“Troppo” Potrebbe Non Essere Abbastanza! Omar And The Howlers – Too Much Is Not Enough

omar too much.jpg

 

 

 

 

 

 

Omar And The Howlers featuring Gary Primich – Too Much Is Not Enough – Big Guitar Music

Prima che lo diciate voi, e avendolo detto probabilmente tutto l’universo dei recensori blues dell’umano creato, e anche lo stesso Omar Dykes nelle note di questo CD, ebbene sì, aveva già pubblicato un tributo a Jimmy Reed, in coppia con l’amico Jimmie Vaughan, On The Jimmy Reed Highway, nel 2007: ma come dice il titolo di questa “nuova” fatica Too Much Is Not Enough. E poi, sempre come ci ricorda lo stesso Omar Kent Dykes, questo era stato registrato in precedenza e poi accantonato. Ma ora, anche come tributo al recentemente scomparso Gary Primich, che appare all’armonica in dieci dei dodici brani del disco, è stato deciso di pubblicare questo ennesimo omaggio all’arte del grande bluesman Jimmy Reed, questa volta sotto la sigla Omar And The Howlers. E fanno tre dischi a nome del gruppo in questo 2012, nulla per nove anni (escluso un live) e poi il nuovo I’m Gone (un-bluesman-texano-del-mississippi-omar-and-the-howlers-i-m.html ), una Essential Collection e ora questo album. Peraltro, nelle note del dischetto, Omar ci “minaccia” benevolmente – Se pensate che sia andato oltre le righe con Jimmy Reed, aspettate quando pubblicherò il mio materiale su Bo Diddley e Howlin’ Wolf –.

Intanto che aspettiamo,  proprio il vecchio lupo mi sembra il punto vocale di riferimento di questo Too Much…, i brani saranno anche tratti dal repertorio di Jimmy Reed, ma Omar li interpreta come se si fosse reincarnato nello spirito di Howlin’ Wolf, con molte inflessioni che ricordano anche il Captain Beefheart più bluesato. Nel disco sono presenti, oltre alla sezione ritmica, meno selvaggia che nei dischi più rock-blues del gruppo, Jay Moeller, fratello di Johnny, e batterista dei Fabulous Thunderbirds, l’allora giovanissimo chitarrista nero texano Gary Clark Jr., che ha di recente pubblicato l’eccellente Blak and Blu per la Warner, oltre al citato Primich e a Derek O’Brien che completa la pattuglia dei chitarristi. Ma, stranamente, non siamo di fronte ad un disco di chitarra blues, ma semplicemente di Blues: ovvio che la chitarra fa parte delle procedure, ma è usata in un modo molto discreto, alla Jimmy Reed direi, niente svolazzi e assoli selvaggi (che vengono riservati ad altre occasioni, soprattutto dal vivo, perché sono comunque nel DNA del buon Omar), ma un suono classico e tradizionale, con moltissimo spazio lasciato all’armonica, che spesso è la protagonista. Omar Kent Dykes tra l’altro si ostina a voler festeggiare i suoi 50 anni di carriera, con tanto di bollino nel libretto del CD, facendo decorrere l’inizio della sua carriera dal 1962, quando aveva 12 anni e suonava nel suo primo gruppo. Ma dove, mi domando io?

Gary Clark ci delizia con la sua tecnica alla slide in un paio di brani, I Gotta Let You Go e la “Elmoriana” (nel senso di Elmore James), You Don’t Have To Go, tutti i musicisti si divertono nella latineggiante Roll In Rhumba. In Ain’t Got You, Omar torna a quel tempo di boogie del suo materiale classico, dove sembra veramente Howlin’ Wolf o Captain Beefheart alla guida degli ZZ Top con formazione ampliata da un ottimo armonicista come Primich. Mentre nel super classico Shame, shame, shame sembra di ascoltare il Duke Robillard più pimpante. Ma tutto il disco è molto piacevole, fuori dal tempo, con un suono volutamente “antico”, fuori dal tempo. non dissimile da quello che utilizza spesso il suo amico Jimmie Vaughan, per amanti del Blues più tradizionale ma non per questo non apprezzabile da chi ama il rock.

Bruno Conti

“Troppo” Potrebbe Non Essere Abbastanza! Omar And The Howlers – Too Much Is Not Enoughultima modifica: 2012-11-08T12:58:00+01:00da bruno_conti
Reposta per primo quest’articolo