In Memoria Di William Shakespeare, Succedeva 400 Anni Fa! Paul Kelly – Seven Sonnets & A Song

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Paul Kelly – Seven Sonnets & A Song – Cooking Vinyl Records

Dopo una trentina d’anni di carriera, avere registrato una ventina di album in studio, due album live, e diverse colonne sonore da film (i più noti Lantana e Jindabyne) Paul Kelly cantautore australiano, per chi scrive, non ha raccolto fuori dalla sua isola natia nemmeno la metà di quello che ha seminato; in compenso nel tempo ha raggiunto una maturità che gli permette di narrare eventi. anche antichi (come in questo caso) e moderni, con una forte personalità e senza scendere a compromessi. Questo mini-cd Seven Sonnets & A Song è uscito volutamente, prima in Australia, poi, in questi giorni (il 23 Aprile 2016 per la precisione), per celebrare il 400° anniversario della morte di uno dei più grandi (se non il più grande) drammaturgo e poeta di tutti i tempi, William Shakespeare, di cui il buon Paul è un grande estimatore.

rufus wainwright take all my loves

 

*NDT.: La stessa operazione per dovere di cronaca è stata fatta anche da Rufus Wainwright con Take All My Loves: 9 Shakespeare Sonnets, ma con un risultato, è un parere personale, a tratti, sinceramente imbarazzante (*NDB. Non mi sembra così orribile, ma rispetto il parere).

I sette sonetti sono stati registrati negli ultimi diciotto mesi in vari studi di registrazione, dove Paul Kelly, come al solito, si è avvalso dei membri della sua band, Peter Luscombe, Bill McDonald, Ash Nylor, Cameron Bruce, e le sue “storiche” coriste le sorelle Vika e Linda Bull, e come ospiti Lucky Oceans e Alice Keath.

Data la particolarità del lavoro, mi sembra giusto sviluppare i brani “track by track”:

Sonnet 138 – La prima traccia sorprendentemente è un interpretazione “jazzy”, con una batteria spazzolata, cantata da Paul come se si trovasse a tarda notte in un Piano Bar.

Sonnet 73 –  Contrariamente al brano precedente, qui si respira un suono “anni sessanta” che sembra uscire dai primi vinili di Donovan, impreziosito da una slide guitar.

Sonnet 18 –  Chiaramente la traccia migliore del mini CD, un pezzo affascinante che parte come un madrigale, per poi trasformarsi in un motivo dei monti Appalachi, e un cantato da “crooner”.

My True Love Hath My Heart – L’unico pezzo non “shakesperiano” scritto dal suo contemporaneo Sir Philip Sidney, con una “performance”delicata e commovente della signora Vika Bull.

Sonnet 44 and 45 – Ballata pianistica dove la bravura di Kelly come vocalist viene messa in risalto, con un’armonica finale che strappa lacrime.

Sonnet 60 – Inizio acustico, poi la canzone si apre e una melodia avvolgente disegna una “murder ballad” alla Nick Cave, valorizzata ai cori dalle sorelle Bull.

O Mistress Mine (Clown’s Song From Twelfth Night – E’ la canzone che chiude questa splendida breve raccolta, la “Canzone Del Clown” tratta dalla commedia La Dodicesima Notte, una filastrocca tenue suonata in punta di dita, cantata con cuore e sentimento da un grande artista.

Di questo signore ho già parlato più volte su queste pagine virtuali http://discoclub.myblog.it/tag/paul-kelly/ , anche se ci vorrebbe molto più spazio per raccontare la storia di questo cantautore, un vero mito down under (per esempio come è Bruce Cockburn per il Canada), che riesce di nuovo a sorprenderci con questo breve ma intenso Seven Sonnets & A Song, dove dimostra ancora una volta di essere un grande “tessitore” di canzoni, che aggiunte a tutte le altre tratte dal suo immenso “songbook”, sono la colonna sonora di una intera Nazione.!

Tino Montanari

In Memoria Di William Shakespeare, Succedeva 400 Anni Fa! Paul Kelly – Seven Sonnets & A Songultima modifica: 2016-04-30T01:01:08+02:00da bruno_conti
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