Novità Di Maggio Parte II. Annie Keating, Charlie Parr, Kim Richey, Hugh Laurie, Pistol Annies

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Proseguiamo la rubrica relativa alle novità di maggio con i dischi in uscita in 7 maggio di cui non si era ancora parlato, ma prima ancora tre titoli interessanti usciti in date antecedenti.

Annie Keating è una brava cantautrice newyorkese, giunta al quinto album, che ha un unico difetto: la non facile reperibilità dei suoi dischi. Il precedente Water Tower View, del 2011, era quantomeno distribuito in Europa dalla Continental Record Service, ma questo nuovo For Keeps, pubblicato dalla eichetta Andy Childs (?!?), si fatica veramente a trovarlo. Ma ne vale pena: la Keating, con una strana voce piana e tranquilla, mai troppo in agitazione, ma espressiva il giusto e che qualcuno ha paragonato come timbro a Melanie, ha una scrittura in morbido stile rock, che è stata avvicinata (dal Village Voice) a Lucinda Williams, John Prine, Gillian Welch, Joni Mitchell. Ora, non so se sia così brava, ma l’album è molto piacevole, elettriche e pedal steel, ed una sezione ritmica attenta ma non invadente aiutano la veste folk dei brani. Una cover di Cowgirl In The Sand di Neil Young fa la sua bella figura e quindi aggiungiamola alla lista delle voci femminili di cui vale la pena seguire i lavori. Prodotto dal canadese Jason Mercer e con il componente dei Cardinals, Jon Graboff, alla pedal steel,  tra i musicisti impiegati.

Charlie Parr fa del folk country blues, perlopiù acustico ed in solitaria, ma ogni tanto collabora con altri musicisti come i Black Twig Pickers o i Trampled By Turtles. Ha la particolarità di venire da Duluth, Minnesota, dove era nato un altro musicista molto famoso, tale Bob Dylan, e lo stile musicale, se non la voce, si può paragonare al primo Zimmerman. Ha fatto una dozzina di album, questo Barnswallow si inserisce tra i migliori della sua discografia: bella voce, ottima tecnica chitarristica, una passione profonda per la musica tradizionale americana, i risultati si toccano con mano. Musica non facile ma di grande fascino, a grandi linee, lo si potrebbe inserire in quel filone dove operano (o operavano), oltre a quelli citati, musicisti come Jack Rose, Glenn Jones e altri eredi di John Fahey, Rev. Gary Davis, Charley Patton e Woody Guthrie. Uno bravo, insomma!

Anche Kim Richey è in pista da moltissimi anni, sia come cantante che come autrice, country ma non di quello melenso e melassoso di Nashvile (anche se he scritto anche per Trisha Yearwood, che rende il favore cantando in questo album). Il disco si chiama Thorn In My Heart, è l’ottavo della sua discografia, collection del 2004 compresa ed esce per la Yep Rock. Anche in passato la Richey ha pubblicato per etichette “importanti”, partendo dalla Mercury, poi la Lost Highway, la Vanguard e la Thirty Tigers. In questo disco nuovo oltre alla Yearwood, appaiono, tra gli altri, anche Jason Isbell, Pat Sansone dei Wilco, Carl Broemel dei My Morning Jacket e Will Kimbrough. A suo imperitorio merito Kim Richey era la voce femminile in Come Pick Me Up, una delle canzoni più belle nell’esordio solista di Ryan Adams Heartbreaker. Solo che lei faceva questo stile già prima di tutti i musicisti citati per cui è stata fonte di ispirazione: pensate a Mary Chapin Carpenter, Maura O’Connell, Suzy Bogguss, Patty Loveless, quelle country ma di qualità, per intenderci.

 

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Per molti, quasi tutti, Hugh Laurie, oltre ad essere un bravo attore inglese, è il Dottor House! Ma è anche un musicista coi fiocchi, e se, tramite le sue conoscenze, riesce a fare suonare nei dischi che pubblica musicisti di gran classe e pedigree, tanto di guadagnato. Let Them Talk, uscito nel 2011, era un signor disco: prodotto da Joe Henry, con la sua band al seguito e con ospiti come Tom Jones, Irma Thomas, Dr. John e Allen Toussaint che aveva curato anche gli arrangiamenti dei fiati. Per la gioia di grandi e piccini erano uscite anche un paio di edizioni DeLuxe, una con tracce extra e un CD+DVD, qualche mese dopo che conteneva un bellissimo concerto registrato con vari degli ospiti presenti nell’album e altri, oltre a un diario on the road della registrazione.

Questo nuovo Didn’t It Rain esce sempre per la Warner Bros Uk, sempre prodotto da Joe Henry, sempre in due edizioni, una denominata “Bookpack”, doppia, con cinque brani aggiunti:

1. The St. Louis Blues
2. Junkers Blues
3. Kiss Of Fire
4. Vicksburg Blues
5. The Weed Smoker’s Dream
6. Wild Honey
7. Send Me To The ‘Lectric Chair
8. Evenin’
9. Didn’t It Rain
10. Careless Love
11. One For My Baby
12. I Hate A Man Like You
13. Changes

Queste le tracce extra:

1. Day & Night
2. Junco Partner
3. Louisiana Blues
4. Staggerlee
5. Unchain My Heart

L’edizione Deluxe costa un pacco di soldi, e per la serie, strano ma vero, non uscirà in America almeno fino a settembre. E per rimanere nell’ambito dei sempre, è “sempre” molto bello.

Le Pistol Annies sono Miranda Lambert, Angeleena Presley (non è parente) e Ashley Monroe. Neil Young ne ha parlato molto bene nella sua autobiografia, il precedente disco Hell On Heels era molto buono, questo Annie Up è anche meglio: country, rock, blues, honky tonk, un pizzico di bluegrass, tante belle voci soliste e che armonizzano, la faccia onesta della country music di Nashcille (ma Miranda Lambert è schierata in entrambi i campi)! Se le scrivono, se le cantano, ma non se le suonano. Potrebbero sorprendervi (almeno un poco). E come diceva la Marchesini del Trio, sono anche delle “belle faighe”, due su tre.

Per oggi è tutto, continua nei prossimi giorni.

Bruno Conti

Novità Di Maggio Parte II. Annie Keating, Charlie Parr, Kim Richey, Hugh Laurie, Pistol Anniesultima modifica: 2013-05-04T19:35:58+02:00da bruno_conti
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