Paganini Non Ripete, Lui Sì E Più Volte, Tra Rock, Sudore e Anima! Jimmy Barnes – Modus Operandi Live At The Hordern 2019/My Criminal Record

jimmy barnes modus operandi

Jimmy Barnes – Modus Operandi (Live At The Hordern Pavilion 2019) /My Criminal Record 2 CD Bloodlines/Liberation Records

A distanza di circa un anno dall’uscita del suo ultimo lavoro di studio il rocker australiano Jimmy Barnes (ri)pubblica, per la terza volta (era già uscito in versione standard e Deluxe), il suo My Criminal Record in una edizione a tiratura limitata in doppio CD con l’aggiunta del live Modus Operandi, uno spettacolare concerto tenuto dall’ex frontman dei Cold Chisel all’Hordern Pavilion di Sidney nell’Ottobre dello scorso anno. Durante il lungo tour che ha attraversato l’Australia e la Nuova Zelanda, il buon Jimmy si è avvalso di una band stellare con il fido Daniel Wayne Spencer alle chitarre, Benjamin Rodgers e Michael Hegerty al basso, i fratelli Clayton e Lachlan Doley alle tastiere, il figlio Jackie Barnes alla batteria e percussioni, arricchita ai cori dai membri della famiglia a partire dalla moglie Jane, i figli Mahalia, E.J. e Elly Barnes, e prodotto come al solito dal noto sudafricano Kevin Shirley (Joe Bonamassa, Beth Hart, e l’ultimo George Benson oltre a vari gruppi rock), per un torrido “set” di ben 17 brani, di cui sette estratti da My Criminal Record, otto dal suo immenso repertorio, e due dal periodo “storico” con i Cold Chisel di cui da poco è uscito il nuovo album https://discoclub.myblog.it/2020/01/24/sono-proprio-loro-sono-tornati-ecco-la-nona-cold-chisel-blood-moon/ .

Jimmy sale sul palco con la sua band di 10 elementi, e attacca subito alzando immediatamente il livello del volume sonoro con la baldanzosa Driving Wheels, riportando tutti al periodo degli esordi solisti con Freight Train Heart (87), per poi presentare due brani dall’ultimo lavoro My Criminal Record, la muscolosa I’m In A Bad Mood e una Stolen Car (The Road’s On On Fire) con la sezione ritmica che gira a mille, brano cantato e urlato da Barnes, diverso dalla versione in studio, e una My Criminal Record anche lei rivoltata come un calzino, con uno strepitoso sound quasi caraibico. Con Ride The Night Away (scritta da Steve Van Zandt) si ritorna ai classici del passato, un brano di rock stradaiolo, che fa da introduzione alla mitica Khe Sanh, canzone del periodo Cold Chisel (a tutt’oggi uno dei pezzi più richiesti alle radio australiane), un brano “pub-rock” cantato e suonato con tanto cuore in un ambiente ideale per Jimmy e la sua band, che contagia poi (e non c’era ancora il virus) il suo pubblico con due brani di energico e sano rock’n’roll (autentiche bombe caloriche) come Lay Down Your Guns (90) e Boys Cry Out For War (84).

Dopo una breve pausa Barnes torna sul palco più baldanzoso che mai proponendo un breve “set” dall’ultimo lavoro che parte con il solido rock di Money And Class, e prosegue con una granitica e meravigliosa versione di Working Class Hero di John Lennon, il pop rock esemplare ma efficace di I Won’t Let You Down, entrando nel cuore della gente con Shutting Down Out Town, un brano dal sound molto “boss style” (o del suo alter-ego Joe Grusheckyhttps://www.youtube.com/watch?v=XGAXnSIOiKo .L’ultima parte del concerto è un tuffo nel passato che inizia con il rock datato ma sempre efficace di I’d Die To Be With You Tonight (85), a cui segue una tambureggiante No Second Prize (84), con la famiglia Barnes ai cori in evidenza, per poi rispolverare il suo inno, la sempre “mitica” Working Class Man (85), con il testo che viene cantato all’unisono dal pubblico in sala e nella quale dove Jimmy come sempre non si risparmia https://www.youtube.com/watch?v=PKqts9V8mr4 , infuocare ancora di più il pubblico con la passionale Love And Hate (99), ma siccome tutte le cose belle devono finire, il nostro amico chiude quasi due ore di concerto di sano rock australiano “vintage” (che però nella versione completa, con 6 brani in più si può ascoltare solo su Spotify) , con un finale appropriato recuperando giustamente dal repertorio dei Cold Chisel, Goodbye (Astrid Goodbye) (79), che in questa occasione viene presentata in una versione lunga e travolgente https://www.youtube.com/watch?v=PKqts9V8mr4 , dove ancora una volta viene evidenziata la bravura della band (coriste comprese).

Nell’arco della sua lunga carriera Jimmy Barnes a partire da Barnestorming (88) fino a questo Modus Operandi ha pubblicato (se non ho sbagliato i conti) ben 14 album dal vivo (fra ufficiali e non) e credetemi, ogni sera che sale sul palco Jimmy non ha bisogno di convertire nessuno, in quanto è la sua gente, il suo pubblico, raccontando con la sua voce poderosa di piccole storie di dolore personale e di amore eterno, non disdegnando anche un certo impegno politico, sempre con un solido “rock’n’roll” passionale e carico di “soul”, che manda in visibilio il vasto pubblico. Jimmy Barnes apre i suoi concerti urlando “you are ready for a rock and soul” (siete pronti per una serata di rock and soul), e li chiude con la stessa energia, e c’è poco da aggiungere, quella sera del 5 Ottobre 2019 all’Hordern Pavilion di Sydney, ha suonato e cantato per il suo pubblico, e come sempre ha trionfato. Se riuscite a trovarlo, imperdibile!

