Peccato Non Parlarne!The Slummers – Love Of The Amateur

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The Slummers – Love Of The Amateur – Blue Rose Records

Sono stato alla finestra un po’ di giorni: mi sono detto, ne parlerà qualcuno, è troppo bello per tacerne, e invece, passa un giorno, passa l’altro e non succede nulla, quindi è d’uopo parlarne e in termini più che favorevoli.

Di cosa si tratta innanzittutto?

E’ il nuovo gruppo di Dan Stuart, l’ex leader dei Green on Red, ma dire così è riduttivo, in effetti si tratta di una joint venture italo-americana con Stuart che viene affiancato dal produttore e musicista JD Foster, qui in veste di musicista e cantante (sorprendente), i due compongono musica e parole, suonano le chitarre e si fanno accompagnare dal batterista e percussionista Diego Sapignoli e dal polistrumentista e produttore di questo disco Antonio Gramentieri, che rappresentano il lato italiano di questa formazione.

A parte Stuart che tutti conoscono oltre che per i Green On Red per il progetto Danny And Dusty, gli altri, due parole le meritano: JD Foster in Italia è conosciuto soprattutto per avere prodotto Da Solo di Vinicio Capossela, ma ha collaborato anche con Calexico, Richmond Fontaine, Richard Buckner, Giant Sand, Green On Red, gli italiani Second Grace di cui ha prodotto il secondo album in uscita a dicembre e tanti altri musicisti di qualità. Diego Sapignoli suona in molti dei progetti di Antonio Gramentieri, Slummers inclusi, mentre quest’ultimo ha suonato la chitarra (e altro) con una miriade di musicisti, Howe Gelb, Steve Wynn, Chris Cacavas, Hugo Race, Kellie Rucker oltre a gran parte di quelli citati per Foster. Inoltre ha prodotto questo Love Of The Amateur.

Il sound è quanto di più eclettico ci si possa aspettare: partendo da un fondo di roots e Americana, si toccano un po’ tutti i generi dello scibile rock.

Dal rock chitarristico e dissonante dell’iniziale Rift valley evolutionary blues dove Dan Stuart estrae dall’ugola una tonalità veramente “nasty” quasi alla Beefheart, le chitarre ululano e i ritmi sono feroci, nel battito di un ciglio si passa alla melodica Lost One Out dove i Beatles psichedelici ma a guida Harrison incontrano la musica pop in uno strano connubio futuribile ma rivolto ai suoni del passato, non si è capito? Una bella canzone pop molto melodica ma anche raffinata, va bene così?

East Broadway è una bella ballata malinconica, molto coinvolgente, U2 anni ’80, One Tree Hill ma con Neil Young alla voce, evocativa e di grande qualità. In questi brani, come nella successiva All About You, canta anche Jd Foster, ma dove l’avevano tenuto nascosto tutti questi anni, bravissimo! Tra l’altro All About You è un’altra ballata alt-country di una bellezza stravolgente.

Bowery Boy con un riff alla Keith Richards era Exile ci riporta al Dan Stuart più ribaldo dell’era Green on Red, con un vibrafono per sovrappiù ma le chitarre dominano sgraziate e distorte come rock comanda. Tell Me I’m Crazy è il più bel pezzo psichedelico che Tom Petty non abbia mai scritto, armonie vocali celestiali, morbidezze pop deliziose, chitarre in excelsis, una piccola goduria sonora.

Ironbound, acustica e pastorale sempre con la bella voce di Foster in evidenza è un ottimo esempio del folk desertico frequentato anche da Calexico e Giant Sand, molto raffinata e delicata. Who knows fa rivivere il vecchio suono Paisley Underground a sua volta figlio della psichedelia californiana dei Quicksilver, pane per i denti di un Dan Stuart di nuovo ispirato e che nella gagliarda Bread And Water addirittura riesuma il migliore spirito sonoro dei gloriosi Green On Red, al top della loro forma. In mezzo, Jd Foster ci regala un’altra perla di psichedelia pop sognante con l’ottima Finally… dagli arrangiamenti raffinatissimi.

Another Manhattan è una ballata notturna vagamente jazzata non particolarmente memorabile mentre la conclusiva Waiting For You mi pare il brano migliore di un album già di notevole consistenza, un gran finale con un brano ancora una volta dalle melodie avvolgenti e memorabili.

Una bella sorpresa, un peccato non comprarlo.

Bruno Conti

Peccato Non Parlarne!The Slummers – Love Of The Amateurultima modifica: 2010-06-17T19:29:00+02:00da bruno_conti
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