Eccolo Di Nuovo…A Fine Mese Ritorna! Black Country Communion – Afterglow

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Black Country Communion – Afterglow –  Mascot/Provogue CD/DVD 30-10-2012

Nella musica di Joe Bonamassa hanno sempre convissuto due anime, quella del Bluesman e quella del Rocker, con ampie convergenze tra i due stili che erano sempre presenti in contemporanea nel sound del musicista newyorkese, basta sentire quello splendido DVD (ora anche doppio CD) che è il Live At Beacon Theatre per rendersene conto. Ad un certo punto, anche a causa della sua prolificità quasi compulsiva Joe ha voluto, in un certo senso, scinderle e sono nati i Black Country Communion, una sorta di supergruppo, dove c’è un partner alla pari come Glenn Hughes, che scrive quasi tutti i brani ed è la voce principale e due “soci minoritari”, ma non troppo, come il batterista Jason Bonham e il tastierista Derek Sherinian. Lo stile, inevitabilmente, è una sorta di hard rock anni ’70, in bilico tra rock duro e progressive, tra Led Zeppelin e Deep Purple, con un occhio al rock anni ’80 di Van Halen e altri.

Ora, all’uscita di questo Afterglow, si racconta di attriti tra Hughes e Bonamassa, che è accusato di non contribuire più nuovo materiale al gruppo, e anche causati dalla personalità dell’ex Trapeze e Deep Purple, che pubblicava già dischi quando Joe forse non era ancora una idea nella testa dei suoi genitori. Quindi questo potrebbe essere “il canto del cigno” della band, anche se ascoltandolo non si direbbe, sarà hard rock, sarà scontato, ma loro sono veramente bravi, Joe Bonamassa (come ho detto miriadi di volte) è il chitarrista rock (e blues) più completo della sua generazione, Glenn Hughes ha ancora una voce potente e perfetta per il genere, ricca anche di inflessioni più gentili e percorsa da un amore per il soul, oltre ad essere un ottimo bassista, Jason Bonham ormai ha quasi raggiunto il livello del babbo (come avremo modo di apprezzare nella reunion degli Zeppelin) e l’ex Dream Theater, Derek Sherinian, è un tastierista dalla ricca inventiva.

Tra l’altro, l’ottima produzione di Kevin Shirley mette sempre in evidenza i pregi di tutti i musicisti, cogliendo tutti i particolari, con una nitidezza che va a cercare anche i passaggi acustici della chitarra acustica di Bonamassa o le rullate di Bonham che non hanno nulla da invidiare a quelle del vecchio “Bonzo” o di Keith Moon. L’abbrivio del brano di apertura Big Train, con i riff della chitarra di Bonamassa a duettare con le poderose rullate di Bonham e la voce grintosa di Hughes potrebbe essere un brano degli Zeppelin o dei Purple, ma con la chitarra di Joe dal suono inconfondibile e passaggi più prog e ricercati dove la musica si fa più riflessiva. This Is Your Time, anche per la forte presenza dell’organo di Sherinian e per il cantato enfatico di Hughes sembra un episodio minore dei Deep Purple metà anni ’70, con un formidabile assolo di Bonamassa nella parte centrale. Anche Midnight Sun ci riporta ad illustri progenitori di quell’epoca, i riff di organo ricordano quelli di Won’t Get Fooled Again e la batteria di Bonham non fa rimpiangere le esplosioni parossistiche del citato Moon, mentre Bonamassa ci regala un assolo ficcante alla Jimmy Page prima di una progressione finale nuovamente in puro stile Who. Confessor è una ulteriore variazione sul tema hard classico. con tanto di coretti ricchi di eco e ritmi scanditi da tutta la band.

Cry Freedom, cantata a due voci da Hughes e Bonamassa, sembra un brano dei Bad Company, un bel rock-blues con la slide di Joe a dettare i tempi. La title-track, con le sue atmosfere lente e solenni, ricche però anche di passaggi acustici, ci permette di gustare la bella voce di Hughes e le improvvise accelerazioni hard della musica, in quel clima che potrebbe ricordare i Led Zeppelin di Houses Of The Holy, forse per la presenza molto forte delle tastiere. Dandelion è di nuovo boogie blues rock, con qualche venatura acustica e un ritornello ricorrente, prima dell’assolo di Bonamassa che non si risparmia. The Circle è nuovamente più vicina allo spirito del rock progressivo, inizio sognante con la chitarra arpeggiata e l’organo, sullo sfondo della voce di Hughes che si apre nella sua gamma più alta e poi torna di nuovo calma in un’alternanza di atmosfere, prima dell’assolo in crescendo di Joe. Qualcuno ha creduto di rilevare delle sonorità alla Rush nella intricata Common Man che mi sembra un episodio minore del CD. The Giver, sempre con l’organo di Sherinian molto presente è forse quella che più ricorda i Deep Purple nella versione Mark III, quella di Hughes. Crawl, nuovamente Zeppeliniana, è ancora un festival del riff tipico della band di Page. Niente di nuovo, ma solo del sano buon vecchio rock, suonato come Dio comanda, vedremo se sarà il loro ultimo capitolo. Nella prima tiratura c’è anche un DVD con il making of e quattro video delle canzoni. Quanto dovremo attendere per un nuovo disco di Bonamassa?

Bruno Conti        

Eccolo Di Nuovo…A Fine Mese Ritorna! Black Country Communion – Afterglowultima modifica: 2012-10-17T10:34:11+02:00da bruno_conti
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