Il nuovo Bob Dylan? Forse ci siamo? Joe Pug – Messenger

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Joe Pug – MessengerLightning Rod Rec. 16-02-2010

O forse no?

Tra una ventina di giorni potrete verificare di persona, per il momento mi limito a confermare che il nostro amico è un signor musicista e questo album, il suo primo, già presentato come quello della svolta elettrica, è molto bello. Dieci brani nuovi in bilico tra lo stile acustico country-folk dei due primi EP e piccole pennellate di elettricità in alcuni brani, tra pedal steel, una sezione ritmica discreta e echi di vintage John Prine come nell’ottima title-track, Messenger. Ma anche The Door was always open amplia gli orizzonti sonori con il suo drive elettrico, questo sì Dylaniano, con una bella armonica che cavalca una ritmica mossa e brillante, barrelhouse seconda la presentazione della casa discografica,  alla Blonde on Blonde (Dylan in Nashville), un banjo e le pennate inconfondibili dell’acustica di Pug, pochi, semplici elementi, una bella melodia e voilà il gioco è fatto.

Speak Plainly, Diana un remake di un brano che già appariva nell’ep  Nation of Heat, è il primo brano che riceve il trattamento full band, con  chitarre elettriche belle toste, una ritmica molto marcata, ricorda per certi versi le versioni elettriche di alcuni brani di Nebraska di Springsteen, Atlantic City per fare un nome, quando le ha rifatte live con l’E Street Band. Se il buongiorno si vede dal mattino: il brano era già molto bello, il nuovo restyling l’ha reso ancora più coinvolgente, e bravo Joe Pug.

The First Time I Saw You è una bellissima love ballad, sempre con ampio uso di pedal steel, una bella voce femminile che duetta con Joe ed una atmosfera mi ha rammentato moltissimo i brani più romantici di John Prine (il primo “nuovo Bob Dylan” ufficiale, tanto bravo da essere riuscito a diventare il primo John Prine), ti rimane in testa e ti sorprendi a canticchiare il ritornello.

Ancora l’immancabile pedal steel si insinua delicatamente tra le pieghe malinconiche di The Sharpest Crown mentre Unsophisticated Heart è puro, non adulterato Joe Pug in guisa di menestrello acustico, come molti vorrebbero rimanesse.

Direi un 5 a 5, risultato finale tra brani acustici ed elettrici, alla fine vince la qualità discreta della svolta elettrica di questo primo album.

Forse non il nuovo Bob Dylan, potrebbe essere il “secondo” John Prine?

Nell’attesa pug.html e http://www.joepugmusic.com/.

Bruno Conti

Il nuovo Bob Dylan? Forse ci siamo? Joe Pug – Messengerultima modifica: 2010-01-27T19:12:00+01:00da bruno_conti
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