibile, oltre che nel loro sito, anche nei soliti negozi in rete ma costa tra i 120 e i 150 dollari.

L’altra grande sorpresa di Natale è che sul mercato italiano il prezzo dovrebbe oscillare intorno ai 50 euro o poco più.

Questa è un ” piccolo riassunto”, in inglese purtroppo, dei contenuti del Box

DVD Lineup:
Disc 1-Light My Fire
Disc 2-Sweet Emotion
Disc 3-Start Me Up
Disc 4-Feelin’ Alright
Disc 5-Whole Lotta Shakin’
Disc 6-I’ll Take You There
Disc 7-Come Together
Disc 8-Message of Love
Disc 9-The Concert For The Rock And Roll Hall Of Fame

Performances Include:
Disc 1-Light My Fire
Mick Jagger Inducts The Beatles
-Mick Jagger, Bruce Springsteen And The Rock Hall Jam Band – I Saw Her Standing There (1988)
Eric Clapton Inducts The Band
-The Band With Eric Clapton – The Weight (1994)
Disc 2 Sweet Emotion
The Rolling Stones Acceptance Speech
-Mick Jagger, Bruce Springsteen And The Rock Hall Jam Band – (I Can’t Get No) Satisfaction (1988)
Kid Rock Inducts Aerosmith
-Aerosmith With Kid Rock – Sweet Emotion (2001)
Neil Young Inducts The Jimi Hendrix Experience
-Neil Young And The Rock Hall Jam Band – All Along The Watchtower (A Tribute To Jimi Hendrix) [1992]
Disc 3-Start Me Up
-Tom Petty And The Heartbreakers – Acceptance Speech, American Girl (2002)
-Traffic – Acceptance Speech, Dear Mr. Fantasy (2004)
-The Mamas & The Papas – Acceptance Speech, California Dreamin’ (1998)
Disc 4-Feelin’ Alright
-Bill Graham – The Rock And Roll Hall Of Fame, First Induction Ceremony (1986)
-Bo Diddley – Acceptance Speech (1987), With Robbie Roberston And Eric Clapton – Bo Diddley (2005)
-Jeff Beck With Jimmy Page – Beck’s Bolero (2009)
Disc 5-Whole Lotta Shakin’
Johnny Cash Acceptance Speech
-Johnny Cash And The Rock Hall Jam Band – Big River (1992)
-Ben E. King And The Rock Hall Jam Band – Stand By Me (1988)
Jimmy Page Inducts Jeff Beck
-Jeff Beck, Jimmy Page, Ron Wood, Joe Perry, Flea, And Metallica – The Train Kept A-Rollin’ (2009)
Disc 6-I’ll Take You There
Rod Stewart Inducts Percy Sledge
-Percy Sledge – When A Man Loves A Woman (2005)
Stevie Wonder Inducts The Four Tops
-The Four Tops And The Rock Hall Jam Band – I Can’t Help Myself (1990)
-Booker T. & The MG’s Acceptance Speech, With The Rock Hall Jam Band – Green Onions (1992)
Disc 7-Come Together
Eddie Vedder Inducts The Ramones
-Green Day – Blitzkrieg Bop (2002)
-Blondie – Acceptance Speech, Call Me (2006)
-Paul McCartney Inducts John Lennon (1994)
-Patti Smith – Acceptance Speech, Because The Night (2007)
Disc 8-Message of Love
Bono Inducts The Who
-The Who And The Rock Hall Jam Band – Substitute (1990)
-Bee Gees – Acceptance Speech, Massachusetts (1997)
-Lynyrd Skynyrd – Acceptance Speech, Free Bird (2006)
Disc 9-The Concert For The Rock and Roll Hall of Fame with performances from Eric Burdon and Bon Jovi, Aretha Franklin, The Kinks and more.

Oppure se volete questo è il link del sito della Rock and Roll Hall Of Fame dove c’è la lista completa di brani e musicisti Rock-And-Roll-Hall-Of-Fame-Live-DVD.dtm. Fateci un pensierino, compratelo, fatevelo regalare, inventatevi qualcosa ma non lasciatevelo sfuggire perché si tratta del DVD Musicale del Secolo (se l’altro era quello dell’anno)!

