Braveheart Billy Bragg Torna A Riscaldare I Nostri Cuori. Billy Bragg – Bridges Not Walls EP

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Billy Bragg – Bridges Not Walls EP – Cooking Vinyl

God save, non The Queen stavolta, ma tutti gli artisti e, in particolare i cantautori, che, come Billy Bragg,  hanno il dono di toccare i nostri cuori e risvegliare le nostre menti, spesso un po’ intorpidite, riguardo a ciò che di importante sta accadendo nel mondo. Si può più o meno essere d’accordo con le sue idee, ma certo non si può rimanere indifferenti ascoltando i testi delle sue canzoni. Da sempre schierato con la sinistra radicale inglese e convinto oppositore di ogni forma di razzismo, sessismo od omofobia, Billy ha portato avanti con coerenza, fin dai suoi esordi nei primi anni ottanta, la sua personale lotta contro le ingiustizie sociali. Trentacinque anni fa c’era la Thatcher con le sue odiose politiche economiche che opprimevano i lavoratori (ricordate la drammatica vicenda dei minatori inglesi?), oggi il becero neonazionalismo che ha portato alla Brexit, senza contare la sciagurata elezione di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti. Ora come allora Billy Bragg non poteva evitare di prendere posizione e di mettere in musica le sue riflessioni. Dalla scorsa estate ha cominciato a mettere online nuovi singoli, che ha poi raccolto in un EP intitolato in modo assai significativo Bridges Not Walls.

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https://www.youtube.com/watch?v=pkNN81Ta2ik

Il primo dei sei brani contenuti in questa mini raccolta porta il nome di un dipinto di Goya che Billy ha potuto ammirare a Madrid nel museo del Prado. The Sleep Of Reason racconta degli effetti nefasti che possono determinarsi quando addormentiamo la nostra capacità di valutare gli eventi che succedono, vicini o lontani che siano. L’arrangiamento è ridotto al minimo: chitarra elettrica graffiante e una percussione martellante sullo sfondo, per dare ancora più risalto alle parole del testo. King Tide And The Sunny Day Flood è una intensa ballata acustica impreziosita dalla pedal steel suonata da C. J. Hillman che ci richiama ai rischi concreti che tante popolazioni stanno vivendo a causa dei cambiamenti climatici che buona parte del mondo industrializzato, con la complicità dei rispettivi governi, sta provocando https://www.youtube.com/watch?v=lWPZeQzN_Ws . La brava cantautrice americana Anais Mitchell è l’autrice della successiva Why We Built The Wall (tratta dall’ottimo Hadestown del 2010), che Bragg riprende nella classica modalità chitarra e voce, attualizzandone il significato contro chi, come Trump, pensa di risolvere i problemi dell’immigrazione erigendo muri https://www.youtube.com/watch?v=d0EOVt9WzJk . Una sconosciuta ragazza di nome Saffiyah Khan è l’ispiratrice della delicata Saffiyah Smiles. Fu immortalata da un fotografo nell’attimo in cui sorrideva sicura fronteggiando il volto minaccioso di un attivista del movimento neofascista English Defence League, durante una manifestazione dello scorso aprile a Birmingham. Bragg la prende come esempio della forza che scaturisce dalla solidarietà, opposta alla debolezza del bieco razzismo.

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https://www.youtube.com/watch?v=07X_yk1v8S4

Nelle note disponibili sul suo sito http://www.billybragg.co.uk/home.php Billy racconta che, durante un dibattito politico televisivo a cui era stato invitato, il conduttore chiese ad un ministro del governo Cameron se avrebbero aumentato i benefit a favore dei bambini in difficoltà economiche. La risposta del ministro fu: prima dobbiamo vedere come sarà l’andamento dei bond sul mercatoCapite allora da cosa scaturisce la bellissima Not Everything That Counts Can Be Counted,, polemica risposta a quei politici che subordinano le decisioni a favore della collettività, piegandosi alle imposizioni dei poteri forti dell’economia e della finanza. Da ultima, Full English Brexit chiude efficacemente il cerchio ideologico che ha originato questo EP. Le amare parole del suo testo, cantato con tono dolente dal suo autore con il solo accompagnamento del piano, ribadiscono lo smarrimento di fronte a questi tempi in cui la divisione, l’indifferenza o gli abusi sembrano prevalere. Billy Bragg richiama se stesso e i suoi colleghi alla responsabilità di saper proporre, attraverso la musica, messaggi che uniscano e che sappiano creare empatia tra la gente, al di là delle differenze di razze e culture. A parer mio, merita solo applausi.

Marco Frosi