Da Sola O In Compagnia, Sempre Una Gran Voce! Beth Hart – Bang Bang Boom Boom

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Beth Hart – Bang Bang Boom Boom – Mascot Music 2012 Deluxe Edition

La visibilità maggiore è arrivata lo scorso anno con Don’t Explain, in collaborazione con Joe Bonamassa,  un disco di “covers” scelte in ambito blues e soul, ma Beth (non più giovanissima) è in pista dalla metà degli anni ’90, e avrebbe meritato (per chi scrive) molto prima il giusto riconoscimento musicale. Nata a Los Angeles, Beth Hart ha iniziato a suonare il piano in tenera età (quattro anni), e negli anni crescendo si è appassionata ai grandi musicisti classici (da Bach a Beethoven) e a quelli rock (Led Zeppelin, Rush) e grandi cantanti di colore (James Brown, Otis Redding, Aretha Franklin, Billie Holiday e Etta James), oltre all’immancabile Janis Joplin. Il naturale passo successivo è stato quello di iscriversi alla nota High School Of Performing Arts di L.A. dove ha studiato canto e violoncello, ma le troppe esibizioni serali nei locali della periferia , finirono per allontanarla dalla scuola e fu cosi che Beth iniziò a dedicarsi alla musica mettendosi in proprio.

Nell’estate del ’93 forma un suo gruppo, The Beth Hart Band, nel quale militavano il bassista Tal Herberg e il chitarrista Jimmy Khouri, firmando un contratto con la 143 Records (l’etichetta dei Corrs), con cui registra il suo album di debutto Immortal (95). Al termine del tour mondiale intrapreso per presentare il disco, la band si sciolse, e Beth si prese un lungo periodo per pensare alla prossima mossa, che fu quella di appoggiarsi al produttore Oliver Lieber, rimettere insieme la band e pubblicare un nuovo disco Screaming’ For My Supper (99). Con Leave The Light On (2003) inizia la sua carriera solista, seguito dall’ottimo Live At Paradiso (2005), 37 Days (2007), My California (2010), il già menzionato Dont’ Explain (2011), sino ad arrivare a questo nuovo lavoro Bang Bang Boom Boom registrato ai Revolver Studios in Thousand Oaks, Ca., co-prodotto da Kevin Shirley, dal manager David Wolff e dal marito Scott Guetzkow.

Per quanto riguarda i musicisti, Beth voce e piano, si avvale di Randy Flowers alle chitarre e dei musicisti della band di Bonamassa (impegnato con i Black Country), ovvero, Michael Rhodes al basso, Arlan Schierbaum all’organo, un trio di batteristi composto da Anton Fig, Herman Matthews, Curt Bisquera, Lenny Castro alle percussioni, Ron Dziubla al sax, Lee Thornberg alle trombe, e non poteva mancare l’amico Joe Bonamassa alla chitarra solista in There In Your Heart.

Il disco si apre alla grande con Baddest Blues dall’intro pianistica per una perfetta rock song, con una interpretazione straordinaria di Beth, mentre Bang Bang Boom Boom il brano scelto come singolo, è un allegra marcetta rock, una sorta di filastrocca che esula dal suo repertorio, ma che entra subito in testa e ti rimane in mente. Better Man è grintosa quanto basta per apprezzare la voce della Hart, seguita dalla “perla” del disco, Caught Out In The Rain, un blues di rara intensità che parte dolcemente, scandito da una chitarra importante, e che pian piano sale sino ad arrivare ad un crescendo vocale che nel finale mi ricorda la grande Etta James. Una meraviglia! Si cambia ritmo con Swing My Thing Back Around, che si rifà alla musica delle grandi orchestre stile Count Basie, un tuffo nel passato eseguito con classe e raffinatezza, per poi tornare alle canzoni d’amore con With You Everyday e Thru The Window Of My Mind, due ballate lente e avvolgenti per cuori infranti. Con Spirit Of God è impossibile tenere il “piedino” fermo, un rhythm ‘n’ blues con i fiati tipico del periodo Stax, un brano trascinante, che inevitabilmente porta Beth a confrontarsi con le grandi cantanti nere del periodo, mentre in There In Your Heart, altra ballata d’atmosfera, l’ospite Joe Bonamassa può dare libero sfogo al suo talento. Si chiude con The Ugliest House On The Block un brano quasi “reggae” dal ritornello accattivante e con un’altra ballata pianistica Everything Must Change, con una bella melodia e un arrangiamento romantico.

Beth Hart, per la gran parte del pubblico italiano è una perfetta sconosciuta, ed è un peccato, perché questa quarantenne “losangelina” è un artista poliedrica, dotata di una voce potente e graffiante (il meglio lo dà nei concerti dal vivo), e nelle dodici tracce di questo Bang Bang Boom Boom dà dimostrazione di essere una cantante dalle enormi capacità e di indubbio talento, a dispetto di tante presunte acclamate “stars”. Quale occasione migliore per conoscere e apprezzare una nuova amica?

Tino Montanari   

Da Sola O In Compagnia, Sempre Una Gran Voce! Beth Hart – Bang Bang Boom Boomultima modifica: 2012-11-01T10:14:00+01:00da bruno_conti
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