Bruno Conti

Barbe E Cappelli (Sempre Dal Canada)! Zed Head – Mortal Man

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Zed Head – Mortal Man – Blues Boulevard/Music Avenue 07-02-2011

Sono stati definiti un incrocio tra gli ZZTOP e Stevie Ray Vaughan quindi blues-rock con ampie spruzzate boogie e southern rock ma sono anche un trio anomalo in un certo senso: un chitarrista e cantante Neil Chapman che scrive anche I testi, un bassista pure lui cantante Fog Johnny Burkitt e Smilin’ Bob Adams il terzo che suona il Mississippi saxophone ovvero l’armonica. Aggiungono loro che i batteristi vanno e vengono, ce ne sono 4 diversi nell’album, quello vecchio che appare nella maggior parte dei brani era Terry Martell, quello attuale Tony Nolasco ha suonato con i McKenna Mendelson Maine.

Niente di strano, una storia come quella di tanti altri gruppi, però loro che fanno una musica tipicamente “sudista” vengono dal Canada. Per il resto sono perfetti: barbe lunghissime e cappelli, Harley Davidson pure sullo scheletro con casco del disegno di copertina, supererebbero qualsiasi audizione per entrare negli ZZTop, anche musicalmente. Questo Mortal Man è il secondo album che fanno, il primo Texas Cufflinks è in lizza per la peggiore foto di copertina di tutti i tempi (così hanno detto, controllate qui sopra)! O meglio, come spesso accade per I dischi della Blues Boulevard, questo CD è la versione europea del primo con quattro pezzi in più ma visto che il primo dalle nostri parti si è visto poco o niente sorvoliamo (nel loro MySpace annunciano l’uscita di un Zedhead 2, vedremo) zedheadrock.

La partenza è fulminante con una Texas Twister trascinante, puro blues texano ad alta gradazione di ottani con una chitarra scintillante ben coadiuvata dall’armonica e da una ritmica che pesta con gusto, la voce ha la giusta grinta e il brano si ascolta con gusto.

Fast Ford Freddy ricorda i migliori ZZtop degli anni ’70 e che boogie ragazzi con la chitarra Gibson di Chapman che urla, fischia e strepita nella più genuina tradizione del blues-rock sudista. Shotgun firmata A. De Walt è proprio quella di Jr. Walker (era il suo vero nome), una cover grintosa dove il ruolo che era del sax viene ricoperto dall’armonica mentre la chitarra si distende su un tappeto ritmico molto funky. Mortal Man potrebbe essere la loro LaGrange, d’altronde lì stiamo, se vi aspettate originalità potete cambiare recensione e album,viceversa se cercate dell’ottimo southern rock imbottito di blues e boogie state per ascoltare il disco giusto: le note della casa annunciano una uscita europea per il 7 febbraio 2011.

Voodoo Love è una ulteriore variazione sul tema southern boogie mentre Cheapseats è uno slow blues con armonica molto canonico ma sempre tirato. Cock Of The Rock è più Hendrixiano o se preferite alla Stevie Ray Vaughan, due facce della stessa medaglia. Good Lovin’ proprio quella dei Rascals subisce un trattamento molto southern rock con organo e coretti femminili che si aggiungono alla formazione tipica per aggiungere una patina R&B ma il boogie alla fine prevale. C’è anche un breve intermezzo acustico Front Porch che ci mostra un lato più tradizionale a livello musicale ma sembre ribaldo con la big ass woman del testo che non esce proprio bene. The Big Smoke un brano molto funky e con una lunga intro strumentale ci mostra la destrezza del bassista Johnny Burkitt e dei due solisti, Chapman e Adams.

Till I Lost You è un altro slow blues molto tirato sempre nei dintorni ZZtop/Vaughan, non sarà originale ma piace. Electraglide Shuffle dedicata alla famosa moto della Harley Davidson introduce la voce di Robin Banks, eccellente cantante (è una donna, non è una critica, solo una precisazione, averne di voci così!) tra blues e soul che ha cantato con una infinità di musicisti e ha registrato alcuni ottimi CD a suo nome (investigate se vi capita, ne vale la pena). Nella successiva Nice To Love You una cover dei 54-40 sembra quasi di ascoltare la vecchia J Geils Band mentre Kickstart che conclude le operazioni sembra confermare questo spostamento verso sonorità più rock degli ultimi quattro brani che non apparivano nell’album originale.

Bruno Conti