Una Doppia Razione Di “Beatiful Loser”, Grazie! Dirk Hamilton – Solo Mono & Sweatshop Pinata

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Dirk Hamilton – Solo Mono –Acoustic Rock Records/IRD 2012

Dirk Hamilton & The Bluesmen – Sweatshop Pinata – Acoustic Rock Records/IRD 2013

C’è stato un periodo, tra la fine degli anni ’70 e gli inizi degli anni ’90, in cui fare il “songwriter” non era così facile, non che oggi sia molto differente, ma qualche possibilità in più per tirare avanti esiste: qualcuno si è inventato una etichetta on-line e si vende i dischi da solo, altri si sono spesi verso “Labels” indipendenti (che spesso rappresentano la vera alternativa), e altri ancora si sono trasferiti in Europa, dove hanno ritrovato le loro ragioni di suonare e scrivere canzoni. Uno di questi è stato Dirk Hamilton, cantautore nato in Indiana (ma cresciuto musicalmente a Stockton nell’area di Los Angeles), che ha maturato negli anni un raffinato e originale stile compositivo, realizzando dischi che gli hanno permesso di collocarsi fra i songwriters più originali emersi in America negli anni settanta. Il suo esordio discografico  avviene con You Can Sing On The Left Or Bark On The Right (76) dal titolo chilometrico, prodotto da Gary Katz, seguono poi Alias I (77) e l’ottimo Meet Me At The Crux (78).

Negli anni ottanta pubblica il pregevole Thug Of Love (80) e poi per un decennio non combina nulla (se non lavorare in campo sociale). Chi darà fiducia a Dirk è il compianto Franco Ratti, che con l’Appaloosa lo porta in studio per l’ottimo Too Tired To Sleep (90), a cui seguiranno Go Down Swinging (91) e Yep! (92) e lentamente Dirk, grazie alle produzioni italiane, riprende il suo percorso artistico. Dopo la pubblicazione di Sufferupachuckle (96) Hamilton è costretto a lasciare la casa discografica Core Records che dichiara bancarotta, e quindi seguono dischi non ufficiali come il live The Road, The Light, The Night (98) e Orphans (2000) una raccolta di “outtakes” (incise dal 1985) che vengono distribuiti dal Fan Club Records. Le uscite ufficiali riprendono con Sexspringeverything (2001) il doppio dal vivo The Relative Health Of Your Horse Outside (2003, edito anche come Night in Italy), The Ghost Of Van Gogh (2007), e il più recente More Songs From My Cool Life (2009), distribuiti dall’attuale etichetta Acoustic Rock Records.  Nel 2011 a trent’anni dall’uscita di Thug Of Love (uno dei più bei dischi cantautorali di ogni epoca) fa uscire in autoproduzione un CD e un DVD registrati dal vivo nel nostro paese (la seconda patria di Dirk), grazie all’entusiasmo di tanti amici e fans della musica d’autore, l-artista-di-culto-per-eccellenza-dirk-hamilton-thug-of-love.html

A distanza di poco tempo, escono, quasi in contemporanea, i nuovi capitoli del romanzo musicale di Dirk Hamilton. Solo Mono è il suo primo album di studio registrato in completa solitudine, e con l’accompagnamento essenziale ed efficace di chitarra e armonica, il buon Dirk spazia tra canzoni d’amore come She Calls Me Bello (ispirata ad una storia d’amore con una ragazza napoletana), Our Sweet Love, Kalea, episodi più grezzi, ma dalla brillante bellezza quali Delete Deletions, Everybody’s Blues e Nobody I Know, per finire con brani d’impronta blues come Slow Suicide, Unreachable e Jan Jan Janet. Il secondo Sweatshop Pinata, ovvero Most Of The Best Of Dirk Hamilton & The Bluesmen, lo vede in versione elettrica con brani scritti in collaborazione con The Bluesmen (la band ferrarese che lo accompagna quando è in tour in Italia), composta da Roberto Formignani alla chitarra e armonica, Massimo Mantovani al piano, Roberto Morsiani alla batteria e Roberto Poltronieri al basso, per una collaborazione che era iniziata con il Live (CD+DVD) Sometimes Ya’ Leave The Blues On The Road (2006 ). La band ha tempi perfetti e Dirk con la sua voce, con il suo carisma da perfetto frontman, dà vita ad una serie di canzoni molto belle, a partire dall’iniziale swing di Jimmy Hallo George (Version 2), passando per il torrido blues di The Passion Of Blues, seguite da ballate come Phoebe e la sognante The Collector  (a mio parere una delle più belle di Hamilton), per poi passare al suo genere preferito con The Blues Is My Life (il titolo è emblematico) e per finire con la trascinante Where Are All The Rebels? (scritta con Formignani, come la quasi totalità del disco), dove si evidenzia ancora una volta la bravura e il ”feeling” del gruppo emiliano per la musica di Hamilton.

Non è stata certamente una storia facile la sua, in quanto non è mai stato baciato dal successo, seppur osannato dalla critica che conta, e anche se non gli sono mai mancati carisma, comunicativa e presenza scenica, ha calcato per troppo tempo i palcoscenici di piccoli “clubs” anonimi per poter essere un personaggio. Si è trattato comunque di una storia che ha prodotto una quindicina di album, tra i quali dischi che nascondono piccole gemme sotto forma di canzoni, sporche di blues, di rock, di folk, sorta di poesie in musica, che artisti del livello di Dylan e Van Morrison avrebbero potuto cantare, se solo le avessero scritte. Spero che la vostra sensibilità vi permetta di aggiungere questo atipico, unico e straordinario cantautore alla lista dei “favoriti”, in fondo ci vuole poco, basta ascoltare con l’attenzione che merita, questo magnifico “perdente” (uno dei segreti meglio custoditi della canzone americana).

NDT: L’ultima volta che ho avuto il piacere di ascoltarlo in un concerto a Pavia, mi ricordo che a precisa domanda sulla sua storia musicale disse: “ad inizio carriera ero solito cantare per cambiare il mondo, ora canto per impedire che il mondo cambi me”. Grande, canta Dirk, canta ancora!

Tino Montanari

Una Doppia Razione Di “Beatiful Loser”, Grazie! Dirk Hamilton – Solo Mono & Sweatshop Pinataultima modifica: 2013-06-23T13:44:03+02:00da bruno_conti
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