Musica Country Per Palati Fini. Ray Scott – Guitar For Sale

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Ray Scott – Guitar for Sale – Jethropolitan/Sony CD

Devo confessare che avevo perso di vista negli ultimi anni Ray Scott, countryman del North Carolina che aveva pubblicato appena quattro album tra il 2005 ed il 2014, anno in cui era uscito l’omonimo Ray Scott. Ricordo però ancora la piacevole scoperta del suo esordio di dodici anni fa, l’ottimo My Kind Of Music, un disco di country duro e puro che sembrava impossibile fosse stato inciso a Nashville. Ebbene, sono lieto di affermare che Scott non ha perso lo smalto, e che il suo nuovo lavoro, Guitar For Sale, non è molto distante artisticamente da quel debutto. Ray è innanzitutto uno che sa scrivere, non si affida molto ai songwriters su commissione della Music City del Tennessee, e questo si riflette indubbiamente sulla sua musica, che risulta in automatico più personale. Se aggiungiamo la sua attitudine da country rocker dal pelo duro, per il quale le chitarre non devono mai mancare di graffiare, ed i suoni non vanno contaminati con diavolerie moderne, è facile capire perché Guitar For Sale è un disco che si ascolta con grande piacere dalla prima all’ultima delle sue undici canzoni.

Prodotto da Michael Hughes, l’album ha un sound molto ricco, con parecchi sessionmen all’opera, ma l’insieme non suona per nulla ridondante, anzi è tutto decisamente misurato; la ciliegina sulla torta è poi la voce di Scott, splendida, profonda e baritonale, quasi alla Johnny Cash, una voce che da sola è già un buon 30% di riuscita dei brani, a partire dall’incalzante Livin’ This Way, che apre il disco con i suoni giusti, ritmo sostenuto e melodia fluida e diretta. La maschia e robusta Put Down The Bottle ha un deciso sapore southern, ma non posticcio come tentano di fare diversi bambocci made in Nashville: Ray crede davvero in quello che fa, è uno serio, ed il brano è altamente godibile; niente male neanche The Fire, una ballatona tra country e rock e dal refrain delizioso, nobilitata come sempre dal vocione ricco di feeling di Scott. Soberin’ Up è il primo slow del disco, e la timbrica di Ray è perfetta anche per questo tipo di canzoni, in quanto nella fattispecie dona spessore ad un brano ben fatto ma abbastanza nella norma.

Meglio quando parlano le chitarre, come nella vivace Pray For The Fish, un country’n’roll di grande presa e figlio del Waylon più classico; bella anche Put Down That Gun, un honky-tonk elettrico di ottimo livello, suonato in maniera perfetta e cantato alla grande, una delle più riuscite del lotto, mentre Growin’ Old è un lento crepuscolare ma senza eccessi zuccherini, tutto basato su chitarre e piano ed una bella steel sullo sfondo. Worth Killin’ For è ancora una ballad, ma gli strumenti sono elettrici ed il ritmo c’è, e mi ricorda non poco le cose del mai troppo compianto Chris LeDoux (un vero cowboy), Life Ain’t Long Enough è decisamente roccata e chitarristica, ma il feeling non manca mai; chiudono il CD la vigorosa Doin’ Me Wrong, ancora dal buon ritornello, e la brillante title track, uno slow acustico dal leggero sapore mexican. Ray Scott non è uno che molla facilmente e, disco dopo disco, si sta costruendo una carriera di tutto rispetto.

Marco Verdi

Musica Country Per Palati Fini. Ray Scott – Guitar For Saleultima modifica: 2017-11-03T09:50:24+01:00da bruno_conti
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