Un’Altra “Sorella” Del Soul (E Non Solo)! Sister Sparrow & The Dirty Birds – Pound Of Dirt

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Sister Sparrow & The Dirty Birds – Pound Of Dirt – Modern Vintage Recordings

Dopo gli Alabama Shakes, un altro gruppo che ha nel proprio credo la diffusione della musica soul, condita da ampie dosi di rock e funky, ma anche jazz e blues. Per la verità i Sister Sparrow sono sulla scena già dal 2008 e questo Pound Of Dirt è il loro secondo album. Ma entrambi i gruppi, sia il quintetto dell’Alabama che questa ampia formazione (in totale nove elementi) da Brooklyn, New York sono uniti da una passione sia per la musica vintage che per Janis Joplin. Mentre la formazione di Brittany Howard si rifà alla Janis del primo periodo, quella più rock con i Big Brother (con abbondanti iniezioni di Otis e Aretha e qualche tocco à la Zeppelin), il gruppo di Arleigh Kincheloe, quindi sempre con una voce femminile alla guida, riprende il periodo “centrale”, quello della Kozmic Blues Band, con una ampia sezioni fiati, quattro per la precisione e una propensione per un sound Stax-Volt misto a un funky-jazz. Non sono le prime voci femminili che si “ispirano” alla grande vocalist texana in tempi recenti, Beth Hart e Dana Fuchs sono i primi nomi che mi vengono in mente e sono entrambe decisamente brave, ma per quelle brave c’è sempre spazio.

I Sister Sparrow, per brevità, sono un gruppo a conduzione familiare: accanto ad Arleigh c’è il fratello Jackson Kincheloe, un ottimo armonicista che aggiunge una corposa nota Blues al sound della band e, dalla California, c’è pure il cugino Bram, un batterista dallo stile aggressivo e poderoso ma con una notevole tecnica. Due sassofonisti, un trombettista e il trombone di Ryan Snow costituiscono la sezione fiati, un buon chitarrista Sasha Brown e il bassista Aidan Carroll completano la formazione. Naturalmente, visto l’organico “scarno”, in alcuni brani c’è anche un tastierista aggiunto e una sezione archi. A dimostrazione del loro modo di fare ruspante e genuino, sul sito del gruppo, http://www.sistersparrow.com/, la prima cosa che balza all’occhio entrando, è una raccolta fondi (riuscita), presso i fans, per acquistare un nuovo furgone per i loro spostamenti attraverso l’America, dove portano il loro esplosivo show che li ha fatti notare dalla stampa; attualmente sono una delle “scelte” di Usa Today tra i nomi da tenere d’occhio.

Perché quello che conta è la loro musica: fin dalle prime note sincopate di Make It Rain, con la voce roca e jopliniana di Arleigh Kincheloe che scivola sul tappeto fiatistico, i contrappunti dell’armonica e della chitarra, gli interventi del trombone, capisci che sei di fronte ad un gruppo che ha talento e passione da vendere. Il mid-tempo sensuale di Millie Mae con il drumming agile e composito di cugino Bram che ancora il groove conferma le impressioni positive, lei canta con grande partecipazione e l’impatto di tutto l’insieme è notevole e trascinante. Nel breve intermezzo di Bulldozer, Jackson Kincheloe dà libero spazio al proprio virtuosismo all’armonica per poi rientrare nel funky ribaldo di Too Much con la voce della brava Arleigh che si fa largo nel denso tappeto fiatistico mentre la slide di Brown si ritaglia il suo spazio. I ritmi sono perlopiù mossi ma c’è spazio anche per le atmosfere più raccolte della notevole Hollow Bones che toccano territori jazzati, New Orleans style, ma sempre con la voce come faro del suono del gruppo, che poi si concede ampi spazi con gli altri solisti, come nelle vecchie orchestre dell’era pre-rock.

Lasso è nuovamente funky-rock duro e puro che uno immagina nella resa in concerto. This Crazy Torpedo è un altro breve interludio strumentale, questa volta per l’elettrica in tapping di Sasha Brown che poi si stempera in una ballata ritmata (se i due termini si possono usare in contemporanea) in crescendo come Another Ride. Ancora un breve strumentale, Feather Of A Queen, quasi in modalità jazz-rock e poi un brano da soul-revue come la divertente No Rest.

Dirt è un gagliardo rock-blues con armonica e chitarra che come di consueto tracciano la strada per l’ennesima ottima performance vocale della brava Arleigh. Mentre la conclusiva Horse To Water è uno slow raffinato e atmosferico, dagli spunti jazzistici, con la sezione fiati rafforzata da un quartetto d’archi e la Kincheloe che è libera di dare sfogo ancora una volta alle sue notevoli arti vocali in un brano inconsueto ma molto efficace. Come si evince da quanto detto finora Janis Joplin è un punto di partenza, poi il risultato finale ha una sua originalità, per questa cantante e per tutto il gruppo, che cercano di raccogliere il meglio dal passato per proiettarlo verso il proprio futuro, anche i nome dell’etichetta è un proclama. Un disco interessante e intrigante oltre che di notevole valore, consigliato agli amanti delle belle voci, ma non solo!

Bruno Conti  

Un’Altra “Sorella” Del Soul (E Non Solo)! Sister Sparrow & The Dirty Birds – Pound Of Dirtultima modifica: 2012-04-13T08:58:00+02:00da bruno_conti
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