Di Padre In Figlio. Parte Prima! Leonard Cohen – Popular Problems

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Leonard Cohen – Popular Problems – Columbia Records 23-09-2014

 Il titolo del “post” odierno non è, come può sembrare, il titolo di un film, ma serve a segnalare l’uscita, a distanza di pochi giorni l’uno dall’altro, dei nuovi lavori musicali del padre, Leonard Cohen, con Popular Problems, e del figlio, Adam Cohen, con We Go Home (di cui parleremo nei prossimi giorni, mentre per lo Spirito Santo dovrete aspettare). Il tredicesimo album di studio di Cohen, Popular Problems è in uscita in tutto il mondo il 23 Settembre, due giorni dopo il suo ottantesimo compleanno (domenica 21), per espressa volontà dell’artista, e presenta nove nuove canzoni per trentasei minuti di “grande musica”: come per il precedente Old Ideas (12) prosegue la collaborazione con Patrick Leonard (Roger Waters, Bryan Ferry, Elton John, Rod Stewart, e purtroppo anche Madonna e la nostra Pausini) nelle vesti di co-autore e produttore, con il curato mixaggio di Jesse E.String e Bill Bottrell. Come sempre Cohen si affida a meravigliosi musicisti, a partire dallo stesso Leonard alle tastiere, il bravissimo violinista Alkexandru Bublitchi, James Hurrah alle chitarre, Joe Ayoub al basso, Brian Macleod alla batteria e percussioni, e l’apporto fondamentale, in queste sue ultime stagioni artistiche, delle coriste Charlean Carmon, Donna De Lory e Dana Glover, che danno il cambio alle “storiche” Webb Sisters.

leonard-cohen-e1407790222383 Leonard Cohen

Ai “problemi popolari” di Leonard, data la ricorrenza anagrafica e la bellezza del lavoro, mi sembra giusto dedicare un commento “track by track”…

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Slow – Un giro di basso introduce la voce baritonale di Cohen, in stile narratore, con un ritornello accattivante e con l’impronta delle coriste che accompagna la canzone nello svolgimento. Suadente.

Almost Like The Blues – Sulle note di un accenno di rumba e delicati tocchi di pianoforte, la voce di Cohen dà vita ad una canzone perfetta da suonare in un fumoso bar di Casablanca. Nostalgica. https://www.youtube.com/watch?v=9VYXECtjOos

Samson In New Orleans – Con questo brano Leonard rende omaggio alla rabbia e al dolore che hanno accompagnato l’uragano Katrina, sulle note dolenti del violino di Bublitchi e i sussurri delle brave vocalist per una splendida elegia. Struggente.

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A Street – Anjani Thomas (musa ispiratrice e compagna del “maestro”) firma questo brano scritto dopo l’11 Settembre, con declamati echi della tragedia su un tessuto di tastiere. Commovente. https://www.youtube.com/watch?v=7gPTwrFYzxY

Did I Ever Love You – L’intro di un pianoforte e la voce alla Tom Waits di Cohen accompagnano un brano che nel ritornello si sviluppa in una deliziosa marcetta, sorretto dai cori e dal violino. Geniale. https://www.youtube.com/watch?v=Wo0C1_wb8yA

 My Oh My – Questa è un’altra grande ballata, lenta, parlata, con una tromba importante che detta il tempo negli spazi non cantati, una canzone che si fa fatica a togliere dal lettore. Coinvolgente. https://www.youtube.com/watch?v=dkJVHmjw6Pc

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Nevermind – La splendida voce di Donna De Lory (la si può ascoltare nei dischi di Carly Simon, Kim Carnes, Santana, Bette Midler, Barry Manilow e purtroppo ancora Madonna, e molti altri) in duetto con Leonard, evoca atmosfere arabe su un tessuto musicale “funky”. Fascinosa. https://www.youtube.com/watch?v=AD16dKpi8uQ

Born In Chains – La gestione di questo brano è durata la bellezza di quarant’anni, un “gospel” sui testi sacri della narrazione dell’Esodo ( e che riflette anche la sua formazione Zen). Religiosa.

You Got Me Singing – Accompagnato da una chitarra acustica, da un violino malinconico e dalle “solite” voci femminili, Mr. Cohen declama una canzone dove torna a pronunciare Hallelujah, una parola che rappresenta molto nella carriera di questo splendido ottantenne ringiovanito. Crepuscolare. https://www.youtube.com/watch?v=uVnxP6e9i-0

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Sulla soglia degli ottanta Leonard Cohen, poeta, romanziere, cantautore e impertinente donnaiolo, è sempre un’artista complesso e affascinante, tuttora con la voglia di scrivere canzoni e fare musica, e lo fa come nei suoi anni d’oro (anche se in maniera diversa), un signore dotato di una voce ancora splendida, profonda, roca e coinvolgente, un “bohémien” ebreo nativo di Montreal che, come in tutta la sua discografia, anche in questo nuovo Popular Problems (per chi scrive migliore del precedente Old Ideas), ha esplorato nuovi confini musicali, regalandoci l’ennesimo capolavoro, nove canzoni creative e innovative che creano uno spazio di riflessione ad ogni ascolto.

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Dopo la nuova proficua collaborazione con Patrick Leonard, al momento non è dato a sapere se l’arzillo canadese promuoverà in tour il nuovo disco, speriamo che nei prossimi mesi decida ancora di omaggiare i suoi numerosi “fans”  con una bella scaletta dal vivo, in tal caso come sempre sarete i primi ad essere informati. Nel frattempo buon compleanno e lunga vita Mr. Cohen!

NDT: Una riflessione, è difficile suscitare benevolenza per qualcuno che ha sottratto circa 10 milioni di dollari ad un pensionato, ma forse chi ama la musica di Cohen deve alla sua ex-manager Kelley Lynch un sentito ringraziamento!

Tino Montanari

Di Padre In Figlio. Parte Prima! Leonard Cohen – Popular Problemsultima modifica: 2014-09-19T19:45:22+02:00da bruno_conti
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