Lo Springsteen “Europeo” … Un’Altra Tappa All’Estremo Nord! Bruce Springsteen & The E Street Band – Helsinki, June 16 2003

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Bruce Springsteen & The E Street Band – Helsinki, June 16 2003 – live.brucespringsteen.net/nugs.net 3CD – Download

Era da parecchio tempo che i fans di Bruce Springsteen si auguravano che una delle uscite mensili dei concerti dal vivo dagli archivi fosse dedicata ad una serata del “The Rising Tour” del 2003, pur essendo una delle rare tournée già documentata da un DVD ufficiale (Live In Barcelona, ottimo). Ma si sa, i fans non si accontentano mai, e per quest’ultima uscita sono stati almeno in parte accontentati: ho detto in parte perché nessuno si sarebbe aspettato che l’onore sarebbe toccato alla serata del 16 Giugno, all’Olympiastadion di Helsinki, Finlandia, dato che gli show più “desiderati” erano altri (soprattutto le serate finali americane allo Shea Stadium), ma la spiegazione indicata sul sito che si occupa di vendere questi concerti ha lasciato poche speranze, dato che vi si asserisce che la maggior parte delle date di quel tour sono indisponibili per problemi tecnici, e quella di Helsinki era una delle poche pubblicabili.

The Rising vedeva il ritorno su disco di Bruce con la E Street Band per la prima volta da Tunnel Of Love (a parte i brani inediti del Greatest Hits del 1995), e la tournée che era seguita aveva attirato una grande attenzione, in parte grazie al successo del Reunion Tour del 1999-2000, in parte pure al fatto che The Rising era un grande disco, con testi che testimoniavano la situazione di un’America ferita dai fatti dell’11 Settembre 2001, ma con una gran voglia di non arrendersi e di risorgere. In realtà va detto che le scalette di quel tour offrivano meno sorprese del solito, Bruce e i suoi andavano piuttosto sul sicuro con una sorta di Greatest Hits ambulante e numerosi pezzi dal disco nuovo, ed anche quella serata in Finlandia (prima volta in assoluto per il Boss, ma sarebbe tornato nel 2012 come leggete qui https://discoclub.myblog.it/2017/07/16/supplemento-della-domenica-se-quattro-ore-abbondanti-di-rocknroll-vi-sembrano-poche-bruce-springsteen-the-e-street-band-olympiastadion-helsinki-july-31s/ ) non si sottrae all’andazzo. Un buon concerto quindi, con il nostro che si scalda man mano che lo show procede (all’inizio sembra un po’ imballato, cosa stranissima per lui) e con gli E Streeters che suonano con la consueta potenza, spettacolo che secondo me si colloca un gradino sotto le migliori uscite di questa serie. Intendiamoci però: un buon concerto di Springsteen equivale comunque ad un grandissimo concerto per il 95% dei musicisti al mondo, e quindi questo triplo CD (o download se siete tecnologici) offre due ore e mezza abbondanti di rock’n’roll e ballate ad alto tasso di godibilità.

Lo spettacolo inizia con il Boss in solitaria, con una Born In The U.S.A. in versione folk-blues con slide acustica, lo stesso arrangiamento adottato nella tournée di The Ghost Of Tom Joad e nel Reunion Tour, seguita a ruota da The Rising ovviamente full band, un pezzo già coinvolgente che però appare un po’ zoppicante nella resa vocale di Bruce (ma tempo un paio di canzoni e non ci saranno più problemi). The Rising, l’album, la fa da padrone nella setlist con ben nove brani, e se alcuni rimarranno nelle scalette anche negli anni a venire (Lonesome Day, Waitin’ On A Sunny Day), altre saranno fisse solo per questo tour: fra di esse la migliore è la commovente Empty Sky (quella con i riferimenti più diretti all’11 Settembre), mentre sia You’re Missing che Into The Fire che Worlds Apart (quest’ultima uno strano miscuglio tra rock e musica arabeggiante) sono indubbiamente canzoni minori che abbassano il tono della serata. Ma i due highlights tratti dall’allora nuovo album sono senz’altro una chilometrica (17 minuti e mezzo) e festaiola Mary’s Place, una sorta di Rosalita 2.0, e la straordinaria ballata rock-gospel My City Of Ruins, tra le più struggenti del nostro e con un crescendo magnifico. Il resto della scaletta, come dicevo prima, non riserva particolari sorprese, e non mancano di certo i pezzi che tutti si aspettano di ascoltare in uno show di Springsteen (Prove It All Night, grandiosa, The Promised Land, Out In The Street, Thunder Road, Badlands e Born To Run).

Essendo la prima volta in Finlandia, Bruce decide poi di omaggiare il pubblico suonando gran parte del suo album più popolare di sempre, cioè Born In The U.S.A. (7 brani su 12, compresa la già citata title track acustica), con due trascinanti No Surrender e Darlington County, la toccante My Hometown (che ho sempre preferito dal vivo che in studio), e veri e propri “crowd-pleasers” come Bobby Jean e l’uno-due finale di Dancing In The Dark e Glory Days. Nei bis, due dei brani simbolo del divertimento springsteeniano on stage, cioè la saltellante Ramrod (ben tredici minuti, e con una strepitosa improvvisazione pianistica in solitaria di Roy Bittan) e l’irresistibile rock’n’roll di Moon Mullican Seven Nights To Rock. A questo punto, se non ricordo male, gli unici concerti non ancora “coperti” da questa serie di pubblicazioni sono quelli dei primi anni della E Street Band, quando all’interno del gruppo militavano ancora David Sancious e Vini Lopez, e sinceramente un live da quel periodo non mi dispiacerebbe affatto.

Marco Verdi

Lo Springsteen “Europeo” … Un’Altra Tappa All’Estremo Nord! Bruce Springsteen & The E Street Band – Helsinki, June 16 2003ultima modifica: 2018-11-08T20:39:38+01:00da bruno_conti
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