Una Piacevole (Ri)Scoperta. Mike Ryan – Night Comes Falling

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Mike Ryan – Night Comes Falling – Smith Music 2012

La settimana scorsa, cercando altro nel disordine dei miei CD (sono più di 10.000 purtroppo, o per fortuna), mi ritrovo tra le mani l’esordio di tale Mike Ryan Six Feet Over del lontano ’98, e incuriosito lo metto nel lettore, e il positivo ascolto mi porta a consultare i siti internet per ulteriori informazioni. La breve ricerca certifica che il “nostro” nel periodo seguente ha prodotto pochino (la sua discografia è  sempre stata piuttosto scarna), in quanto ha pubblicato solamente due EP The First One e Just Takes Time del 2010, prima di questo Night Comes Falling. Ryan arriva da Minneapolis e oltre a cantare, suona la chitarra elettrica ed acustica, mentre i suoi “partner” sono Rodney Pyeatt alle chitarre, Jeremy Bryant alla batteria, Stephen Cargill al basso, Clark Erickson al piano, Roger Ray alla pedal-steel, e il bravo Jeremy Watkins al violino, per un “sound” sullo stile di Mellencamp, con un orecchio verso la musica delle radici e l’altro nei confronti del rock stradaiolo.

Undici canzoni, quaranta minuti di musica: inizio potente con The Cold One, figlia del Boss e di John il “coguaro”, 57 Songs andamento classico e tempo incalzante. Dance With an Angel è una ballatona elettrica cantata con passione, mentre con Baby Blue Jeans si viaggia dalle parti del country blues. Si prosegue con Should I dalla melodia gradevole, dal suono sempre elettrico ma non duro, mentre un inizio di violino introduce Prettiest Girl at The Dance, un brano che lascia fluire la pedal steel, con una ritmica sempre presente. Con My Heartbreak si ritorna alla ballata di sapore roots, una composizione, acustica nella parte iniziale, che poi si apre con una melodia di ampio respiro, seguita da una Little Too Long dal ritmo funky. Holding On ha un intro vocale pieno di nostalgia, poi il brano si distende e lascia spazio agli strumenti, e Mike ci regala una di quelle ballate spesse e profonde, che solo un musicista vero è in grado di scrivere, mentre Night Comes Falling sembra uscita dai primi dischi dei Dire Straits, con le chitarre in spolvero per un suono cristallino. Chiude Only All the Time, canzone nostalgica, che parla di una storia d’amore finita male, una di quelle ballate d’altri tempi, con il violino di Watkins ad accompagnare il sofferto canto di Ryan.

Dischi come questo escono sempre più raramente, e Mike Ryan è un “rocker” degno successore, oltre che dei sopra citati maestri (Springsteen e Mellencamp), di gente come Steve Earle, Jack Ingram, Todd Snider e personcine meno famose che seguivo ai tempi, come Martin Zellar , Jason Reed e Joe D’Urso. Se amate il genere date un ascolto al buon Ryan, forse avrete solo il rimpianto di non averlo scoperto prima.

Tino Montanari

Una Piacevole (Ri)Scoperta. Mike Ryan – Night Comes Fallingultima modifica: 2012-09-27T09:25:05+02:00da bruno_conti
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