Big Easy Hillbillies! The Deslondes

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The Deslondes – The Deslondes – New West CD

E’ risaputo che una delle maggiori music cities americane è New Orleans, che però difficilmente sforna gruppi legati alla musica country: i Deslondes invece, pur provenendo dalla Crescent City, fanno country, anche se in maniera del tutto particolare. Infatti, pur avendo qua e là qualche elemento legato alla città di provenienza (penso sia inevitabile, non puoi fare il musicista a New Orleans senza subirne l’influenza), i Deslondes suonano una musica che è diretta figlia di Hank Williams, mantenendo il più delle volte suono ed arrangiamenti tipici dell’era pioneristica della nostra musica.

Quindi The Deslondes (disco di debutto assoluto del quintetto, formato da Sam Doores, Riley Downing, Dan Cutler,  Cameron Snyder e John James Tourville) è un gustoso disco di old-time country, con qualche spruzzata di rock’n’roll, un pizzico di soul e ben poche concessioni a sonorità più moderne: un album assolutamente creativo e godibile, con i cinque che si dividono democraticamente sia la scrittura dei brani che le parti vocali (anche se Doores e Downing fanno la parte del leone), e dove ogni canzone è diversa dall’altra, ma nello stesso tempo l’insieme risulta coeso e per nulla dispersivo. In certi momenti l’appartenenza alla Big Easy si sente (per esempio, nel brano iniziale), altre volte sembra di sentire una band texana, altre ancora un gruppo basato a Nashville che suona vintage country: l’attenzione ai particolari è sempre alta e la noia è bandita.

L’opening track Fought The Blues And Won farebbe pensare ad un album maggiormente New Orleans-oriented: il tempo cadenzato, l’atmosfera d’altri tempi e soprattutto l’uso del piano lo fanno sembrare un pezzo di Fats Domino. Ma con Those Were (Could’ve Been) The Days siamo già in territori diversi: un notevole country-folk con tanto di botta e risposta voce-coro, spedito e gradevolissimo,  come si usava fare sessant’anni fa https://www.youtube.com/watch?v=94Ia1j9WWfI ; Heavenly Home, dalla lunga introduzione di armonica, è un brano corale sempre dal marcato sapore sixties, un tocco di country e riverberi a go-go, mentre la breve Less Honkin’ More Tonkin’ è uno splendido intermezzo tra country e skiffle, davvero coinvolgente e divertente (peccato duri meno di due minuti).

Low Down Soul è una country ballad anni cinquanta, The Real Deal è puro e diretto rock’n’roll, Still Someone una country song con pochi orpelli e la voce particolare di Downing a creare un bel contrasto, mentre la splendida Time To Believe In sembra uscita da una colonna sonora western di Ennio Morricone, un piccolo capolavoro: proprio da brani come questo si nota la preparazione dei cinque ragazzi e la serietà della loro proposta https://www.youtube.com/watch?v=dqsSF9gznJE . Louise è puro country, con una melodia molto bella (vi ricordate dei BR5-49? Ecco, siamo da quelle parti) https://www.youtube.com/watch?v=32lOKiDmelI , Simple And True, leggermente annerita, risente abbastanza dell’atmosfera della Louisiana https://www.youtube.com/watch?v=Cy6zEwrdt-Q , Same Blood As Mine è solare e saltellante, mentre Out On The Rise, che chiude il CD, è un bellissimo ed intenso country-blues eseguito con voci, piano, steel, batteria spazzolata e feeling a dosi massicce.

The Deslondes: un nome da tenere a mente.

Marco Verdi

Big Easy Hillbillies! The Deslondesultima modifica: 2015-09-11T08:48:40+02:00da bruno_conti
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