Preparate Giradischi E Puntina! Black Crowes – Wiser For The Time

black crowes wiser.jpg

 

 

 

 

 

 

Black Crowes – Wiser For The Time – Silver Arrow 4LP e download

Da quando mi occupo di critica musicale (espressione volutamente autoironica, diciamo da quando espongo il mio parere sulle cose che ascolto) è solo la seconda volta che mi trovo a recensire qualcosa nel vecchio e glorioso formato LP (per l’esattezza un box di 4LP), dopo il mini live di Tom Petty Kiss My Amps uscito un paio d’anni fa per il Record Store Day.

I Black Crowes, ormai fra le rock band migliori nel panorama mondiale, hanno infatti deciso di celebrare il proprio ritorno all’attività live nel 2013 con la pubblicazione di Wiser For The Time, un sontuoso box in cartone duro, con all’interno ben quattro vinili, che testimoniano il meglio dei loro concerti a New York a cavallo tra Ottobre e Novembre del 2010. Niente CD quindi (ma l’album è comunque disponibile in download), e questo mi rende la band di Chris e Rich Robinson (con Steve Gorman, Sven Pipien ed Adam MacDougall) ancora più simpatica: non che io sia contro il supporto digitale (contro la musica liquida invece un po’ sì), ma il vinile rimane sempre il vinile, ha un fascino che il dischetto di plastica non avrà mai. Il box in realtà si presenta quasi come un (costoso) bootleg: nessuna nota, solo i titoli dei brani e la data di incisione, ma per fortuna la qualità di registrazione è perfetta, i Corvi sono in stato di grazia, e ci consegnano quello che si può certamente definire il loro live definitivo.

Sì, perché Wiser For The Time è forse ancora meglio dei seppur ottimi Freak’n’Roll Into The Fog e Warpaint Live (del deludente Live del 2002 non voglio neanche parlare, mentre lo stupendo Live At The Greek con Jimmy Page non fa testo, in quanto composto soltanto di covers dei Led Zeppelin), è più completo, ci presenta le due facce del gruppo, quella acustica (i primi due LP, quindici canzoni) e quella elettrica (il terzo e quarto, altri undici brani), per quasi due ore e mezza complessive di grandissima musica. Chi li ha visti dal vivo sa cosa intendo: i Corvi Neri sono una vera forza della natura, di gran lunga la migliore band venuta fuori dagli anni novanta in poi, ma se questo era risaputo per quanto riguarda la parte elettrica dei loro concerti, il lato acustico era meno noto. Ebbene, Wiser For The Time ci dimostra che i fratelli Robinson ci sanno fare (eccome) anche quando abbassano il volume (ma Rich un aiutino con la chitarra elettrica se lo dà), e quando accade questo significa che hai sia i musicisti che le canzoni, oltre al feeling che è il loro valore aggiunto. Una band abbastanza unica nel panorama mondiale: tra rock, blues, southern, Zeppelin, Rolling Stones e Faces, un cocktail ad alto tasso adrenalinico che mi lascia a bocca aperta ogni volta.

Il primo disco si apre con Cursed Diamond, per sola voce e chitarra, una versione lunga e fluida, con Chris che gorgheggia da par suo con il suo timbro vocale caldo e soulful. Con Sister Luck entra la band, e cominciamo a ritrovare il tipico sound del gruppo di Atlanta, una ballata liquida (grande MacDougall al piano) con Rich che comincia a fare i numeri con la solista (l’unico strumento elettrico on stage, per ora) e Chris che si conferma ottimo vocalist. Anche Smile è un brano di grande impatto, melodia classica e Corvi in gran spolvero; la vivace Downtown Money Waster, tra blues e soul, precede due superbe versioni di Hot Burrito # 1 e Hot Burrito # 2, due classici dei Flying Burrito Brothers, dove i nostri fanno rivivere lo spirito di Gram Parsons. Non vorrei citare tutti i brani (non ce n’è uno sottotono neanche per sbaglio), ma mi preme evidenziare Garden Gate, in una scintillante versione tra folk appalachiano e bluegrass, la bucolica Better When You’re Not Alone, con Rich che suona alla grande, la nota Hotel Illness, a cui la veste acustica dona particolarmente, la splendida Oh, The Rain (un classico di Blind Willie Johnson), tra folk, blues e gospel, e la bella resa di Tonight I’ll Be Staying Here With You, uno dei capolavori minori di Bob Dylan, che rientra perfettamente nelle corde dei Crowes.

La parte elettrica inizia con la dura e potente Exit, molto influenzata dal Dirigibile di Page e Plant, per proseguire con il rock’n’roll ad alto tasso energetico No Speak No Slave, e con la lunga Only Halfway To Everywhere, una southern jam di undici minuti con le contropalle, dove ognuno tira fuori il meglio dal suo strumento. Senza dimenticare la possente A Conspiracy, chitarristica fino al midollo, e la splendida Title Song, ballatona sudista di grande impatto sonoro. Il quarto ed ultimo LP prosegue con la cavalcata elettrica, un vero e proprio muro del suono di decibel da parte di una band che ha pochi eguali sulla Terra: segnalerei senz’altro il medley My Morning Song/Stare It Cold, altri undici minuti di libidine, uno spettacolo che da solo vale il prezzo richiesto per il box, oltre a She Talks To Angels, una ballata piena di anima, uno slow degno degli Allman Brothers dei bei tempi. Il quadruplo è quasi alla fine, ma c’è il tempo per un’ultima sorpresa: una versione fantastica del superclassico dei Little Feat Willin’, forse una delle più belle versioni da me mai ascoltate di questo brano senza tempo, nella quale la turgida melodia di Lowell George viene valorizzata in maniera incredibile.

Che altro dire? Vale la pena togliere dalla soffitta il vostro vecchio giradischi e fare vostro questo Wiser For The Time: musica così fa bene alla salute.

God bless the Black Crowes.

Marco Verdi

Preparate Giradischi E Puntina! Black Crowes – Wiser For The Timeultima modifica: 2013-03-18T09:22:47+01:00da bruno_conti
Reposta per primo quest’articolo