Grande Rock & Roll, Da Parte Di Uno Che Sa Come Farlo! Robert Gordon – Rockabilly For Life

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Robert Gordon – Rockabilly For Life – Cleopatra CD

Robert Gordon alla bella età di 73 anni non ha ancora perso la voglia di fare musica, ed a più di un lustro dal suo ultimo lavoro (I’m Coming Home, 2014) si rifà vivo con uno dei dischi più importanti della sua carriera. Rockabilly For Life è un titolo che racchiude perfettamente la visione musicale di Gordon, che a parte un breve periodo punk-rock negli anni settanta ha sempre avuto nel rock’n’roll degli anni cinquanta il suo genere di riferimento. Anzi, Gordon è un personaggio per il quale il tempo si è davvero fermato alla seconda metà dei fifties, sia per il suo look da eterno “teddy boy” sia soprattutto per la musica che ha sempre proposto con alterne fortune ma con un’invidiabile coerenza artistica, collaborando spesso con grandi chitarristi (Link Wray https://discoclub.myblog.it/2014/10/25/peccato-la-qualita-sonora-perfetta-il-concerto-fantastico-robert-gordon-link-wray-cleveland-78/  e Danny Gatton, tanto per citarne due) e facendo la musica che lo divertiva di più.

Rockabilly For Life, pubblicato dalla controversa etichetta californiana Cleopatra (che però questa volta non sembra avere fatto danni fatto danni), è un viaggio da parte del rocker del Maryland attraverso quindici canzoni del bel tempo che fu, una serie di brani che però non sono classici assodati del rock’n’roll bensì pezzi piuttosto oscuri appartenenti al repertorio di artisti che molto spesso non vengono neppure citati nelle enciclopedie specializzate, nomi come Benny Joy, Billy Eldridge, Bobby Lord, Wynn Stewart, Bob Luman, Tony Orlando, Roy Hall e Johnny Burnette (forse il più “famoso” di tutti). Inciso ad Austin tra gennaio e febbraio del 2019 con la produzione di Danny B. Harvey e la collaborazione della Reference Mix Band (lo stesso Harvey alla chitarra, Pierre Pelegrin al basso e Paul Vezelis alla batteria), l’album presenta quindici pezzi che vedono la presenza di un ospite diverso in ogni canzone, con diversi nomi a noi molto noti e perfino qualche vera e propria leggenda vivente della nostra musica. Un disco importante fin dalla sua presentazione quindi, ma una volta ascoltato devo fare un plauso allo stesso Gordon che nonostante gli anni e la non più assidua attività è ancora un rocker coi fiocchi, capace di intrattenere e coinvolgere senza problemi l’ascoltatore (ospiti o non ospiti), e tuttora in possesso di una grinta che musicisti che potrebbero essere suoi nipoti si sognano.

Il CD si apre subito in maniera trascinante con Steady With Betty, un movimentato boogie con un uso del basso molto pronunciato ed un assolo tagliente da parte di James Williamson (ex Stooges), un brano tra punk, surf e rockabilly. Chris Spedding è stato per anni partner di Gordon, e qui torna a fianco del suo amico di lunga data per una Let’s Go Baby saltellante ed assolutamente godibile, sullo stile di pionieri come Gene Vincent e Eddie Cochran; il grande Albert Lee lo si riconosce dopo due note, e qui mette il suo “chicken pickin’ style” al servizio della limpida Everybody’s Rockin’ But Me, un country’n’roll perfetto per il vocione del nostro, mentre Linda Gail Lewis, sorella mai troppo considerata del leggendario Jerry Lee, ci fa ascoltare il suo pianismo debordante e la sua voce grintosa nella cadenzata She Will Come Back, altro pezzo giusto a metà tra rock’n’roll e country. Paul Shaffer è stato per decenni il direttore della house band del Late Show With David Letterman, un musicista ed arrangiatore formidabile che in Try Me si “limita” a suonare il pianoforte (ma sentite il suo assolo, da paura), mentre Gordon rockeggia che è un piacere in mezzo a chitarre a manetta e ritmo forsennato: strepitosa.

Dale Watson è un countryman tra i più bravi e la sua voce baritonale si integra benissimo con quella di Robert in I’m Glad My Baby’s Gone Away, un honky-tonk elettrico tutto da godere; Kathy Valentine era la chitarrista delle Go Go’s di Belinda Carlisle, e nel travolgente boogie-swamp Please Give Me Something dà dei punti a tanti maschietti con una performance da consumata axewoman, ed il ritmo non molla neppure nella seguente Black Cadillac, un jump-blues irresistibile dove alla batteria troviamo Clem Burke dei Blondie. Ed ecco il grande Dave Alvin, manco a dirlo l’avvincente Three Alley Cats sembra al 100% una outtake dei Blasters, mentre la cadenzata If You Want It Enough vede Jimmy Hall, cantante dei Wet Willie, doppiare all’armonica la voce del nostro con ottima perizia; la brava Rosie Flores porta un po’ di Texas rock’n’roll all’interno del disco, prestando la sua voce e chitarra solista nell’adrenalinica Hot Dog That Made Her Mad. Siamo quasi al termine, ma c’è ancora spazio per il granitico rock-blues One Cup Of Coffee che vede il grande Joe Louis Walker far cantare splendidamente la sua solista https://www.youtube.com/watch?v=RSbAn6kHQEM , a cui fanno seguito il rockabilly swingato I’ve Had Enough con il countryman Steve Wariner alla lead guitar ed il gradevole e ritmato country-rock Would Ja in cui Robert duetta con Emanuela Hutter, per concludere con una leggenda, Steve Cropper, che arrota da par suo nella guizzante rock ballad fifties-oriented Knock Three Times.

Come bonus abbiamo le stesse canzoni presentate come “reference mixes”, cioè Gordon e la house band senza gli ospiti, in pratica due volte di fila lo stesso album. Ma basta ed avanza la prima parte, quindici canzoni di puro intrattenimento rock’n’roll che vanno a formare uno dei dischi più divertenti degli ultimi mesi.

Marco Verdi

Grande Rock & Roll, Da Parte Di Uno Che Sa Come Farlo! Robert Gordon – Rockabilly For Lifeultima modifica: 2020-10-15T10:29:21+02:00da bruno_conti
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