Un Cielo Country, Azzurro Con Nuvole! Jason Michael Carroll – What Color Is Your Sky

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Jason Michael Carroll – What Color Is Your Sky – For The Lonely Records

Nashville è notoriamente la capitale del country, il luogo dove si reca chi vuole sfondare nell’industria discografica più tradizionale.. Ma in una città che ospita la Grand Ole Opry e altre istituzioni della musica country più genuina trova posto anche una cosiddetta “Other Side Of The City” che accoglie i musicisti meno allineati ai dettami delle majors e del suono più commerciale, più legati alla musica delle radici e, naturalmente, una schiera di artisti che si situano a cavallo tra le due scuole. Jason Michael Carroll appartiene a questa categoria di musicisti: nato a Houston, ma cresciuto nel North Carolina, che a dispetto del nome è a due passi dal Tennessee, Carroll, proveniente da una famiglia religiosa (una storia già sentita) è rimasto affascinato fin da ragazzino dal subitaneo successo di Billy Ray Cyrus (per i più giovani, è il babbo di Miley) con la sua Achy Break Heart, venduta a milionate negli anni del massimo fulgore commerciale della country music, e dopo le varie trafile nei primi gruppi locali, vince un concorso della Fox per i nomi nuovi (ci sono sempre stati, anche se forse ai tempi non li chiamavano talent) e ottiene un contratto per la Arista Nashville, con la quale pubblica il primo album Waitin’ In The Country, che casualmente (?) diventa il primo album di un esordiente, dal 1993 del disco di Cyrus, ad entrare direttamente al n°1 delle classifiche country e nelle Top 10 di Billboard.

La differenza sostanziale sta nel fatto che il disco era prodotto da Don Gehman (esatto, quello del Mellencamp degli anni d’oro, dei R.E.M., di Hootie & The Blowfish) che lo affianca a ottimi musicisti come Larry Franklin, Dan Dugmore, Greg Morrow, con un suono rootsy e rockin’ country, che non tralascia i dettami di un suono più commerciale, un giusto mix in definitiva https://www.youtube.com/watch?v=lzgMsqbjGcc . Ma siamo già nel 2007 e la crisi discografica comincia a farsi sentire, il secondo album, Growing Up Is Getting Old, sempre prodotto da Gehman, vende molto meno (ed è anche meno riuscito) e il nostro, siamo nel 2009, viene scaricato in un battibaleno dalla sua etichetta. Dopo un terzo album, Numbers, pubblicato e distribuito dalla Cracker Barrel, la nota catena di negozi e ristoranti del Tennessee, anche Jason Michael Carroll, che nel frattempo si è comunque fatto un nome come autore di brani per altri artisti, decide di tentare la strada dell’autofinanziamento, che negli Stati Uniti ormai è una scienza quasi esatta: la Kickstarter campaign lanciata ad inizio 2014 con l’obiettivo di raccogliere 40.000 dollari, non pochi, ma evidentemente Jason che ragiona ancora in termini di grandi numeri sa il fatto suo, di fondi ne raccoglie addirittura per 70.000 e questo What Color Is Your Sky di cui stiamo parlando è oggi una realtà. Con tanto di 3 bonus tracks, presentate come “fan requested addictions”: come avrebbe detto il buon Lubrano, la domanda sorge spontanea, ma è bravo?

Più o meno, diciamo abbastanza: intanto le canzoni se le scrive tutte lui, si produce, utilizza una band di onesti musicisti locali, con forte prevalenza di chitarristi e, soprattutto, è in possesso di una voce assai gradevole, dal timbro baritonale, la tipica voce del “perfetto” cantante country, con un occhio (e un oreccchio) legato al suono delle radio di settore. La “fischiettante” All I’m Drinking ‘Bout, ha una melodia molto orecchiabile, ma è nobilitata da buoni inserti chitarristici e le tastiere non sono invadenti più di tanto, anzi; God Only Knows ha un bel tiro rock classico, sempre con le chitarre in evidenza https://www.youtube.com/watch?v=mmX_Ju7X0Tc , la title-track è un buon mid-tempo dall’atmosfera sognante, anche se lo scontato e il risaputo sono appena dietro l’angolo, mentre Here’s To è un bel pezzo che ricorda i gruppi country anni ’70, Eagles, Pure Prairie League, la Nitty Gritty meno tradizionale, Loggins & Messina, quel tipo di suono. Love Like July, forse con qualche synth di troppo, ha un bel groove tra West Coast e James Taylor (che Carroll molto vagamente a tratti ricorda vocalmente) https://www.youtube.com/watch?v=UttGx8VEXAw , Does He Know è la classica ballata romantica, piacevole senza essere memorabile, con un bel break chitarristico e Til The Speakers Blow, come da titolo, è un sano pezzo rock molto “riffato”. Civil War è più di quella scuola Nashville “leccata” e troppo rifinita (forse se gli davano meno soldi nella raccolta fondi era meglio) e anche Urgency, una ballata melodrammatica non entusiasma.. Meglio Blown Away, classico country-rock, meno bene We Ride, mid-tempo rock molto anni ’80, con Close Enough, traccia elettroacustica di buon spessore con uso di violino, a chiudere le danze https://www.youtube.com/watch?v=yNZNLm_5zEk . Le tre bonus non aggiungono molto, se vogliamo solo dodici minuti di musica, gradevoli ma non imprescindibili, come tutto il disco.

Bruno Conti

Un Cielo Country, Azzurro Con Nuvole! Jason Michael Carroll – What Color Is Your Skyultima modifica: 2015-07-03T19:20:56+02:00da bruno_conti
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