Lucida Follia E Grande Musica! Franz Zappa & The Mothers – The Roxy Performances

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Frank Zappa & The Mothers – The Roxy Performances – Zappa Records/Universal 7CD Box Set

Riuscire a districarsi nella discografia di Frank Zappa era già complicato quando il geniale musicista italo-americano era ancora tra noi, ma dopo la sua morte (avvenuta nel 1993) è diventato praticamente impossibile, tra ristampe, pubblicazioni di concerti inediti e materiale d’archivio. Negli ultimi anni poi la sua famiglia, che detiene i diritti delle sue opere, ha messo sul mercato una lunga serie di proposte (alcune per la verità in vendita solo online), e molte di esse riguardano dischi dal vivo: il punto più alto fino a pochi mesi fa secondo chi scrive è stato lo splendido Halloween ’77, uscito sul finire dello scorso anno (mi riferisco al triplo CD, non alla chiavetta USB con costume zappiano allegato) https://discoclub.myblog.it/2017/10/01/e-questo-occhio-al-formato-e-alla-confezione-frank-zappa-halloween-77-costume-boxset-e-altre-amenita-famigliari/ . Ma ora la Zappa Records pubblica uno dei vari Santi Graal per i fans di Frank, e cioè la versione completa dei famosi concerti del nostro (con gli inseparabili Mothers Of Invention) tenuti nel Dicembre del 1973 al Roxy Theatre di Hollywood, riuniti in un pratico boxettino di 7 CD intitolato The Roxy Performances, che oltre a più di otto ore di musica offre anche un bel libretto con saggi di Joe Travers (giornalista e scrittore da sempre “zappiano”), della poetessa Jen Jewel Brown e del rocker Dave Alvin, entrambi presenti all’epoca a quei concerti.

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Una piccola parte di questo materiale era già uscito all’epoca sull’album Roxy & Elsewhere, ed in seguito su un paio di volumi della serie You Can’t Do That On Stage Anymore (e più di recente sul CD Roxy By Proxy), ma questa è la prima volta che vengono presentati al completo tutti e quattro i concerti del 9 e 10 Dicembre (all’epoca ogni giorno c’era uno show pomeridiano ed uno serale), più rehersals, soundcheck ed altre chicche. Zappa non è mai stato un musicista convenzionale, la sua visione a 360 gradi era avanti di almeno vent’anni, al pari dei suoi testi ironici e corrosivi, ed il palco era il suo ambiente ideale: in questi CD la scaletta non cambia molto tra una serata e l’altra, ma c’è da dire che i concerti di Zappa raramente si assomigliavano tra loro. I suoi detrattori lo hanno sempre presentato come poco più di un cabarettista, ma Frank aveva un quoziente intellettivo superiore alla media, ed una cultura musicale (e non) smisurata, che lo portava a circondarsi di musicisti formidabili (e pure lui, non dimentichiamolo, era un chitarrista della Madonna): in questo box suona gente del calibro di George Duke (voce e tastiere), Tom Fowler (basso), Bruce Fowler (trombone), Napoleon Murphy Brock (voce, sax e flauto) ed il grande Chester Thompson alla batteria. E Zappa era un intrattenitore consumato, il primo a divertirsi on stage era lui, ma nello stesso tempo era in grado di offrire uno spettacolo all’insegna della grande musica, mescolando con disinvoltura rock, blues, jazz, funky e free music, e riuscendo a coinvolgere il pubblico in mille modi diversi.

Il primo CD inizia con il concerto pomeridiano del 9, uno show godibilissimo e per nulla ostico, a partire dall’iniziale Cosmik Debris, undici minuti tra blues e jazz (con qualche stranezza), con Frank che gigioneggia alla grande. Altri highlights del primo spettacolo sono la tonica Pygmy Twylyte, brano rock deciso ed elettrico con tendenza alla jam, la solida e funkeggiante Penguin In Bondage, un vibrante medley tra Uncle Meat e RDNZL, molto libero e suonato alla grande, e la nota ed irresistibile Montana, con le liriche fuori di testa che parlano di uno che vuole aprire una fabbrica di filo interdentale. Il secondo CD, a parte l’iniziale e strepitosa jam elettrica Dickie’s Such An Asshole che chiude il concerto del pomeriggio, è dedicato allo show della prima sera, uno spettacolo in parte diverso dagli altri tre, con punte come la raffinata Inca Roads (cantata da Duke), musica seria ma testo idiota, la complessa ma godibilissima Don’t You Ever Wash That Thing, piena di stop & go e cambi di ritmo, o la splendida Big Swifty (i Phish devono molto a questo tipo di suono, sentire per credere). I CD numero 3, 4 e 5 si occupano dei due concerti del 10 (a parte i primi tre brani del terzo dischetto, che presenta i tre pezzi conclusivi della serata del 9, con una monumentale Be-Bop Tango di diciotto minuti): lo show pomeridiano ha come momento topico una straordinaria Dupree’s Paradise di ventuno minuti oltre ad una liquidissima Cosmik Debris ed una scintillante Pygmy Twylyte (caspita se suonano), mentre l’ultimo concerto offre un mix di canzoni dei precedenti tre, forse nella loro versione più convincente, con RDNZL, una frenetica Echidna’s Arf (Of You) e la solita folle Be-Bop Tango su tutte.

Il sesto CD presenta quattro brani tratti dalle prove, in cui i nostri cazzeggiano ancora di più che durante il concerto, un brano inedito (That Arrogant Dick Nixon, titolo eloquente), e nove pezzi tratti dalle sessions ai Bolic Studios che avrebbero dovuto essere parte di un film che non uscì mai (ed è stato pubblicato in forma diversa dal concetto originale solo in anni recenti), ed anche qui sono più delle prove che vere canzoni, anche se spicca fra tutte Nanook Rubs It, folle e gradevole al tempo stesso. Infine, il settimo CD è il soundcheck dell’8 Dicembre, che doveva fornire anche le immagini al fantomatico film, ed è contraddistinto da una colossale Pwgmy Twylte di ben 35 minuti (divisa in due parti), nella quale i nostri fanno il bello e cattivo tempo, e due ottime Don’t You Ever Wash That Thing (in medley con la ficcante Orgy, Orgy, parodia di Louie Louie) e Penguin In Bondage, con grande assolo chitarristico di Frank.

Se anche non siete dei fans accaniti di Frank Zappa, ma volete farvi una discografia selezionata del baffuto musicista, questo box dovrebbe stare nella vostra lista, anche per il costo tutto sommato non esagerato (meno di sessanta euro).

Marco Verdi

Lucida Follia E Grande Musica! Franz Zappa & The Mothers – The Roxy Performancesultima modifica: 2018-04-17T21:07:32+02:00da bruno_conti
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