Come Un Vino Di Ottima Annata. John Gorka – True In Time

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John Gorka – True In Time – Red House Records/Ird

Un antidoto contro le grigie giornate di questo freddo inverno? Vi suggerisco il nuovo CD di John Gorka, True In Time, appena pubblicato dalla sua abituale etichetta discografica, la Red House Records. Il cantautore nativo del New Jersey, ma residente nel Minnesota, è ormai giunto alla sua quindicesima uscita, considerando anche l’album del 2010 a nome Red Horse, inciso insieme a Lucy Kaplansky ed Eliza Gilkyson, e la riproposizione di due anni fa del suo disco d’esordio, I Know, nella sua prima differente versione registrata a Nashville nel 1985. Nella sua trentennale carriera John non ha mai sbagliato un colpo, scrivendo decine di splendide canzoni scaturite dalle corde della sua chitarra acustica ed impreziosite da arrangiamenti raffinati ed essenziali. Se poi consideriamo anche la profondità ed il calore della sua voce dal timbro baritonale, dobbiamo a giusto titolo considerarlo uno dei più validi esponenti del folk americano ancora in attività. Ricordo  con piacere quando ebbi l’occasione di incontrarlo all’Acoustic Guitar Meeting di Sarzana il 22 maggio 2010 (interisti, vi dice niente questa data?), nella splendida location della Fortezza Firmafede. Lui si era esibito sul palco la sera precedente, ma ancora si intratteneva nelle sale dove i liutai italiani ed esteri esponevano i propri strumenti, curiosando con l’entusiasmo di un bambino nel paese dei balocchi, provando chitarre ed eseguendo canzoni, non solo sue, con la massima disponibilità nei confronti di tutti i presenti. John Gorka è questo, un innamorato del suo mestiere, un formidabile storyteller dotato di una capacità non comune di trasporre in parole e musica ogni sfaccettatura dell’animo umano.

Passione ed entusiasmo sono rimasti gli stessi da quando si esibiva nelle coffeehouses di Bethlehem, in Pennsylvania, oppure, trasferitosi a New York City, quando frequentava il prestigioso circolo denominato Fast Folk, istituito da Jack Hardy come vera e propria scuola per nuovi talenti. E già alla fine degli anni ottanta Gorka era uno dei nomi di punta in un gruppo di talentuosi songwriters che il magazine Rolling Stone definì New Folk Movement, insieme ad altri nomi di spicco come Richard Shindell, David Massengill, Bill Morrissey, Cliff Eberhardt o Frank Christian. Anche alcune delle più valide interpreti del folk revival al femminile  hanno inciso sue canzoni o hanno collaborato con lui in studio e dal vivo, a cominciare da Nanci Griffith e Mary Chapin Carpenter, fino alle irlandesi Mary Black e Maura O’Connell. Per quest’ultima fatica, John ha radunato un gruppo di fidati ed esperti musicisti: J.T Bates alla batteria ed Enrique Toussaint al basso, gli ottimi Dirk Freymuth, chitarra elettrica, e Tommy Barbarella, tastiere, con il notevole contributo di Joe Savage alla pedal steel. Con la produzione dell’amico di lunga data Rob Genadeck, il disco è stato registrato a Minneapolis con il vecchio metodo dell’interagire tutti insieme nello studio, ottenendo così un suono spontaneo e coinvolgente per l’ascoltatore, quasi ci si trovasse lì di persona ad assistere alle sessions. Ballate come Nazarene Guitar e Arroyo Seco suonano fresche come i torrenti di montagna, la prima con una ritmica che ricorda i vecchi treni a vapore in corsa ed il delizioso controcanto di Lucy Kaplansky, la seconda, permeata di nostalgia, ci trasporta negli assolati e desertici territori del New Mexico.

Tattoed è spruzzata di southern blues con l’ottimo apporto di Savage alla pedal steel https://www.youtube.com/watch?v=h1Fiz7vqMCM , mentre Mennonite Girl è un’altra limpida song cantata a due voci con la bella e brava Jonatha Brooke. Crowded Heart e Fallen For You toccano le fragili corde dei sentimenti con un’intensità da pelle d’oca creata dalla calda voce del protagonista. Cry For Help è l’ennesimo gioiello intimista, mentre The Body Parts Medley è la prima di un trittico di canzoni scritte da John nel corso degli anni ottanta ma mai pubblicate prima, riscoperte grazie all’aiuto di alcuni fans che gliele hanno fatte riascoltare attraverso registrazioni di vecchi concerti. The Body Parts è allegra e ritmata, quasi una filastrocca che divertiva il pubblico nei suoi shows. Red Eye And Roses è più rilassata, un acquarello western, con un bell’uso del piano elettrico e dell’organo sullo sfondo. Blues With A Rising Sun è invece un’intensa ed accorata lettera al grande bluesman Son House, in cui Gorka cita con devozione Charlie Patton e Robert Johnson esprimendo il suo amore per il Mississippi blues. The Ballad Of Iris & Pearl, piacevolissima country ballad, è stata scritta da John quand’era ospite nella scuola musicale fondata dall’amica Eliza Gilkyson che appare ai cori insieme al bassista Joel Sayles. Citazione a parte merita la title track, posta all’inizio e poi ripresa in fondo all’album come a chiudere in cerchio ideale intorno alle storie che ne formano il contenuto. True in time è stata scritta insieme a Pete Kennedy, l’elemento maschile del duo folk-pop The Kennedys, La canzone è una domanda aperta su ciò che sia autentico in tempi complicati come quelli che stiamo vivendo. Ovviamente ognuno può dare la propria personale risposta, ma è certo che ci sia ancora bisogno di canzoni tanto intime ed intense e di autori tanto profondi ed ispirati come John Gorka, generoso e gradevole come il vino di ottima annata.

Marco Frosi

Come Un Vino Di Ottima Annata. John Gorka – True In Timeultima modifica: 2018-02-18T08:43:31+01:00da bruno_conti
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