“Falsi Sudisti”? Da Dayton, Ohio Dixie Peach – Blues With Friends

dixie peach blues.jpg

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Dixie Peach – Blues With Friends – Big Shew Records

Si chiamano Dixie Peach. ma vengono da Dayton, Ohio: allora sono dei falsi “sudisti” dirà qualcuno! Però, in effetti, ascoltando questo Blues With Friends, il sound risulta southern e bluesato al punto giusto, a dare l’imprinting di autenticità sudista nei friends militano Jack Pearson, slide e chitarra solista ad honorem degli Allman Brothers e Lee Roy Parnell, countryman e chitarrista di origine texana, ma residente a Nashville, come Pearson, da lunga pezza. Il leader a tutti gli effetti di questi Dixie Peach è Ira Stanley, chitarrista, slide man e cantante, un veterano dalla lunga militanza nel sottobosco della buona musica americana, si dice (perché non l’ho mai visto, ne sentito, ma mi fido) che il primo disco, eponimo, della band risalga addirittura al lontano 1974. Mentre ne hanno fatto sicuramente uno in CD, Butta, nel 2002, anche quello piuttosto underground come circolazione.

Il gruppo è un quintetto che nel corso delle decadi ha cambiato varie volte formazione, con Stanley come punto di riferimento, si è sciolto e riformato più volte e la sua fama risiede nelle ottime esibizioni dal vivo dove spesso incrociano il meglio del southern-rock e del blues rock. Leggendo la formazione, un quintetto con doppia tastiera, si potrebbe pensare a un suono d’impronta più jazzata, che so alla Sea Level, ma la presenza di 5 chitarristi che si alternano nei vari brani, oltre ai tre citati anche Lee Swisher e Scotty Bratcher, ci porta ad un blues elettrico con elementi soul e roots e abbondanti razioni di southern rock. Lui, il buon Ira, è in possesso di un vocione con una leggera raucedine che rimanda al primo Leon Russell, in un paio di brani si fa aiutare dalla brava Etta Britt, che aggiunge una patina gospel-soul a brani come Don’t Want To Wait o alla chitarristica Trouble With Love, scritta dal tastierista Tony Paulus, ma ricca di assolo dello stesso Stanley e dell’ospite Scotty Bratcher, fluidi e ricchi di inventiva, sulla scia di quelli di Allman e Marshall Tucker, con meno classe ma con il giusto feeling.

Le altre tracce, dieci in totale, le firma tutte Ira Stanley, zigzagando nei vari stili citati, con qualche detour nella ballata pianistica, come It’s Cryin Time che ricorda il Leon Russell di cui sopra anche nell’arrangiamento, oltre che nell’impronta vocale, con un bel assolo slide nella parte centrale e il nostro amico si cimenta spesso con profitto nelle stile. Ma è nello strumentale Bottle Hymn Of The Republic, dove Stanley, Pearson e Parnell, sono impegnati tutti e tre al bottleneck che si gode di brutto, un southern boogie allmaniano, tirato allo spasimo con i tre impegnati a jammare di gusto, fosse tutto di questo livello il disco grideremmo al piccolo gioiello nascosto, invece “accontentiamoci” di un onesto album di rock di buona qualità. Da gustare anche Pork Chop Blues, un ritmato esemplare con fiati dove i tre chitarristi si divertono a duettare su sonorità del profondo Sud, e i tre non scherzano. Wait a Minute e l’altro strumentale Rick’s Shuffle sono più orientati verso il Blues che dà il titolo all’album, sempre con grande presenza della slide. Ma in definitiva è tutto l’album che si fa apprezzare per questo virtuosismo mai troppo fine a sé stesso, quanto al divertimento dell’ascoltatore. Diciamo che il disco non è di facilissima reperibilità, ma se amate il genere, vale una piccola ricerca.

Bruno Conti

“Falsi Sudisti”? Da Dayton, Ohio Dixie Peach – Blues With Friendsultima modifica: 2013-10-08T14:55:12+02:00da bruno_conti
Reposta per primo quest’articolo