Fi(u)ori Di Zucca! Gideon Smith And The Dixie Damned – 30 Weight

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Gideon Smith & The Dixie Damned – 30 Weight –  Small Stone Records

Di tanto in tanto mi capitano tra le mani, da recensire, dei dischi “strani” che non saprei come definire. Questo 30 Weight di Gideon Smith & The Dixie Damned dal nome verrebbe da pensare che è un CD di Southern Rock. E invece no (per quanto, qualcosa c’è), stando alle notizie della casa trattasi di – Delta Blues incrociato a psichedelia hippy degli anni ’60, rock classico misto a bayou jams per un destino raccapricciante! – capito poco? Anch’io! Proviamo con My Space, che dice: hard rock, stoner rock e southern rock, già meglio? Per altri è heavy metal!

A questo punto che faccio? Come al solito, lo ascolto, sempre per il famoso teorema “San Tommaso”, provare per capire, o del “lascia perdere il copia e incolla o solo il copia, che impera ormai sovrano nel 90% delle recensioni, perché se no non ne veniamo più a capo”! La prima impressione, ascoltando l’iniziale Black Fire, è quella di sentire una sorta di Black Sabbath del primo periodo con un cantante dal vocione alla Mark Lanegan (il Gideon Smith in questione) per un hard stoner southern rock desertico dalle venature psichedeliche, quindi non male, atmosfere rallentate (quel creepy doom tradotto come destino raccapricciante), la chitarra di Phil Durr molto alla Tony Iommi, quindi niente di nuovo, come al solito, ma suonato bene e con un mood intrigante. Ma già la successiva Ride With me sfuma verso un hard rock molto di maniera, tra grunge e metal senza spunti di interesse. South, nuovamente con ritmi più lenti e rarefatti ha quel tocco sixties che intriga senza entusiasmare mentre Love Of The Vampire, con un basso martellante e ritmi pesanti potrebbe ricordare, anche nella voce sepolcrale di Smith, certe cose inglesi alla Cult o Sisters of Mercy del primo periodo.

Ormai si è capito che le cose più interessanti si manifestano quando i ritmi rallentano e si fanno più rarefatti, come nella sinistra I Bleed Black nuovamente tra Sabbath, dark blues-rock e inserti psichedelici della chitarra. Born On the Highway ha qualcosa tra l’Hendrixiano e gli Steppenwolf o gli Hawkwind più spaziali ma sempre con quella ritmica volutamente stoner che alla lunga stanca, se non sei un appassionato del genere. Questo Gideon Smith è un tipo strano, appassionato di arti marziali, motori, storia antica e occultismo: 30 Weight è il suo terzo album ma ha partecipato a una valanga di tributi, agli Aerosmith, agli anni ’70, a Zodiac Mindwarp, agli Antiseen una delle prime band punk americane degli anni ’80, a sé stesso, un tipo eclettico insomma.

Quando è  partita When I Die una sorta di ballata country futuristica (scritta dal GG Allin degli Antiseen citati prima) con chitarra acustica e lap steel ad accompagnare il bel vocione baritonale di Smith sono rimasto veramente sorpreso, molto bella, anche se non c’entra un tubo con il resto, ma già nella precedente Shining Star delle chitarre acustiche e una slide avevano fatto capolino nel sound del gruppo riavvicinandolo a certe cose del già citato Mark Lanegan,  atmosfere sospese forse realizzate con meno classe ma non prive di interesse. Conclude Come and Howl che è un energico brano di stampo southern rock con il marchio del suono “strano” del gruppo e la chitarra di Durr che presiede le operazioni con buona inventiva.

Bruno Conti  

Fi(u)ori Di Zucca! Gideon Smith And The Dixie Damned – 30 Weightultima modifica: 2011-11-19T11:30:00+01:00da bruno_conti
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