Semplicemente Uno Dei Migliori Chitarristi Americani! Sonny Landreth – Recorded Live In Lafayette

sonny landreth recorded live in lafayette

Sonny Landreth – Recorded Live In Lafayette – Mascot/Provogue 2CD

Clyde Vernon “Sonny” Landreth non lo scopriamo certo oggi. In giro dagli anni ottanta, si è fatto conoscere inizialmente come chitarrista di John Hiatt (l’album era Slow Turning, il seguito del magnifico Bring The Family), dato che in quegli anni i suoi (pochi) album erano maldistribuiti e quindi difficili da reperire. Poi, negli anni novanta, prima con Outward Bound, ma soprattutto con l’ottimo South Of I-10, Sonny ha alzato la testa cominciando a crearsi un seguito come musicista di culto, ottenendo anche l’apprezzamento di diversi colleghi che lo hanno voluto a suonare con loro (due a caso, Eric Clapton e Mark Knopfler, non proprio degli sprovveduti). Ha inciso pochi dischi Landreth, ma quasi sempre con una qualità molto alta (Levee Town e The Road I’m On sono i miei preferiti), ed il suo particolare stile, che fonde blues (il suo genere di appartenenza) e zydeco (essendo lui della Louisiana), unito al fatto di essere forse il miglior chitarrista slide in circolazione insieme a Ry Cooder (NDB E Derek Trucks dove lo mettiamo? Parlando solo dei viventi!), gli hanno fatto guadagnare il soprannome di “The King Of Slydeco”. Sonny fino ad oggi aveva all’attivo un solo album dal vivo, l’ottimo Grant Street (2005), ma questo nuovo Recorded Live In Lafayette, registrato in diverse serate di Gennaio 2017 appunto a Lafayette, Louisiana, oltre ad essere doppio (Grant Street era singolo), si pone su un livello addirittura superiore, candidandosi forse a miglior disco della sua carriera.

Recorded Live In Lafayette è un album formidabile, suonato in maniera eccellente da Sonny e dalla sua band, un trio formato, oltre che da lui, da David Ranson al basso e Brian Brignac alla batteria: il gruppo per l’occasione è aumentato da due elementi, che però danno un tocco vincente al suono del concerto, vale a dire Sam Broussard, secondo chitarrista che si occupa delle parti ritmiche e soliste “non slide”, e soprattutto dell’eccezionale fisarmonicista (e pianista) Steve Conn, la cui prestazione, oltre a dare un sapore decisamente zydeco a gran parte del concerto, arriva ad entusiasmare quasi quanto quella di Sonny stesso. Il disco, sedici canzoni (di cui solo due sono cover, più una di Conn) ha poi la peculiarità di dividersi in due metà esatte, la prima acustica e la seconda elettrica: se il Landreth elettrico lo conoscevamo, la vera sorpresa è quello unplugged, che riesce a tenere altissimo il livello della performance grazie anche alla bravura dei collaboratori, al punto che dopo due o tre canzoni quasi non ci si accorge che la spina è staccata. Il blues fa come sempre la parte del leone, ma c’è anche parecchio rock (nella parte elettrica) e, grazie alla prestazione fantastica di Conn, la componente zydeco-cajun è perfino più pronunciata del solito.

Il primo CD, che come ho già detto è quello acustico, vede i nostri subito in palla con Blues Attack, un blues quasi canonico al quale la splendida fisarmonica, vera arma in più del gruppo, dona un sapore decisamente zydeco, e le dita di Sonny iniziano a scorrere che è un piacere, ben doppiate da quelle di Broussard. Ancora blues con Hell At Home, con brevi ma ficcanti assoli dei due chitarristi ed altre delizie provenienti dalla fisa (un vero piacere per le orecchie), e con una rilettura fluida del classico di Big Bill Broonzy Key To The Highway, nella quale Sonny sopperisce alla mancanza di una voce da bluesman (l’ugola è forse il suo unico punto debole) con una tecnica sopraffina. La ritmata Creole Angel è coinvolgente anche senza strumenti elettrici, ed anche la melodia è di derivazione cajun; A World Away è una ballata di gran classe solo sfiorata dal blues, con assoli ancora strepitosi e la solita fisa da urlo, mentre, dei tre brani che chiudono il primo dischetto, bisogna citare assolutamente la trascinante The U.S.S. Zydecoldsmobile, uno dei pezzi più popolari del nostro, un rock-blues-zydeco contraddistinto da una prestazione monstre della band sul palco.

Il CD elettrico si apre con la roboante Back To Bayou Teche, un rock’n’roll dal chiaro sapore cajun, chitarra sublime e gran ritmo, sette minuti da manuale, seguita dalla meno appariscente True Blue, anche se neppure qui si scherza, grande musica e grandissimo manico. Poi abbiamo tre strumentali di fila: The Milky Way Home ha ancora un gran tiro (qui siamo in territori puramente rock) e le dita del leader scivolano che è un piacere, Brave New Girl è uno slow dal suono comunque potente, ma forse meno personale delle altre, mentre Uberesso è nuovamente un’esplosione di ritmo e suoni, con Sonny ormai in trance agonistica, al punto che secondo me si porterebbe dietro la chitarra, continuando a suonarla, anche se dovesse andare in bagno. Il doppio si conclude con l’orecchiabile e saltellante Soul Salvation, in cui si risente la fisa, seguita da una scintillante versione di Walkin’ Blues di Robert Johnson, e con The One And Only Truth, scritta e cantata da Conn, uno scatenato e trascinante zydeco-blues, che chiude il concerto nel migliore dei modi.

Fino ad ora, insieme a quello di Bonamassa, disco live dell’anno, senza dimenticare naturalmente quello della Tedeschi Trucks Band.

Marco Verdi

*NDB 2. Come avevo detto nella anticipazione dell’album pubblicata sul Bog il 27 maggio scorso http://discoclub.myblog.it/2017/05/27/alcune-prossime-interessanti-uscite-estive-parte-ii-beach-boys-jason-isbell-joe-bonamassa-jeff-tweedy-willie-nile-peter-perrett-sonny-landreth/ , quindi molto prima dell’uscita di fine giugno, però in rete si trovano vari filmati del concerto ripresi a livello professionale dalla Mascot Provogue: non è che poi dobbiamo aspettarci una ennesima “fregatura”, ovvero la pubblicazione di un DVD o di qualche formato multiplo in un secondo tempo?

Semplicemente Uno Dei Migliori Chitarristi Americani! Sonny Landreth – Recorded Live In Lafayetteultima modifica: 2017-07-31T09:42:05+02:00da bruno_conti
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