Tra Country “Cosmico” E Derive Rock, Dalla West Coast Una Interessante Voce Femminile. Leslie Stevens – Sinner

leslie stevens sinner

Leslie Stevens – Sinner – LyricLand LLC/Thirty Tigers

Nativa del Missouri, ma da parecchi anni gravitante a livello musicale nell’area di Los Angeles e dintorni, spesso impiegata da artisti che spaziano da Florence & The Machine a Jim James e Jenny O, ma soprattutto Father John Misty e Jonathan Wilson, che le produce questo Sinner, il suo terzo album, Leslie Stevens è stata presentata dalla stampa locale come una delle cantanti più interessanti di quel country californiano che si rifà però in parte anche ai nomi storici, visto che il suo timbro vocale è stato paragonato a Patsy Cline, Emmylou Harris e Dolly Parton , senza peraltro dimenticare un approccio più country-rock come evidenziato dal suo disco a nome Leslie Stevens & the Badgers o in The Donkey And The Rose. Come al solito la produzione di Wilson, che nel disco suona anche chitarre, basso, batteria, percussioni e perfino il mellotron, privilegia comunque anche aspetti più rock e West Coast, sottolineati dalla presenza del batterista James Gadson (Paul McCartney, B.B. King Band), del bassista Jake Blanton (The Killers),  del pianista Keefus Ciancia (Elton John, T Bone Burnett) e del’ organista Nate Walcott (Red Hot Chili Peppers, Bright Eyes), tutti ottimi musicisti in grado di rendere variegato e brillante il sound del disco.

La voce è sottile, fragrante, quasi “timida”, come appare nella iniziale Storybook, con elementi vocali che ricordano le signore citate, in grado quindi di porgere delicatamente le emozioni  delicate della canzone, sulle ali di un accompagnamento dove spiccano piano, organo, una acustica arpeggiata e la ritmica discreta, ma in grado di essere più assertiva in 12 Feet High, un pezzo dove il ritmo si fa più incalzante, la voce potrebbe ricordare la Stevie Nicks dei brani più felpati, con un timbro quasi sognante,  ma con improvvise esplosioni di grinta controllata, che l’arrangiamento complesso studiato da Wilson mette in evidenza https://www.youtube.com/watch?v=Cheb0VjrCL4 . Falling è una  deliziosa country song old fashioned  cantata con timbro squisito dalla Stevens,  chiaramente ispirata da Cline, Harris e Parton e sull’onda di una pedal steel che sottolinea in modo incantevole la melodia, come pure il piano https://www.youtube.com/watch?v=2iRdVPSJ4p0 . Molto bella anche Depression, Descent, una riflessione sui tempi che stiamo vivendo, narrata con brio in questo vivace country-rock cantato a due voci con Jonathan Wilson, uno dei brani più godibili del disco, grazie alla ottima interpretazione vocale di Leslie e al consueto arrangiamento ad hoc del produttore californiano; You Don’t Have to Be So Tough è una ballata eterea e trasognata, sempre servita da un eccellente arrangiamento di Wilson, dove le chitarre sono appena accennate, ma avvolgono alla perfezione la dolente interpretazione della nostra amica, che poi si lascia andare ad un nostalgico tuffo negli anni ’50 di una Teen Bride che cerca di riprodurre con voluttà quel pop spensierato, ma con uno spirito sonoro raffinato e ricercato https://www.youtube.com/watch?v=4yf7EwA-vOU .

Sinner è un brano notturno e soffuso che potrebbe rimandare alle canzoni delle colonne sonore dei telefilm di David Lynch, se si fosse deciso di affidarne il cantato a Stevie Nicks  e qui cantata in punta di ugola della Stevens; The Tillman Song racconta la storia vera dell’omonima stella del football americano che,  al culmine della sua carriera, decise di arruolarsi ed andare a combattere in Afghanistan, dove fu ucciso in un controverso caso di “fuoco amico”, il ritmo della canzone è incalzante, rende bene e in modo solidale il tragico dipanarsi della vicenda, con la voce compartecipe della nostra amica che quasi galleggia sulle improvvise sferzate acide della solista di Wilson, veramente una bellissima canzone. Sylvie utilizza le armonie vocali della collega Jenny O. per regalarci un’altra piccola gemma, una tenue e dolce ballata che si avvale sempre di una melodia molto accattivante e godibile https://www.youtube.com/watch?v=-6Vfsrfb6Lo , come pure la conclusiva The Long Goodbye dove una “weeping” pedal steel  evidenzia ancora una volta una ottima e profonda interpretazione vocale da brividi.                                                                       Bruno Conti

Tra Country “Cosmico” E Derive Rock, Dalla West Coast Una Interessante Voce Femminile. Leslie Stevens – Sinnerultima modifica: 2019-09-20T10:14:08+02:00da bruno_conti
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