Musica Dal Mondo: Tra “Afrobeat E Desert Blues”! Dirtmusic – Troubles

dirtmusic troubles.jpg

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Dirtmusic – Troubles – Glitterbeat Records 2013

Il progetto Dirtmusic nasce come un passatempo a sei mani per outsiders eccellenti del rock d’autore americano, Chris Eckman dei Walkabouts, Chris Brokaw ex Codeine e Come, e l’australiano Hugo Race, con l’album omonimo Dirtmusic (2007), ma nessuno può dire cosa sarebbe successo a questo gruppo se l’anno successivo non si fossero recati al Festival au Desert di Timbuktu, e  quindi fatto la conoscenza con il blues desertico dei Tamikrest, la più giovane rock’n’roll  band “tuareg”, cresciuta sull’onda dei Tinariwen. A seguito di quell’incontro nasce una sorta di fascinazione per la musica africana (in particolare da parte di Chris Eckman), che li porta a registrare un secondo disco, lo splendido BKO (2010) negli studi di Bamako, con la collaborazione dei musicisti dei Tamikrest. In questo terzo capitolo della “saga africana” Eckman e Race, dopo essere rimasti orfani di Brokaw, sono tornati sul luogo del delitto (nonostante la guerra civile in corso), per incidere Troubles nel Club di Salif Keita, al disco hanno collaborato una schiera di artisti locali, a partire da Ben Zabo e i musicisti della sua band, le cantanti Aminata Wassidje Traorè, Virginie Dembèlè (nomi importanti della scena musicale maliana) e Samba Tourè (il cui ultimo disco è stato prodotto dallo stesso Eckman).

La musica che “sgorga” dalle tracce di Troubles, nasce dall’incontro fra tradizioni e scuole musicali diverse: il dub elettronico di Chicken Scratch, Fitzcarraldo e The Big Bend nella sequenza iniziale, il desert blues tribale di Wa Ya Us, la ballata indie Up To Us, le sonorità afro-reggae di Troubles, il ritmo afrobeat della meravigliosa La Paix, con il canto della Traorè, passando per il funk-blues di Take It On The Chin, al superbo soul etereo di Wa Nuza con la voce di Virginie Dembèlè, il sound rabbioso di Sleeping Beauty quasi recitativo di Race, per finire con il lamento tribale di Zoumana Tereta in God Is Mystery, suonato con lo strumento africano “Soku” (una specie di violino con una corda).

Se BKO era figlio dell’infatuazione musicale del momento, questo Troubles assimila al meglio una certa musicalità locale, quell’intreccio tra strumentazione rock e  strumenti propri della tradizione africana, ma anche una forte tensione drammatica (data dagli eventi esterni), e purtroppo dalla grave situazione politica e sociale del Malì. All’inizio di questo progetto i Dirtmusic erano partiti per esportare un pezzo della loro cultura, ma hanno finito col rimanere inghiottiti da una terra straniera, tanto affascinante, quanto problematica. Se siete interessati alla buona musica, la musica che viene da questo mondo, Troubles è il disco giusto. Superlativo!

Dato l’abbondante materiale, per il 2014 è atteso un secondo capitolo, sempre edito dalla Glitterbeat, il marchio che la Glitterhouse ha coniato per queste uscite africane.

Tino Montanari   

Musica Dal Mondo: Tra “Afrobeat E Desert Blues”! Dirtmusic – Troublesultima modifica: 2013-07-26T10:21:25+02:00da bruno_conti
Reposta per primo quest’articolo