Regalo Ai Fans O Precisa Strategia Commerciale? Intanto E’ Sempre Grande Musica! The Decemberists – Florasongs EP

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The Decemberists – Florasongs EP – Capitol CD

Uno dei dischi più belli del 2015 è senz’altro What A Terrible World, What A Beautiful World dei Decemberists http://discoclub.myblog.it/2015/01/20/piu-che-terribile-bellissimo-il-disco-decemberists-what-terrible-world-what-beautiful-world/ , un album che, nonostante sia uscito nell’ormai lontano mese di Gennaio, di sicuro ritroveremo in molte classifiche dei dieci album dell’anno (vi do un’anteprima: nella mia ci sarà). Il quintetto di Portland, Oregon, guidato dal geniale Colin Meloy (ricordo doverosamente anche gli altri: Chris Funk, Jenny Conlee, Nate Query e John Moen) è infatti ormai diventata una band sulla quale puntare, e con buone probabilità di sicurezza che ogni loro uscita discografica sarà un must. Il gruppo infatti cresce di lavoro in lavoro, e con What A Terrible World (eccetera) ha, a mio giudizio, trovato il giusto equilibrio tra rock, pop, folk e Americana, migliorando ulteriormente il già ottimo The King Is Dead del 2011 , e anche il pubblico americano ha tributato al gruppo il meritato successo mandando il disco nella Top Ten (ma il CD precedente aveva fatto ancora meglio, arrivando addirittura al numero uno). Il suono scintillante, la perfetta intesa tra i membri del gruppo, le armonie vocali e l’abilità di Meloy come songwriter hanno fatto dei Decemberists una delle band che meritano l’acquisto a scatola chiusa, e personalmente sono stato molto felice quando è uscito questo Florasongs, un EP di cinque canzoni partorite nelle stesse sessions del disco uscito a Gennaio (e prodotto anch’esso dai nostri con Tucker Martine). In realtà, come insinuo nel titolo del post, comincio a pensare che ci sia una strategia dietro a pubblicazioni come questa: non dimentichiamo infatti che anche nel 2011 a The King Is Dead era seguito nello stesso anno il mini CD Long Live The King http://discoclub.myblog.it/2011/11/06/la-band-dell-anno-the-decemberists-long-live-the-king/ , e con le stesse tempistiche (disco a Gennaio, EP in autunno), per non parlare del fatto che anche nel 2005 era successa la stessa cosa (Picaresque il CD, Picaresqueties l’EP); siccome due uscite separate nello stesso anno costano ben più di un solo CD con magari più canzoni…a pensar male si fa peccato, ma…

A parte queste considerazioni a sfondo mercantile, ciò che conta è il contenuto, ed il contenuto di Florasongs è davvero sublime, con almeno quattro quinti dei brani che non solo non avrebbero sfigurato all’interno di What A Terrible World, ma ne avrebbero addirittura aumentato il già alto valore: Meloy e soci sono ormai diventati una macchina da canzoni quasi perfetta, e con Florasongs ci regalano una ventina di minuti di grande musica nel loro stile, con l’unico problema che alla fine del mini CD ne vorremmo sentire ancora. Why Would I Now? è un limpido folk-rock con le tipiche melodie ad ampio respiro del quintetto, con accenni byrdsiani ed un suono che sembra appartenere più a The King Is Dead che all’ultimo CD. Splendida, e avrebbe dovuto stare sull’album. Riverswim ha un inizio molto evocativo, dove spiccano la chitarra acustica ed una calda fisarmonica, ed il brano è uno slow dal grande pathos, nel quale anche il pianoforte assume un ruolo importante (per non parlare del delizioso finale strumentale): anche questa è ben più di una outtake.

Fits And Starts cambia decisamente registro, un rock’n’roll molto elettrico e dal ritmo sostenuto, con sonorità quasi garage: non i Decemberists che siamo abituati a sentire, ma il risultato è comunque credibile e dà la giusta scossa di adrenalina; The Harrowed And The Haunted è stupenda, una canzone di grande impatto, che propone quella miscela di Americana e pop in cui i nostri stanno diventando dei maestri, con una melodia straordinaria ed un refrain emozionante: sicuramente il brano migliore dell’EP, ma forse lo sarebbe stato anche su What A Terrible WorldStateside chiude il dischetto (peccato non poterne ascoltare di più) con una nota malinconica, un pezzo che si basa solo sulla voce di Meloy e sulla sua chitarra elettrica, circondate da rilassanti rumori ambientali.

Un piccolo grande disco, che se possedete già What A Terrible World, What A Beautiful World diventa indispensabile.

Marco Verdi

Regalo Ai Fans O Precisa Strategia Commerciale? Intanto E’ Sempre Grande Musica! The Decemberists – Florasongs EPultima modifica: 2015-10-27T00:29:38+01:00da bruno_conti
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