C’era Una Volta L’Acid Rock. Quicksilver Messenger Service – Live In San Jose 1966

quicksiver live in san jose 1966

Quicksilver Messenger Service – Live In San Jose 1966 – Purple Pyramid/Cleopatra

Prosegue l’infinita serie di ristampe dedicate dalla Cleopatra Records al materiale d’archivio (leggi ex bootlegs) dei Quicksilver. E qui sta l’inghippo: spesso (ma non sempre, ci sono eccezioni, penso per esempio al bellissimo cofanetto quadruplo Anthology Box 1966-1970 http://discoclub.myblog.it/2011/09/02/un-altro-cofanetto-da-considerare-quicksilver-messenger-serv/ ,) il suono dei CD che vengono pubblicati è simile a quello dei vecchi dischi pirata. D’accordo, si tratta di materiale storico, ma in teoria questo dovrebbe essere materiale ufficiale. E’ altrettanto vero che tra i pregi di questo notevole concerto, Live In San Jose 1966, c’è la presenza del cantante originale della band, quel Jim Murray che era tra i membri fondatori del gruppo nel 1965 (ma l’idea originale fu di Dino Valenti, che però sarebbe arrivato in pianta stabile non prima del ’69) e comunque seguire i cambi di cantante rimane arduo, anche se il corpo del gruppo, quello che li ha portati ad essere una delle vere leggende della West Coast acida e psichedelica di quegli anni, ossia John Cipollina e Gary Duncan alle due soliste, David Freiberg al basso e Greg Elmore alla batteria, fino alla prima parte del 1969 è sempre presente. Quanto alla presunta rarità di alcuni brani contenuti in questo CD, direi che è abbastanza relativa, perché comunque appaiono, ad esempio, nei contenuti del quadruplo ed in altre date del primo periodo. La qualità sonora è un discorso diverso: qui sta l’oggetto del contendere. Dato per scontato che ognuno ha un suo parere diverso, per chi scrive il sound che fuoriesce da questo CD è discreto, con qualche punta di maggiore qualità, buono per un bootleg ma … Per altri è eccellente, e forse nel contesto storico si può considerare tale; è il solito discorso del sesso degli angeli, mettersi d’accordo è difficile.

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Anche per le mie orecchie allenate da anni di ascolto di vecchi bootleg, il nuovo regime dell’era digitale in cui spesso antichi concerti, registrati con mezzi primitivi, improvvisamente suonano splendidamente, mi ha abituato bene. Già, il suono che usciva dagli amplificatori di quel periodo agli albori della musica rock e quindi la fonte sonora non era fantastica di per sé, però la qualità dell’esecuzione dovrebbe compensare in parte: si apre con una rara All Night Worker, un blues elettrico dove la voce e l’armonica di Jim Murray sono spesso in evidenza e pazienza se il basso di Freiberg ogni tanto va in distorsione e le chitarre di Duncan e Cipollina non sono in primo piano https://www.youtube.com/watch?v=JC_QzQJJ1D0 . In Walkin’ Blues la famosa chitarra con tremolo tintinnante di John Cipollina comincia a salire in cattedra e la band lo segue con trasporto, anche se il sound è sempre parzialmente confuso. Come giustamente rileva lo “storico del rock” Dave Thompson, nelle sue eccellenti note contenute nel CD, siamo ad un punto di svolta nella storia della band in questo settembre 1966, quando viene registrato il concerto, stanno per passare definitivamente dal blues elettrico esemplificato in questi primi brani, alle lunghe ed epiche cavalcate chitarristiche che avrebbero caratterizzato il primo disco in studio, poi Happy Trails e gli innumerevoli concerti dal vivo della loro gloriosa storia. Tornando al concerto I hear you knockin’ è un vecchio brano di Dave Bartholomew, un successo per l’artista di New Orleans Smiley Lewis e poi nel ’70 per Dave Edmunds, tra R’n’R e blues subisce il tipico trattamento psych alla QMS, con le voci e le chitarre che ogni tanto vanno in distorsione (anche Thompson ammette che la qualità sonora non è A1, qualsiasi cosa voglia dire).

If You Live (Your Time Will Come) è un brano di Mose Allison, con un sound che li avvicina ai loro contemporanei Jefferson, Doors e Grateful Dead, di nuovo con l’armonica di Murray in evidenza, che poi lascia spazio alle due soliste che si esibiscono in una bella accelerazione acida e qui il sound è decisamente accettabile https://www.youtube.com/watch?v=gto5oW8tqc4 . Smokestack Lightning è il primo tour de force di quasi dieci minuti con le chitarre in libertà, anche grazie all’ottima sezione ritmica, agile e jazzata https://www.youtube.com/watch?v=bgSkVG9–qo , quasi un preludio all’eccellente Acapulco Silver And Gold, la loro eccitante rivisitazione in chiave acid-rock di Take Five. Ma prima c’è spazio per una stranamente concisa (solo 8 minuti e mezzo) Who Do You Love, comunque sempre fantastica e con i florilegi all’armonica di Murray che la differenziano da altre versioni, però quando parte Cipollina non lo ferma nessuno e anche Duncan non scherza https://www.youtube.com/watch?v=Fb5knuJInMQ . Super acida anche Back Door Man, con le due chitarre a fronteggiarsi e fantastica la già menzionata e lunghissima Silver And Gold, una delle versioni più belle a mia memoria, lungo assolo di batteria di Elmore incluso. Cod’ine acquista un apostrofo nel titolo ma è il solito brano di Buffy Sainte-Marie, con la qualità sonora, ma non dell’esecuzione, un po’ discontinua. Chiude l’immancabile inno alla psichedelia pura The Fool, in una versione lunga e visionaria, acidissima come sempre, con Murray che fa la differenza e pure incisa abbastanza bene.       

Bruno Conti   

C’era Una Volta L’Acid Rock. Quicksilver Messenger Service – Live In San Jose 1966ultima modifica: 2015-05-01T18:12:38+02:00da bruno_conti
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