E’ Finalmente Uscito Il Cofanetto Più Rimandato Della Storia! Cat Stevens – Back To Earth Super Deluxe Edition

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Cat Stevens – Back To Earth Super Deluxe Edition – BMG Rights Management/Warner 5CD/BluRay/2LP Box Set

Doveva uscire nel 2018 in una edizione finanziata con il crowfunding e gestita da Pledge Music: poi la piattaforma ha avuto vari problemi finanziari e alla fine ne è stato annunciato il fallimento, con grande scorno di tutti coloro che avevano pagato anticipatamente per avere il Box. Dopo qualche mese di incertezza è intervenuto direttamente il sito di Yusuf/Cat Stevens che ha annunciato, in accordo con la casa discografica, che il progetto sarebbe stato portato a termine e chi aveva ordinato il cofanetto avrebbe ricevuto la Superdeluxe Edition. A questo punto si era arrivati alla fine del 2019 e tutti coloro che avevano aderito hanno ricevuto una mail in cui veniva annunciato che al più presto possibile sarebbero stati evasi tutti gli ordini in sospeso. E a dimostrazione della buona volontà il 25 ottobre dello scorso anno è stata pubblicata la ristampa rimasterizzata di Back To Earth in versione singolo CD o LP. Poi, mentre veniva annunciata per il 10 aprile l’uscita del cofanetto, è scoppiata la pandemia e l’uscita del box era stata rinviata a data da destinarsi, verso la fine del 2020: però, a sorpresa, in quel periodo è stata spedita a tutti coloro che avevano effettuato il crowfunding l’edizione speciale per i sottoscrittori, che in più rispetto a quella che verrà rilasciata sul mercato aveva un T-Shirt speciale, un 45 giri e un certìficato di garanzia.

Per la serie “meglio tardi che mai” ecco finalmente tra le mie mani la pluririmandata edizione Super Deluxe di Back To Earth, album del 1978 di Cat Stevens, un cofanetto le cui peripezie sono state esposte con estrema chiarezza qua sopra da Bruno. Vorrei solo aggiungere una personale considerazione sulla bizzarria che, come primo album al quale riservare tale trattamento, non sia stato scelto uno dei due capolavori del 1971 Tea For The Tillerman (del quale a settembre uscirà la versione reincisa ex novo) o Teaser And The Firecat, entrambi fermi alla ristampa “solo” doppia del 2008, ma bensì quello che per ben 28 anni rimarrà l’ultimo disco di musica “occidentale” del musicista britannico di origine greca. Anzi, se fosse stato per Stevens probabilmente Back To Earth non sarebbe neppure uscito, dato che all’epoca il nostro si era già convertito alla religione musulmana assumendo il nome di Yusuf Islam (oggi abbreviato in Yusuf per chiare regioni di marketing) ma per contratto doveva ancora un album alla Island, sua etichetta di allora. Al momento dell’uscita il disco fu anche criticato, ma secondo me ingiustamente: pur non essendo un capolavoro infatti Back To Earth segnava fin dal titolo un ritorno di Cat alle atmosfere semi-acustiche di inizio decade, con una qualità media di canzoni superiore alle sue ultime pubbllicazioni, una boccata d’aria fresca dopo il pasticciato Isitzo dell’anno prima ma anche meglio sia di Buddha And The Chocolate Box e Numbers e forse anche dell’ambizioso Foreigner (in poche parole, il migliore da Catch Bull At Four del 1972).

Peccato che per sentire di nuovo la voce del songwriter inglese su un disco non a carattere islamico bisognerà poi aspettare fino al 2006. L’album segnava anche il ritorno alla produzione dopo quattro anni d’assenza di Paul Samwell-Smith, e vedeva Stevens a capo di una solida band guidata come sempre dal chitarrista Alun Davies, con nomi di spicco soprattutto tra i batteristi (Dave Mattacks, Gerry Conway e Steve Jordan) ed un uso più parco dei sintetizzatori rispetto alle ultime uscite. L’album presenta tre fra le migliori ballate del nostro, cioè la splendida Just Another Night e le toccanti Last Love Song e Never (due canzoni d’amore finito, interpretabili anche come un addio ai suoi fans), ma anche la pianistica Randy non è affatto male nonostante un lieve eccesso di zucchero. Non mancano brani più vivaci, come l’elettrica e roccata Bad Breaks e la pimpante ed orecchiabile New York Times; completano il quadro la tenue Daytime, la discreta funky ballad Father ed un paio di strumentali non imperdibili, The Artist e Nascimento. Il cofanetto appena uscito, molto ricco di contenuti (bellissimo il libro incluso, rilegato in velluto verde), presenta sul primo CD l’album originale con una nuova rimasterizzazione, mentre sul secondo troviamo lo stesso disco nel missaggio del 1978 (e, tanto per non ripetersi, anche il primo dei due vinili e la parte audio del BluRay presentano il medesimo lavoro).

