I Was Born In Chicago…Studebaker John – Old School Rockin’

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Studebaker John – Old School Rockin’ – Delmark

Parafrasando l’incipit, l’attacco, di uno dei più famosi brani scritti da Nick Gravenites,  si potrebbe dire: “I was Born In Chicago in nineteen and forty-one “(che, curiosamente, non è l’anno di nascita né di Gravenites che l’ha scritta, né di Paul Butterfield che l’ha lanciata, ma probabilmente per motivi di rima con “gun”) e sostituendo la data con quella di Studebaker John (1952) otteniamo un altro illustre nativo della capitale del Blues elettrico, la Windy City.

L’oggetto di questo “spazio” prende il nome d’arte da una fabbrica di automobili americana che ormai non esiste più, ma anche lui è uno dei “nostri”, visto che il suo vero nome è John Grimaldi. Tralasciando le note biografiche Studebaker John ha una lunga carriera alle spalle, iniziata, come per molti altri ragazzi bianchi, con la scoperta, dopo il rock’n’roll, della musica nera per antonomasia, il Blues. Quindi Jimmy Reed, Freddie King, Slim Harpo ma anche gli Stones, gli Yardbirds, i Fleetwood Mac di Peter Green (in pellegrinaggio a Chicago) e poi Butterfield, Bloomfield, Dylan, Johnny Winter e molti altri. Ma per il nostro amico la miccia fu uno “sconosciuto” suonatore di armonica privo di un braccio, tale Big John Wrencher, che suonava regolarmente a Maxwell Street e poi anche il grande Hound Dog Taylor, quindi per non fare torto a nessuno ha imparato a suonare sia l’armonica che la slide, che poi è diventata il suo strumento principale.

Un altro aggancio con la città dell’Illinois è l’etichetta Delmark, l’ultima grande etichetta storica di Blues della città (e già, e l’Alligator qualcuno dirà? Ma quella è venuta dopo) alla quale Studebaker John è approdato da un paio di anni, dopo una lunga carriera con etichette come la Blind Pig, la Evidence e la Avanti. Se il disco precedente That’s The Way You Do era un omaggio al Blues più tradizionale con il nome di Maxwell Street Kings, questo Old School Rockin’, già dal titolo, indica un approccio più tirato, più elettrico, alle sue radici musicali, definirlo rock-blues è probabilmente esagerato ma i ritmi e la slide viaggiano spediti sulle traiettorie del Ry Cooder meno roots o dei vari gruppi con licenza di slide che sono nati negli ultimi anni e in quanto tale ha una carica più dirompente rispetto a prove in ambito più “tradizionale” di Studebaker.  

E quindi sin dall’iniziale Rockin’ That Boogie, con uno di quei titoli che spiegano chiaramente le intenzioni del brano, è una festa di slide e ritmi, con quell’approccio live in studio che ricorda i concerti (giusto qualche chitarra aggiunta in fase di registrazione, ma il minimo sindacale) e una voce vagamente alla Hiatt, senza la potenza dell’altro John ma con un bel tiro. Disease Called Love ha quel sound che ricorda le incisioni di Howlin’ Wolf per la Chess degli anni ’60, tra Spoonful e Evil. La lunga Fire Down Below (niente a che vedere con Seger), ma ci sono altri brani intorno ai 6 minuti, ci consente di ascoltare oltre alle consuete cavalcate con la slide anche un notevole assolo di armonica che mi ha ricordato il suono (tra i tanti) di John Popper dei Blues Traveler. Rockin’ Hot, molto cadenzata e Fine Little Machine dall’andamento Stonesiano sono tra i suoi cavalli di battaglia in concerto e alzano la temperatura del disco mentre Old School Rockin’ è un altro bel boogie “cattivo” alla Hound Dog Taylor. She Got It Right, tra Fabulous Thunderbirds e ZZTop è uno dei brani dove si sconfina (quasi) nel rock-blues sempre con quella voce alla John Hiatt e la chitarra che impazza alla grande. Deal With The Devil potrebbe essere una traccia perduta dei primi Canned Heat, Mesmerized vagamente latineggiante nei ritmi è più “trattenuta”.

Ma se devo essere sincero tra i 14 brani, tutti originali, che compongono questo album non ci sono punti deboli, tutta roba buona, tanto boogie, blues di qualità, un bel suono dalla slide guitar e dall’armonica di Studebaker John che centra con questo Old School Rockin’ probabilmente il miglior disco della sua carriera.

Da sentire, blues di quello giusto!

Bruno Conti

I Was Born In Chicago…Studebaker John – Old School Rockin’ultima modifica: 2012-03-08T19:18:28+01:00da bruno_conti
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