Sembrano Quasi I Little Feat! Rooster Rag, Il Nuovo Album

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Little Feat – Rooster Rag – Rounder/Universal

E anche un po’ la Band, in riferimento al titolo. D’altronde Little Feat e Band si possono considerare tra gli inventori di quello che un tempo veniva definito “rock americano” e poi negli anni, via via, roots rock, Americana o come diavolo volete chiamarlo, quello stile che riunisce un po’ tutto gli stili e il meglio della musica rock intesa nel senso più nobile. Se andate a leggere su Wikipedia quale sia il loro genere, trovate: southern rock, blues rock, roots rock, R&B, Funk Rock, jazz funk, jazz rock, boogie rock, jam rock, country rock, Americana. Praticamente cosa manca? Folk e klezmer, mi pare, gli altri generi sono rappresentati tutti e li suonano tutti alla grande. Sembrano “quasi” i Little Feat, perchè dal 1979 Lowell George ci ha lasciati e nel 2010 è scomparso anche il batterista Richie Hayward. Shaun Murphy, l’ottima vocalist che aveva fatto parte del gruppo dal 1993 al 2009 nella terza fase (in sostituzione di Craig Fuller) parzialmente invisa a una fetta dei fans del gruppo, se ne è andata anche lei, mentre Fred Tackett, confermatissimo nella formazione, assume un ruolo più evidente sia a livello compositivo che vocale (e lui ormai fa parte del gruppo dal 1987). Il nuovo batterista è il bravo Gabe Ford, un membro della nuova generazione della grande famiglia Ford (quella di Patrick, il babbo, anche lui batterista e dello zio Robben Ford).

Il risultato finale è questo Rooster Rag, uno dei migliori album in studio della band in assoluto, il loro sedicesimo. Join The Band del 2008 era stato un eccellente disco ma conteneva vecchio materiale, una serie di collaborazioni e duetti con grandi musicisti alle prese con molte rivisitazioni dal loro repertorio. Questo album, a parte due cover, poste in apertura e chiusura del CD, è forse il loro disco più bello dagli anni ’70, sorprendentemente mi viene da aggiungere, per la consistenza e la continuità qualitativa del materiale presente nel disco. Dischi brutti non ne hanno mai fatti, ma non sempre tutti i brani erano all’altezza della loro fama, questa volta invece tutto gira alla perfezione.

Dalla “ripresa” iniziale della celebre Candy Man Blues dal repertorio di Mississippi John Hurt, cantata da Paul Barrere, tutti gli elementi del loro sound classico sono subito al loro posto, le due chitarre che si intersecano sinuosamente, con la slide ora nelle mani esperte di Barrere, il piano e l’organo di Payne che si insinuano nelle pieghe della sezione ritmica, con il basso inamovibile di Kenny Gradney ad ancorare il suono con la batteria di Ford e le percussioni di Sam Clayton ad aggiungere quella patina New Orleans al tutto. Rooster Rag, il primo brano firmato dalla nuova coppia Bill Payne/Robert Hunter è un perfetto connubio tra le sonorità classiche dei Feat e quell’andatura da “rag” della Band, il violino aggiunto di Larry Campbell, il mandolino di Fred Tackett e le tastiere di Payne conferiscono un andatura “paesana” alla canzone che ha tutto il fascino delle cose migliori del gruppo. Church Falling Down è il primo brano scritto e cantato da Tackett, in questo album, una ballata meravigliosa ed esoterica, con le tastiere di Payne che, come dice lui nella presentazione dell’album, hanno qualcosa del “gris-gris” di Dr.John, mandolino, slide acustica e un bel solo del piano acustico di Payne nella parte centrale confermano questa vena ritrovata per il “suono particolare” inserito in un ensemble formidabile.

Salome, un altro brano dell’accoppiata Payne/Hunter (il paroliere dei Grateful Dead), sembra un brano uscito come per magia dai solchi dei vinili storici dei Little Feat degli anni ’70, il violino dì Campbell è ancora una volta valore aggiunto per la riuscita perfetta della canzone, bellissima anche la parte slide, inconfondibile. One Breath At A Time è uno dei loro classici “funkacci”, con slide, solista e organo e la sezione fiati dei Texicali Horns (Darrell Leonard & Joe Sublet) che impazzano sulle voci di Tackett, l’autore, Clayton e Barrere che si “scambiano” i versi del brano con il solito gusto inimitabile, mentre la sezione ritmica inventa musica senza tempo. Just A Fever è uno di quei pezzi R&R, che è altrettanto nel loro DNA, ritmi tirati, riff di chitarra a volontà per un brano scritto da Paul Barrere con il recentemente scomparso Stephen Bruton, altro grande chitarrista.

Rag Top Down, un altro dei brani firmati da Payne con Hunter ha nuovamente punti di aggancio con il suono della Band di Robertson e Helm, quel gumbo di sapori sonori che solo i più grandi gruppi della musica americana hanno saputo creare. Stessa coppia di autori per la successiva Way Down Under, che ci riporta nei territori sonori più riconoscibili dei Little Feat, con quegli interscambi fantastici tra chitarre e tastiere che sono stati sempre il loro marchio di fabbrica, quando i tempi accelerano anche il godimento aumenta. Jamaica Will Break Your Heart, nuovamente di Tackett, come detto molto più presente come autore e cantante in questo disco, ha quei ritmi caraibici indolenti nella parte iniziale, ma subito potenziati dalla sezione fiati nuovamente in pista e dal drive ritmico inarrrestabile del gruppo.

Tattooed, l’ultimo brano di Tackett, è una morbida ballata tra jazz e blue eyed soul, con tromba e chitarra a dividersi le parti soliste con il piano elettrico di Payne, ed è forse l’unico brano che non mi soddisfa a pieno, uno su dodici ci può stare, bello ma un po’ turgido, il lato più edonista della band che non sempre mi ha entusiasmato. Ma nel finale torniamo al suono più ruspante del gruppo, prima una The Blues Keep Comin’, firmata da Payne con il batterista Ford, che è una dichiarazione di intenti fin dal nome del brano, le radici del loro suono poi ribadite in una turbinosa Mellow Down Easy, un brano che Willie Dixon aveva scritto per Little Walter, e che il percussionista Sam Clayton canta alla grande con il suo vocione, con l’aggiunta dell’armonica di Kim Wilson a duettare con le chitarre di Barrere e Tackett e tutta la band che tira come un diretto. E tutto finisce come era cominciato, sia nel disco che nella storia del gruppo, “vera musica americana”!

Bruno Conti

Sembrano Quasi I Little Feat! Rooster Rag, Il Nuovo Albumultima modifica: 2012-07-01T13:08:00+02:00da bruno_conti
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