Il terzo dischetto, intitolato Unearthed, è quello più interessante insieme al quinto, dal momento che presenta inediti ed altre chicche; l’apertura è riservata a due brani mai sentiti incisi all’epoca e poi lasciati da parte: Butterfly è una discreta ballata, leggermente mossa e caratterizzata da un’orchestrazione tipica di fine anni settanta, mentre è nettamente meglio Toy Heart, un folk-rock elettrificato nel classico stile gentile del nostro, con melodia ed accompagnamento decisamente belli (e mi chiedo perché non fosse finito sul disco originale). Ci sono poi due interessanti missaggi alternati di New York Times e Last Love Song, una godibile versione strumentale di Bad Brakes, una Nascimento diversa (non di molto) ed un bel demo di Just Another Night. Particolarmente gradita la presenza di quattro ottime ed ispirate riletture dal vivo di Daytime, Bad Brakes, Last Love Song e Just Another Night, tutte inedite e registrate in anni recenti, tra il 2009 ed il 2017. Il quarto CD presenta una selezione di brani da Alpha Omega (A Musical Revolution), un doppio album uscito nel 1979 ed accreditato al compositore ed arrangiatore David Gordon, che altri non è che il fratello di Cat (il quale produce il disco e compare come voce solista in un brano).

Un concept album di impianto teatrale, tipo musical, con alcune canzoni di buon livello ed altre meno riuscite, e diversi vocalist tra i quali, Cat a parte, l’unico un po’ famoso è David Essex. Lo stile in certi momenti può ricordare quello delle ballate dell’Alan Parsons Project, ed i pezzi migliori rispondono ai titoli di I Who Am I, I See That Face, Dreamer e World; discorso a parte per la splendida Child For A Day, una deliziosa ballata pianistica che è di gran lunga il brano migliore e che ovviamente è quella scelta da Stevens per sé stesso. E veniamo al quinto ed ultimo CD (il cui contenuto è replicato nel secondo LP e nella parte video del BluRay), che presenta la partecipazione di Stevens al concerto benefico per l’Unicef Year Of The Child tenutosi alla Wembley Arena di Londra il 22 novembre del 1979, una serata durante la quale Cat divideva il cartellone, tra gli altri, ancora con Essex, Gary Numan ed i Wishbone Ash.

Lo show è importante in quanto è l’ultimo che vede il nostro esibirsi come Cat Stevens, ed il suo ultimo concerto “rock” per quasi tre decadi. Otto canzoni splendide eseguite con accompagnamento elettroacustico ma senza batteria, che da sole valgono buona parte del prezzo richiesto per il cofanetto: Back To Earth è rappresentato solo dall’immancabile Just Another Night e da Daytime (quest’ultima in medley con la nota e bellissima Where Do The Children Play?), ma poi possiamo ascoltare eccellenti riprese di classici assoluti come The Wind, On The Road To Find Out e le mitiche Father And Son, Morning Has Broken e Peace Train; chiusura con una strepitosa rilettura di Child For A Day in compagnia di Essex e, soprattutto, Richard Thompson, che non faceva parte del cast della serata ma aveva voluto raggiungere lo stesso il nostro sul palco.

Un cofanetto che non posso definire imperdibile dal momento che celebra un disco che non fa parte degli album leggendari del passato (e poi non costa pochissimo), ma che offre una serie di contenuti aggiuntivi davvero interessanti e difficili da ignorare per i fans del “Gatto”.

Marco Verdi

E’ Finalmente Uscito Il Cofanetto Più Rimandato Della Storia! Cat Stevens – Back To Earth Super Deluxe Editionultima modifica: 2020-08-08T09:29:38+02:00da bruno_conti
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