Prosegue Il Menu Degustazione A Base Di Ostriche! Blue Oyster Cult – Heaven Forbid/Agents Of Fortune: Live 2016

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Blue Oyster Cult – Heaven Forbid – Frontiers CD

Blue Oyster Cult – Agents Of Fortune: Live 2016 – Frontiers CD/DVD – BluRay

Continua da parte dell’etichetta nostrana Frontiers l’opera di avvicinamento al nuovo album in studio dei Blue Oyster Cult, in una sorta di menu degustazione che lo scorso gennaio aveva visto la ristampa del loro disco del 1994 Cult Classic, nel quale la band reincideva brani noti e meno noti del suo passato, e soprattutto il live inedito Hard Rock Live Cleveland 2014 https://discoclub.myblog.it/2020/02/08/un-doppio-antipasto-in-attesa-della-portata-principale-blue-oyster-cult-cult-classichard-rock-live-cleveland-2014/ . Oggi mi occupo di altri due titoli immessi da poco sul mercato, e cioè la riedizione (senza bonus tracks) del loro “comeback album” del 1998 Heaven Forbid e del disco dal vivo inedito Agents Of Fortune: Live 2016, nel quale i nostri riprendono canzone per canzone il loro lavoro più famoso nel quarantennale della sua uscita (ma pare che ci siano in cantiere altre pubblicazioni a nome BOC, come le ristampe del loro ultimo studio album Curse Of The Hidden Mirror del 2001 e del live A Long Day’s Night uscito l’anno dopo, e ben altri tre dischi dal vivo inediti…speriamo solo di non arrivare saturi all’appuntamento principale). Ecco quindi una breve disamina dei due lavori.

Heaven Forbid. Nel 1998 i BOC pubblicano in maniera abbastanza inattesa un nuovo album a ben dieci anni dal bellissimo Imaginos: Heaven Forbid è un tipico lavoro nello stile dei nostri (gli “originali” Eric Bloom, Donald “Buck Dharma” Roeser e Allen Lanier, più la sezione ritmica di Danny Miranda e Chuck Burgi), un disco di rock classico con momenti più hard ed altri quasi AOR, caratterizzato dal consueto chitarrismo sopraffino e versatile di Roeser, eccellente sia nei pezzi più duri che in quelli più lirici e melodici, e con i testi ad opera del noto scrittore sci-fi John Shirley. L’inizio (insieme alla copertina in stile horror) può trarre in inganno, in quanto See You In Black è un pezzo violentissimo, una cavalcata chitarristica dai toni quasi punk, ma il resto del disco richiama il suono classico dei nostri. Alcuni pezzi hanno maggior appeal radiofonico, come l’immediata Harvest Moon, dal bel refrain corale ed ottima accelerazione centrale, la potente e cadenzata Cold Gray Light Of Dawn, la semiacustica Real World o l’orecchiabile Live For Me, mentre in altri momenti viene pigiato il piede sul pedale del rock’n’roll, come nella trascinante Power Underneath Dispair, la spumeggiante X-Ray Eyes o la tonica Damaged, secca come una frustata.

Non mancano i brani minori come Hammer Back e Still Burnin’, che hanno ottime parti di chitarra ma uno script piuttosto debole, mentre come finale abbiamo una deliziosa ripresa live unplugged di In Thee (in origine su Mirrors del 1979), che assume quasi tonalità caraibiche. Quindi un lavoro solido e compatto anche dopo 22 anni, nonostante l’assenza di brani da tramandare ai posteri.

Agents Of Fortune: Live 2016. Registrato nel mese di aprile nei Red Studios di Hollywood di fronte ad un pubblico selezionatissimo (a volte non si sente neppure, come se alcuni brani provenissero dal soundcheck), questo mini-concerto riprende come ho detto poc’anzi il loro quarto album Agents Of Fortune nella sua interezza, con i BOC nella stessa formazione del live a Cleveland del 2014 (quindi Bloom e Roeser, Richie Castellano alla chitarra e tastiere, Kasim Sulton al basso e Jules Radino alla batteria, mentre a sorpresa in alcuni pezzi compare sul palco l’ex membro originale Albert Bouchard): i nostri non improvvisano più di tanto dato che il concerto dura 37 minuti esattamente come l’album del 1976, ma il suono è più diretto e meno “levigato” dell’originale, che in alcuni momenti tendeva verso il pop. L’album, che riprende in copertina lo stesso cartomante di 40 anni prima (44 ormai), esce in versione CD/DVD ma anche nel solo formato video in BluRay, e stranamente nella parte visiva manca la prima canzone, come se si fossero dimenticati di accendere le telecamere…

La serata inizia con una splendida ripresa di This Ain’t The Summer Of Love, uno dei più trascinanti rock’n’roll del gruppo, seguita dallo squisito ed orecchiabile pop-rock True Confessions e dal superclassico (Don’t Fear) The Reaper, una di quelle canzoni che anche al millesimo ascolto non perdono nulla della sua bellezza, resa qui in maniera perfetta. Ci sono due tracce scritte da Bouchard insieme ad una giovane Patti Smith (che all’epoca era legata sentimentalmente a Lanier), cioè la cadenzata ed un po’ angosciante The Revenge Of Vera Gemini e la deliziosa ballata Debbie Denise, mentre la roccata e coinvolgente E.T.I. (Extra Terrestrial Intelligence) è l’unico contributo come autore dell’ex mentore della band Sandy Pearlman. Completano il quadro Sinful Love, tra le più dirette e piacevoli, la potente e chitarristica Tattoo Vampire, la vibrante Morning Final, che contrappone un accompagnamento decisamente energico ad una delle melodie più attraenti del lavoro, e la bizzarra e quasi pop Tenderloin.

Ai prossimi appuntamenti con i Blue Oyster Cult, che a quanto pare saranno una costante di questo 2020.

Marco Verdi

Prosegue Il Menu Degustazione A Base Di Ostriche! Blue Oyster Cult – Heaven Forbid/Agents Of Fortune: Live 2016ultima modifica: 2020-04-01T18:56:44+02:00da bruno_conti
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