“Texan Troubadour”! Walt Wilkins – Plenty

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Walt Wilkins – Plenty – Ride Records 2012

Se dovessi stilare una lista personale di songwriters texani, Walt Wilkins sarebbe il primo nome da inserire. Texano autentico, Walt è cresciuto tra Austin e San Antonio, ha suonato per anni la chitarra solista in bands di altri cantautori, influenzato da personaggi come Lowell George, Kevin Welch, l’idolo locale Pat Green, prima di iniziare una sua solida carriera solista. La mia conoscenza con Walt Wilkins avvenne grazie alla copertina (una foto del ponte del Nashville) del suo terzo disco Rivertown (2002), che completava un bel trittico iniziato con l’album d’esordio Bull Creek Souvenir (1994), seguito da Fire Honey & Angels (2000). Dopo l’interessante Mustang Island (2004), Walt da vita ai Mystiqueros (una specie di supergruppo), una formazione con ottimi musicisti della scena locale di Austin, modificando il suo “sound” tra reminiscenze country anni ’70 e l’anima più rock della West Coast, una simbiosi che si realizza nell’ottimo Diamonds In The Sun (2007).

In questo nuovo lavoro Plenty si presenta con una band tosta che si compone dei chitarristi Brett Danaher, Joe Newcomb, Marcus Eldridge, Ray Rodriguez alle percussioni e batteria, Ron Flynt al piano, Dick Gimble al basso, Lloyd Maines alla pedal-steel, le vocalist Lisa Morales, Kelly Mickwee,  la bella moglie Tina Mitchell Wilkins (con due album solisti al suo attivo Espiritu (2006) e Morning Glory (2011), e aiutato dal talento di validi autori come Monte Warden, Billy Montana, Liz Rose, e la brava cantautrice Lori McKenna.

L’iniziale Just Be è una country-ballad che gode dell’apporto di una pedal-steel, l’unica firmata da Wilkins in solitaria, le altre sono tutte collaborazioni con i nomi citati, ed è seguita da una acustica e romantica Hang On To Your Soul con il violino in evidenza. Ain’t It Just Like Love e Soft September Night sono due brani dalla ritmica intensa, dove brillano dobro, chitarre e nuovamente pedal-steel. Something Like Heaven firmata da Liz Rose ruba il cuore, una ballata notturna con un superba atmosfera, dove uno straordinario Walt Wilkins si cala nella parte, regalandoci la “perla” del CD, cui fa seguito un altro pezzo leggero e delicato come Rain All Night, sostenuto dalle armonie vocali dalle “ladies”. Si torna alle sfumature country con A Farm To Market Romance, mentre Maybe Everybody Quit Cheatin’ e Like Strother Martin sono piccoli gioielli, semplici, lineari, di pura musica texana, che evocano i grandi cantautori country-folk degli anni ’70 (uno su tutti il suo mentore Gram Parsons). Gray Hawk è scritta a quattro mani da Liz e Lori McKenna, un brano lento dalla melodia delicata, con il notevole supporto del controcanto di Lori, per la seconda “gemma” del disco. Chiudono una Under This Cottonwood Tree che parte lenta ma poi si sviluppa con l’aggiunta della ritmica e centrali interventi delle chitarre e della steel, mentre Between Midnight & Day è una delicata composizione per voce e chitarra, cantata da Walt con voce calda, dolce e penetrante.

Con Plenty, Walt Wilkins ci propone country-folk-ballads di buon spessore che canta molto  bene, con personalità e temperamento, storie che esprimono sentimenti semplici e comuni, capaci di emozioni intense che catturano inesorabilmente, ed arrivano al profondo del cuore. Wilkins è stato da molti accostato a gente come Kevin Welch, Chris Knight, Pat Green, Sam Baker (tra la crema dei songwriters texani), ma sarebbe ora che gli venissero riconosciute anche le sue qualità nell’ambito dell’attuale scena musicale americana.

Tino Montanari

“Texan Troubadour”! Walt Wilkins – Plentyultima modifica: 2012-07-15T17:32:00+02:00da bruno_conti
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