Sulle Strade Polverose Dell’Oregon – Chris Eckman – Harney County

chris eckman harney county

Chris Eckman – Harney County – Glitterhouse Records

Succede sempre così, quando pensi di aver compilato e segnalato la tua classifica dei dischi migliori dell’anno (sollecitata da Bruno), arriva questo disco di Chris Eckman, Harney County, a stravolgere tutto. Per i pochi (spero) che non lo sanno, è il leader da anni dei grandi (per chi scrive) Walkabouts che da Seattle (la città più piovosa d’America e patria del grunge) hanno dovuto scarpinare fino in Europa per avere il successo che meritavono, inoltre, quando stava in Malì, Eckman ha messo in piedi un altro progetto parallelo a nome Dirtmusic, con Hugo Race e Chris Brokaw (di cui mi sono occupato recentemente http://discoclub.myblog.it/tag/dirtmusic/ ), in quanto è stato talmente rapito dalla musica del luogo da fondarci addirittura un’etichetta la Glitterbeat Records, come ai gloriosi tempi della World Music.

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L’esordio di Chris da solista nasce con A Janela (2000), per poi proseguire con The Black Field (2004), un introvabile live Novi Swet (2005) e il pregevole The Last Side Of The Mountain (2008), dedicato al poeta sloveno Dane Zajc. E proprio gli Studi Zuma di Lubjana sono diventati da alcuni anni una “factory” artistica creata con un gruppo di validi musicisti sloveni, che l’accompagnano anche in questo nuovo lavoro Harney County, che oltre alla moglie Anda alle armonie vocali e Ziga Golob al contrabbasso, vede l’apporto di Paul Austin (membro dei Walkabouts) alle chitarre elettriche e l’amico di sempre Terry Lee Hale (di cui è uscito un nuovo disco di cui vi parlerò prossimamente) all’armonica .

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Harney County è ispirato alla lettura del libro Owning It All di William Kittredge, e vede la sua genesi durante le registrazioni del bellissimo Travels In The Dustland (2011), l’ultimo lavoro dei Walkabouts (senza dimenticare il Live http://discoclub.myblog.it/2012/12/06/americani-a-berlino-walkabouts-berlin1/), per quarantacinque minuti di musica profondamente americana, dove sono visibili le influenze dello Springsteen acustico di Nebraska e The Ghost of Tom Joad (*NDB. Mi intrometto: e anche il Roger Waters acustico e pastorale dei primi Pink Floyd). Il viaggio nella contea di Harney inizia con la voce profonda di Eckman che ci delizia sin dalle prime note di Nothing Left To Hate http://www.youtube.com/watch?v=uES_U1hWDEo , e prosegue sulle strade polverose dell’Oregon con la chitarra acustica di Paul Smith in The Carnival Smoke e con i rintocchi “noir” di Requiem For The Old Skool Heavy, passando per il tradizionale Katy Cruel dove si respira quell’epopea disperata.

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La narrazione prosegue con l’incedere della ballata western Sound Of No Return, mentre l’armonica di Terry Lee Hale introduce Many Moons (il brano più “vivace” del disco) con le percussioni dell’ottimo Milan Cimfe, mentre gli undici minuti di Rock Springs sono una lunga “suite” dedicata al Richard Ford dell’omonimo romanzo http://www.youtube.com/watch?v=byyTWsIIUNI , per poi chiudere questo viaggio nell’America dei grandi narratori, con la voce suggestiva di Anda Eckman ad addolcire la recitazione di Chris in Ghosts Along The Border.

Harney County è un “road movie” bellissimo (fin dalla copertina), ed è senza dubbio il risultato più maturo e compiuto di questo musicista giramondo, una penna collaudata che dà il meglio quando sceglie di affrontare queste storie di leggende e miti di confine, con giusto un minimo di accompagnamento musicale.

Per il sottoscritto uno dei dischi di cantautorato più belli sentiti quest’anno (crepuscolare e anche letterario), ora attendo con ansia il nuovo capitolo dei Walkabouts.

Tino Montanari

Sulle Strade Polverose Dell’Oregon – Chris Eckman – Harney Countyultima modifica: 2013-12-26T11:22:05+01:00da bruno_conti
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