Stadium Rock D’Epoca. Steve Miller – Giants Stadium, East Rutherford N.J. 25-06-78

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Steve Miller – Giants Stadium, East Rutherford N.J. 25-06-78 – Echoes

Per metterlo subito in chiaro, il concerto è bello, uno dei migliori Live della loro carriera, decisamente superiore a quello utilizzato per il disco ufficiale dal vivo della Steve Miller Band, pubblicato nel 1983 e che durava “ben” 38 minuti, in CD uguale al vecchio LP: anche la qualità sonora di questo vecchio broadcast radiofonico per la WNEW-FM è più che buona, non eccelsa, il tipico soundboard sound, magari meglio di molti cosiddetti live dell’epoca che erano creati a forza di sovraincisioni in studio, meno perfetto ma più ruspante. Siamo nel 1978, 25 giugno, Almost Summer fu chiamato l’evento allora, il primo concerto tenuto nel mitico Giants Stadium (una sorta di seconda casa per il Boss negli anni a venire), dalla apertura per eventi sportivi avvenuta nel 1976: in quella giornata estiva suonarono anche i Beach Boys, i Pablo Cruise e gli Stanky Brown (?!?), il set della band di Steve Miller, almeno nella versione radiofonica e in quella già tramandata in svariati bootlegs, dura circa un’ora ed il grosso del concerto è incentrato sugli ultimi tre album usciti all’epoca, The Joker del 1973, Fly Like An Eagle del 1976 e Book Of Dreams del 1977, tre dischi di enorme successo che avevano trasformato la vecchia Steve Miller Blues Band, quella del rock-blues delle origini e poi della psichedelia spaziale californiana, in un gruppo di stadium rock di enorme successo, però ancora creativi e ricchi di inventiva, in uno stile che univa space-rock anche commerciale, classico american rock ad altissima quota di riff (una delle caratteristiche salienti della band), un pizzico, soprattutto dal vivo del vecchio amore per il blues e la capacità di scrivere canzoni dai ritornelli accattivanti seppur gaglardi.

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A completare il tutto un brano tratto dal “vecchio” Brave New World e uno che sarebbe uscito solo nel 1981 su Circle Of Love. La formazione dovrebbe comprendere (nelle note, ricche di molti particolari inutili, non è riportato), oltre a Steve Miller, ottimo chitarrista e discreto cantante, i fidi Lonnie Turner al basso e Gary Mallaber alla batteria, presumo Byron Allred, a piano, organo e synth (molto presente, ma non fastidioso come diverrà negli anni ’80) e alle chitarre, forse, David Denny e Greg Douglass, alla slide, l’autore con Turner di Jungle Love, viceversa non c’è, perché non si sente nel disco, Norton Buffalo all’armonica, anche se è effigiato in una delle foto contenute nel libretto interno. Però ci sono le canzoni, dodici, con tutti i successi e i brani salienti: con il turbinio ritmico della batteria di Mallaber e il basso pompatissimo di Turner, scorrono la divertente Your Cash Ain’t Nothing But Trash, che indirizza subito la serata ed era su The Joker, Take The Money And Run https://www.youtube.com/watch?v=U5U71_66l-0  da Fly Like An Eagle, con la storia di Billie Joe e Bobby Sue, due moderni Bonnie and Clyde, raccontati in un brano che è un perfetto esempio di rock americano senza tempo, Sugar Babe, di nuovo da The Joker, è un’altra fetta di rock’n’roll di grande appeal, ed è il primo brano dove risalta l’arte del prendere a prestito un riff, in cui Miller è maestro, qui siamo dalle parti di Jumpin’ Jack Flash, nella successiva Swingtown la melodia è “ispirata” a Wimoweh o The Lion Sleeps Tonight se preferite e per fare tombola Rock’n’Me https://www.youtube.com/watch?v=eMiHcFfYgLI  (riportata misteriosamente come Rockin’ Me Baby in copertina), si appropria, dichiarandolo, del celeberrimo riff di All Right Now dei Free, un omaggio a Paul, disse Miller.

E nonostante tutto questo è comunque un bel sentire, l’energia fluisce vigorosa dai brani, le chitarre viaggiano che è un piacere, il pubblico allora e noi che lo sentiamo oggi non possiamo fare a meno di muoverci a tempo con la musica. Jungle Love è un’altra fabbrica di riff R&R e Space Cowboy, il brano più vecchio, dimostra che la band aveva già questo imprinting rock fin quasi dalle origini. Wild Mountain Honey, forse la meno conosciuta, illustra anche le atmosfere ariose e spaziali perfezionate nei dischi di studio https://www.youtube.com/watch?v=3DxeCLeqhbw , con intrecci di tastiere e chitarre, che trovano il loro apice nella lunga intro di synth della celeberrima di Fly Like An Eagle https://www.youtube.com/watch?v=6a6lAwbE1J4 , che poi si dipana in una corposa improvvisazione di circa dieci minuti, prima di confluire in un altro riff immortale, quello di Jet Airliner https://www.youtube.com/watch?v=pEp_IAfyldo , altro successo megagalattico, ma anche canzone godibilissima, nella allora inedita Heart Like A Wheel e andare a concludersi nel rock reggato e sbarazzino di The Joker con la sua “chitarra parlante” https://www.youtube.com/watch?v=geMc4fG-KlA !

Bruno Conti

Stadium Rock D’Epoca. Steve Miller – Giants Stadium, East Rutherford N.J. 25-06-78ultima modifica: 2015-04-11T10:56:48+02:00da bruno_conti
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