Pensa che ti ripensa mi sono accorto che l’avevo fatta grossa, avevo dimenticato alcuni dei dischi migliori di questo 2011 che si avvia alla conclusione, oltre a quegli “outsiders” personali che ogni anno vi propongo. Poi è bello, quater sembra dialetto milanese. Con questa lista arriviamo a quella cinquantina di titoli che tutte le “testate musicali” serie propongono ai propri lettori per meditare su quanto accadde nel 2011, musicalmente parlando, del resto ce ne siamo accorti purtroppo. Ecco i dischi e alcuni filmati esplicativi (mancano ancora i cofanetti, è una promessa non una minaccia):
Ry Cooder – Pull Up Some Dust And Sit Down – Nonesuch Questa, in effetti, è una grossa dimenticanza, per molti sarà tra i Top 10 dell’anno. Grande disco, anche risentito oggi.
The Black Keys – El Camino – Nonesuch Questo semplicemente è uscito all’ultimo momento, mi era sfuggito. Sarà un caso che sono della stessa etichetta? Little Black Submarines con il suo effetto quiet/loud alla Stairway To Heaven è un bellissimo brano.
Gillian Welch – The Harrow And The Harvest – Acony Records Anche questo disco probabilmente doveva entrare nei Top Ten. Ma come ho detto in un altro Post sono solo 10, quindi dovrei inventarmi l’escamotage di una ventina di Ex Aequo per risolvere il problema. Ci penserò per l’anno prossimo. Diciamo il miglior disco acustico!
The Blues Project – Projections – Sundazed E questo? Migliore ristampa “singola” dell’anno. D’altronde gli ho dato pure 4 stellette sul Buscadero, Disco Consigliato, quasi una pagina di recensione e poi lo dimentico. Suono un po’ “datato”, ma che disco, ragazzi!
Murray McLauchlan – Human Writes – True North Uno dei migliori cantautori canadesi di sempre torna ai livelli degli anni ’70. Questi…
Christy Moore – Folk Tale – Sony Music Questo signore non ne sbaglia uno! Se non ci fosse stato il disco di June Tabor con la Oyster Band, miglior disco di folk britannico, irlandese per la precisione, dell’anno.
Brian Wilson – In The Key Of The Disney – Walt Disney/EMI Lo so che il mondo non è fatto di “se”, ma se non lo avessero fatto uscire a una settimana dalla ristampa di The Smile Sessions avrebbe avuto ben altro risalto. Moolto bello!
Rita Chiarelli – Music From The Big House – Mad Iris Music Miglior disco registrato in una prigione. Voi mi direte “ma non ne hanno fatti altri”! Non importa, anche se li avessero fatti sarebbe stato lo stesso il migliore nella categoria.
Chuck Ragan – Covering Ground L’hanno segnalato in molti tra le “sorprese dell’anno, mi accodo. Un vero “outsider”. In questo brano c’è anche Brian Fallon dei Gaslight Anthem, a proposito di solito non consiglio le uscite solo “digitali” ma iTunes Session dei Gaslight Anthem è veramente formidabile.
Lisa Hannigan – Passenger – Hoop Records Altro disco preso sottogamba, una delle sorprese femminili dell’anno quasi alla pari con quello di Laura Marling. Come diceva Qualcuno, “se sbaglio mi corrigerete”!
Waterboys – An Appointment With Mr. Yeats – Proper Records Uno dei “ritorni” dell’anno. Non avrei detto!
Johnny Winter – Roots – Megaforce Il “vecchio” Leone del blues ruggisce ancora, da solo e in compagnia.
Wilco – The Whole Love – dpBm/Anti Altra “clamorosa” dimenticanza. Scusa Jeff.
Lydia Loveless – Indestructible Machine – Bloodshot La “promessa” femminile dell’anno. Se volete approfondire, nel Blog li trovate tutti, basta che usiate la funzione Cerca che funziona benissimo e vi si apre un mondo intero.
Martin Simpson – Purpose + Grace – Topic Secondo disco folk dell’anno, lì a uno zinzinello da Christy Moore, rappresentante per il Regno Unito.
Horrible Crowes – Elsie – Side One Dummy Records Altra gradita sorpresa. Un anno laborioso per Brian Fallon. Disco che cresce alla distanza
Jeff Bridges – Jeff Bridges – Blue Note Disco che ha diviso la critica. Osannato o trascurato. Propenderei per la prima ipotesi.
Steve Cropper – Dedicated – Fontana E il “Colonnello” come ho fatto a dimenticarlo? Boh!
Romy Mayes – Lucky Tonight – Me And My Records Miglior disco dal vivo dell’anno con sole canzoni nuove. Non ne hanno fatti altri? Vale lo stesso discorso di Rita Chiarelli.
Josh T. Pearson – Last Of The Country Gentlemen – Mute Last but not least, il prototipo del perfetto Outsider. E anche un gran bel disco.
Mi sono dilungato? Mi sono dilungato! E chi se ne frega, come disse Napoleone a Waterloo (licenza storica). Avrei potuto parlarvi dei nuovi dischi di Kathleen Edwards e Ringo Starr che sto ascoltando in questo periodo, ma se li recensisco con troppo anticipo poi mi sparano. E allora mi chiedo perché diavolo me li mandano?
Mancano i cofanetti. Promesso!
Bruno Conti