Corvi E Fuorilegge Al Tempo Stesso, Per L’Occasione! Counting Crows – Echoes Of The Outlaw Roadshow

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Counting Crows – Echoes Of The Outlaw Roadshow – Cooking Vinyl 2013

Ci sono gruppi che danno il meglio nei concerti dal vivo, e  i Counting Crows rientrano sicuramente nella categoria. Due brevi note per i pochi lettori (spero) del blog che non conoscono questa band: nati come duo acustico composto da Adam Duritz e David Bryson, ufficialmente nel ’92 a San Francisco, suonano in vari Club della Bay Area finché non vengono notati da alcuni talent-scout della Geffen Records, messi sotto contratto e affidati a T-Bone Burnett, nella veste di produttore. Il risultato è il successo planetario di August And Everything After (venti milioni di copie vendute), in cui brillano le particolari doti vocali di Duritz, autore di gran parte dei brani. Dopo un tour di supporto ai Rolling Stones nelle date americane del ’94, i “corvi” entrano in studio e registrano Recovering The Satellites (96), cui faranno seguito lavori sempre di buon livello come This Desert Life (99), Hard Candy (2002), Saturday Nights & Sunday Mornings (2008), e il recente disco di cover Underwater Sunshine (2012) che ha dato vita al tour da cui nasce l’ultimo album cosa-hanno-fatto-durante-le-vacanze-estive-counting-crows-un.html.

In un ventennio di carriera (se non ho sbagliato i conti) questo è il quarto album live ufficiale dei Counting Crows, partendo dal doppio Across A Wire: Live in New York City (98), New Amsterdam: Live At Heinekem Music Hall (2003), e lo splendido August and Everything After: Live At Town Hall (2011), in cui ripropongono il fortunato disco d’esordio.

Echoes Of The Outlaw Roadshow è stato registrato nel corso del tour americano del 2012, e basterebbero i primi due brani per giustificarne l’acquisto: una  Girl From The North Country del vecchio Bob (Dylan) rivisitata “unplugged”, una delle mie canzoni preferite da sempre e la famosa Round  Here, in una versione dilatata di 10 minuti, con il fantasma di Van Morrison nella lirica Sweet Thing.  Ma ci sono anche una fantastica Friend Of The Devil (Jerry Garcia) e una felice cover (ancora) dylaniana You Ain’t Goin Nowhere (Byrds). Le rimanenti “perle” vengono pescate dal vasto repertorio ufficiale di cui sopra, con una menzione speciale per Four Days (in versione Rem), la lunga e scoppiettante Rain King e la ballata sofferta Up All Night, in cui è protagonista il piano.

Il talento di Adam Duritz è indiscutibile, e in questo live la band un CD dalle fresche sonorità roots, avvolgenti ballatone elettriche, azzeccati interventi di pianoforte, organo, fisa e la voce del leader che canta con generosa passione. I Counting Crows confermano ancora una volta di essere  alfieri del vero rock, e in un’epoca in cui la musica è quasi completamente artefatta, dischi come questo (a dispetto delle mode o da MTV), sono e saranno sempre benvenuti.

Tino Montanari   

Corvi E Fuorilegge Al Tempo Stesso, Per L’Occasione! Counting Crows – Echoes Of The Outlaw Roadshowultima modifica: 2013-04-29T17:41:00+02:00da bruno_conti
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