Mick Taylor – Stranger In This Town. Ritorna Uno Dei Suoi Rari Dischi!

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Mick Taylor  –  Stranger In This Town – Maze    

Mick Taylor è stato uno dei casi più eclatanti di un musicista la cui carriera solista si è rivelata inversamente proporzionale alla sua bravura come strumentista, nel suo caso chitarrista: uno dei più grandi Gregari (con la G maiuscola) della storia della musica rock, con otto anni sontuosi tra il 1966 e 1974, tre con i Bluesbreakers di John Mayall e cinque con i Rolling Stones, i migliori della band di Jagger e Richards. Poi una sorta di lungo oblio, ravvivato di tanto in tanto da fiammate di creatività: l’album solista omonimo del 1979 (ristampato in CD nel 2011), un buon disco senza essere memorabile, bissato solo da un altro album di studio uscito nel 2000, qualche collaborazione, non molte, a livello discografico, con Carla Olson, e qualche disco dal vivo, per etichette via via più minuscole. Non molto per un musicista che ancora oggi è in grado di creare scosse chitarristiche di grande pregio ed inventiva quando (ri)chiamato all’azione: vedasi l’utilizzo nelle tournée degli Stones del 2013 e 2014, quando inizia suonare la sua solista in Midnight Rambler e altri brani è stata subito un’altra storia.

Comunque, senza piangere troppo su quello che non è stato, accontentiamoci di quel poco che possiamo avere. Per esempio questo Stranger In This Town, un disco dal vivo già pubblicato da una piccola etichetta nel lontano 1990 (la stessa della nuova versione), e che contiene riscontri del tour estivo in Svezia del 1989, con un paio di brani registrati rispettivamente a Philadelphia e in Germania nello stesso anno. Mick Taylor, per una volta, è accompagnato da un’ottima band, con Max Middleton, del secondo Jeff Beck Group, alle tastiere, Wilbur Bascomb, anche lui spesso con Beck, al basso, Eric Parker alla batteria, spesso con Ian Hunter, e Shane Fontayne alla seconda chitarra, da lì a poco con Springsteen, e oggi nella band di Jackson Browne. Quindi ottimi musicisti, che, uniti alla scelta di un repertorio più che adeguato, garantiscono un disco dal vivo di buona qualità, che ha nelle parti vocali di Taylor (non è mai stato un gran cantante, adeguato diciamo) il suo punto debole, e in quelle soliste alcuni momenti di grande estro qualitativo. Stranger In This Town è un onesto pezzo rock, molto riffato, tipicamente Stonesiano, con i musicisti ben centrati e Mick che quando inizia suonare la chitarra fa subito la differenza, un bel solo con wah-wah che indica quello che sarà il mood della serata.

Il suono è buono (anche se nel finale di CD peggiora) e quando Taylor inizia ad esplorare il repertorio di Albert King, uno dei suoi preferiti in assoluto, le cose si fanno serie: I Wonder Why è un classico Chicago Shuffle, con la solista che viaggia sicura e come atmosfera sonora siamo dalle parti di Eric Clapton, di nuovo con il pedale wah-wah molto impiegato, come in gran parte del concerto. L’altro pezzo di King è Laundromat Blues, più lenta e cadenzata, quasi lancinante nel suo dipanarsi, ma sempre con il blues come stella polare. Anche il pezzo successivo sarebbe uno slow blues, ma è la variazione sul tema portata da Jimi Hendrix, che anche Taylor considera il più grande chitarrista mai esistito, e lo omaggia con una versione di Red House molto fedele all’originale, peccato venga sfumata brutalmente, gran bella musica in ogni caso. Non poteva mancare un pezzo degli Stones e il prescelto è Jumpin’ Jack Flash, la quintessenza del R&R, la voce è un’altra, purtroppo, ma la chitarra è la grinta sono quelle https://www.youtube.com/watch?v=V1suZdT_Des .

Anche Little Red Rooster di Howlin’ Wolf faceva parte del repertorio delle “Pietre Rotolanti”, registrata in Germania, ci permette di gustare la magica slide di Mick Taylor, mentre Goin’ South, il pezzo più lungo del disco è una sorta di escursione nella musica latin-rock, con il nostro che si inventa un assolo di quelli ricchi di tecnica ed inventiva, poi vanificato da un finale simil fusion, al solito brutalmente sfumato, con pessima abitudine. You Gotta Move, registrata a Phildelphia con Blondie Chaplin alla seconda chitarra, ci permette ancora di ascoltare un grande chitarrista, di nuovo alla slide, ma con gli Stones era ovviamente un’altra cosa.

Bruno Conti

Mick Taylor – Stranger In This Town. Ritorna Uno Dei Suoi Rari Dischi!ultima modifica: 2016-08-29T10:46:57+02:00da bruno_conti
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