Dal Kentucky Ad Osimo, La Magia Continua! The Orphan Brigade – Heart Of The Cave

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Orphan Brigade – Heart Of The Cave – Appaloosa Records / Ird

Come nei “sequel” di successo che si rispettino, a distanza di due anni dall’acclamato Soundtrack To A Ghost Story, tornano gli Orphan Brigade che, lasciata la casa “infestata” nel Kentucky, l’Octagon Hall di Franklin http://discoclub.myblog.it/2016/01/12/recuperi-inizio-anno-6-delle-sorprese-fine-2015-orphan-brigade-soundtrack-to-ghost-story/ , con questo nuovo lavoro Heart Of The Cave (sempre per l’italiana Appaloosa, con accluso libretto dei testi in inglese e traduzione in italiano) si sono trasferiti nella ridente e bella cittadina italiana di Osimo, registrando questo “concept.album” nelle famose caverne (ricche di storia e con un alone di magia e mistero) della località marchigiana. Essenzialmente il “trio” è composto dal talentuoso cantante irlandese Ben Glover, e dai suoi due compari americani Joshua Britt e il bravo produttore Neilson Hubbard, ma bisogna ricordare che la “brigata” riunisce sotto lo stesso tetto anche una schiera di artisti e musicisti di talento che rispondono al nome di Gretchen Peters, Barry Walsh, Danny Mitchell, Dean Marold, Will Kimbrough, Natalie Schlabs, Eamon McLoughlin, Audrey Spillman, Kira Small, e Kris e Heather Donegan, che sviluppano, come nel lavoro precedente, tredici capitoli di un romanzo che spazia fra tradizione e religione, su un tappeto sonoro prettamente “folk acustico”.

Il brano iniziale Pile Of Bones, ricorda fortemente la musica dei nativi americani, a cui fanno seguito la ballata popolare Town Of A Hundred Chirches, dove spicca il mandolino di Josh Britt, il dovuto omaggio alla storia di Osimo (Come To File) un brano mid-tempo sostenuto dagli ottoni, la storia del patrono locale in una Flying Joe arrangiata in un intrigante “gospel bluegrass”, per poi rispolverare un antico motto massonico con Vitriol accompagnata da una chitarra acustica, violino e tastiere. L’ambizioso viaggio prosegue con la melodia contagiosa di una sussurrata Pain Is Gone, i cori magici che accompagnano una tambureggiante Alchemy, ricordando i migliori Arcade Fire (precisamente il periodo di Funeral), con la bellissima The Birds Are Silent (ispirata da un terremoto che purtroppo si è verificato nelle grotte), per poi passare alle note di una gioiosa The Bells Are Ringing, e tornare alla ballata romantica con Sweet Cecilia, sostenuta da una chitarra classica “andalusa”, che poi nello sviluppo si trasforma in un arrangiamento “appalachiano”.

La parte finale inizia con le note di pianoforte che accompagnano il percorso di una spettrale Meet Me In The Shadows, si affronta di nuovo la spiritualità con la commovente There’s A Fire That Never Goes Out, con il determinante contributo ai cori dei collaboratori e cantanti Gretchen Peters e Will Kimbrough, e per terminare questo nuovo magnifico progetto rimane la traccia di chiusura Donna Sacra, con le voci evocative del sacerdote e della congregazione femminile di Osimo, a testimonianza che l’intreccio fra la storia americana e quella italiana è meno distante di quello che si potrebbe pensare. Nel complesso Heart Of The Cave completa in modo eccezionale il precedente lavoro deglii Orphan Brigade, spaziando con disinvoltura da storie di uomini e fantasmi, a racconti di chiesa, misticismo e perfino di massoneria, dischi che personalmente non mi stancherei mai di ascoltare (suonati e cantati come dio comanda), intrisi di storia e di valori, capaci di catturare l’anima e l’orecchio di chi ama la “buona musica”, una consigliata colonna sonora per queste prossime serate autunnali!

Tino Montanari   

Dal Kentucky Ad Osimo, La Magia Continua! The Orphan Brigade – Heart Of The Caveultima modifica: 2017-10-12T19:33:29+02:00da bruno_conti
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