Torna Il Mito Rivisitato Di Orfeo ed Euridice. Anais Mitchell – Hadestown

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Anais Mitchell – Hadestown – Righteous Babe Records

Sembra che in questa era di crollo delle vendite del mercato discografico ci sia uno “strano” ritorno alla creatività, soprattutto nelle cantautrici: forse, visto che l’industria discografica non ha più nulla da perdere oltre a quello che ha già perso, c’è una sorta di neo-minirinascimento (tutto minuscolo) delle idee, si rischia di nuovo, ed allora ecco questo disco ma anche il triplo di Joanna Newsom, il nuovo Natalie Merchant che sta per uscire, questo florilegio di dischi che ripropongono la voglia di ricerca di Joni Mitchell, Kate Bush, Sandy Denny, cito a caso (ma non troppo), anche se ora non ci sono più delle innovatrici o innovatori.

Comunque, andando con ordine, questo Hadestown è proprio bello, affascinante direi, una Opera Folk (per la prevalenza di una strumentazione acustica, ma il suono è pieno e corposo con mille rivoli jazz e pop) che ricrea il mito di Orfeo e Euridice ai giorni nostri, o meglio in una sorta di futuro parallelo che potrebbe essere il presente. La Ninfa Euridice non muore più per il morso di un serpente ma decide consciamente di abbandonare il mondo esterno, assalito da povertà e malattie, per rifugiarsi nella cittadella di Ade, guidata con pugno di ferro dall’omonimo Dio-Signore. Orfeo, è sempre un musicista sfigato che decide di seguirla per riportarla indietro contro tutto e tutti, solo con l’aiuto benevolo di Persefone. Il finale è quello classico, chi si gira è perduto o meglio perde!

L’esecuzione è perfetta: dalla scelta dei “caratteri”, Anais Mitchell è la dolce e svampita, ma anche un po’ furba, Euridice, Justin Vernon , in arte Bon Iver, dal mellifluo falsetto, è l’innamorato Orfeo, il grande cantautore Greg Brown (uno dei migliori attualmente in circolazione, assolutamente da investigare, nonché marito di Iris Dement) è il baritonale e mefistofelico Ade, Ben Knox Miller dei Low Anthem, in una breve Tom Waitsiana prestazione nella bellissima Way Down Hadestown, è il beffardo Ermes; le tre sorelle Haden Haden Triplets sono il Fato e last but not least la padrona di casa (nel senso dell’etichetta discografica) è Ani DiFranco nei panni della dolce, comprensiva e matronale Persefone, moglie del padrone delle ferriere.

Perfetta è anche la definizione musicale di questa “Opera Folk” (per l’impostazione acustica ma il suono è pieno e denso di particolari) che spazia dal folk al jazz alla canzone d’autore nello spazio di un brano o di un disco. Il maestro di cerimonie è il bassista della DiFranco Todd Sickafoose che si destreggia tra chitarre, pianoforti, vibrafoni, violini, fisarmoniche, pedal steel, clarinetti, trombe, contrabbassi (ovviamente) e batterie spazzolate e non, con tanta voglia di sperimentare nella semplicità.

I brani si possono ascoltare anche come singole canzoni al di fuori dal corpo dell’opera e questo è un pregio che non riscontra spesso: si va da brani corali come Why We Build The Wall e Epic, a duetti stuzzicanti come l’iniziale Wedding Song tra la Mitchell e Vernon o il valzerone intrigante tra Greg Brown e la stessa Mitchell in Hey, Little Songbird ma anche la commovente How Long tra una strepitosa DiFranco e un asciutto Brown. Molto belli anche alcuni momenti “singoli” come la struggente Wait For Me di Orfeo/Bon Iver che sovrappone la voce in più strati in quel suo stile anticonformista e particolare o la jazzata Our Lady Of The Underground che introduce il personaggio di Ani Di Franco; deliziose anche le Haden Triplets (sono le figlie del grande Charlie Haden) nella trascinante When The Chips Are Down. Quando sono belli anche i brani strumentali come Papers e il tradizionale afgano Lover’s Desire, bisogna arrendersi all’evidenza, è proprio un gran bel disco!

Bruno Conti


Torna Il Mito Rivisitato Di Orfeo ed Euridice. Anais Mitchell – Hadestownultima modifica: 2010-03-18T20:34:00+01:00da bruno_conti
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