Tino Montanari

Sono Proprio Loro, Sono Tornati Ancora Una Volta, Ecco La Nona! Cold Chisel – Blood Moon

cold chisel blood moon

Cold Chisel – Blood Moon – CD Cold Chisel Music/Universal Australia – Deluxe Edition CD + DVD

Una premessa è d’obbligo, mi sono documentato e ho scoperto che dalla nascita di questo “blog”, stranamente e colpevolmente non ci siamo mai occupati di questa storica band australiana, i Cold Chisel: gruppo formatosi nel lontano 1978 per merito del carismatico leader Jimmy Barnes (avventura durata sette anni), e che poi si è riformato una prima volta dopo 14 anni per The Last Wave Of Summer (98), e di nuovo per No Plans (12), e The Perfect Crime (15), ritornano ora con questo nono lavoro in studio dal titolo romantico Blood Moon, uscito proprio sul finire dello scorso anno, e passato come sempre senza la giusta attenzione. L’attuale line-up della formazione si avvale sempre del grande Barnes, che si alterna alla voce con Ian Moss, anche alle chitarre, Phil Small al basso, Charley Drayton alla batteria, Don Walker alle tastiere, il produttore è Kevin Shirley (Joe Bonamassa, John Hiatt, lo stesso Barnes dei dischi solisti, che in questa veste è un cliente abituale del Blog) anche alle percussioni,con il determinante apporto delle coriste Juanita Tippins, Jade MacRae, e della figlia di Jimmy, Mahalia Barnes: ne risulta  il solito caratteristico ed energico “sound” dei Cold Chisel, che spazia da un trascinante rock classico a sfumature di blues, e non mancano ottime ballate.

Il CD parte e la traccia di apertura Getting The Band Back Together suona come i Cold  Chisel dei primi anni (o se volete anche il  Mellencamp più rock, e la band australiana c’era prima del Coguaro), con ottimi riff di chitarra e la voce condivisa di Barnes e Moss, mentre con la seguente Land Of Hope entriamo in un atmosfera più blues, cantata dalla voce arrabbiata di Jimmy e con un importante crescendo finale di chitarre, per poi passare al rock’n’roll classico di  Drive, scandita dalla batteria di Drayton e dalla chitarra di Moss https://www.youtube.com/watch?v=7cQq6aLQs3g . Con Killing Time si cambia ancora registro, una bella ballata introdotta da un pianoforte, e interpretata al meglio, con la solita grinta, da Barnes, per poi riproporre un altro solido blues-rock come I Hit The Wall, scritta da Walker insieme a Sonny Curtis (l’autore di I Fought The Law), con il suono brillante delle chitarre che vengono accompagnate dalla sezione ritmica, mentre la seguente e intrigante Boundary Street è uno dei punti salienti dell’album, una canzone da ascoltare in fumosi piano bar, accompagnata dai tasti lenti di un piano e da un sassofono sensuale, e naturalmente dalla grande voce di Jimmy, per poi passare alle sincopate cadenze musicali di Buried Treasure, forse il brano meno in sintonia con il resto del disco.

Con la sezione ritmica in primo piano di Accident Prone ci si avvia alla parte finale del lavoro,canzone a cui fa seguito la ritmata Someday con in evidenza i coretti soul in stile “Stax https://www.youtube.com/watch?v=EhxCQu_3-JQ ”, per andare a chiudere alla grande con una magnifica canzone d’amore come You Are So Beautiful, che ricorda in qualche lieve sfumatura un celebre brano di Clapton (ma Richard, il cantante australiano, anche se Eric ha in repertorio l’omonima canzone, quella di Billy Preston, resa famosa da Joe Cocker, e negli show di Manolenta cantata da Paul Carrack). Il DVD accluso presenta le tracce video di quattro brani, Getting The Band Back Together, Killing Time, You Are So Beautiful, Drive, e una galleria fotografica che aggiunge poco o nulla, ma se riuscite a trovare le versione deluxe può essere utile averla, benché già sia difficile trovare la versione standard, uscita solo down under.

I Cold Chisel sono stati e forse lo sono ancora oggi, la classica rock band australiana da pub e palchi di città poco conosciute, ma suonando un sano rock-blues ispirato alle band degli anni ’70 (Led Zeppelin e Deep Purple in primis), diventarono tra il 1978 e 1983 la band più popolare di Australia sia come vendite di dischi (oltre sei milioni solo in patria), sia come concerti tenuti in giro per il continente. Per il sottoscritto i Cold Chisel di Jimmy Barnes avranno sempre un posto di rilievo nella storia della musica australiana (in compagnia di Midnight Oil, Triffids, Black Sorrows, Church, Crowded House Inxs e Paul Kelly trai più noti, mentre tra i meno noti ricordo gente come Powderfinger, Blackeyed Susans, Radio Birdman), e comunque questo nuovo disco Blood Moon può essere un’occasione per avvicinarsi (per chi ancora non li conosce) alla loro musica, tutti gli altri fans invece sanno benissimo cosa fare. NDT: Ribadisco il concetto: purtroppo, come molti altri CD che arrivano dal continente Australiano, in pratica tutti, sono costosi e di difficile reperibilità, ma credetemi alla fine ne vale la pena. Per cui, cercate gente, cercate!

Uscite Cofanetti Imminenti: Dall’Australia The Glory Days Of Aussie Pub Rock Vol.2

glory days of aussie pub rock vol.2

The Glory Days Of Aussie Pub Rock Vol. 2 – 4 CD Festival Records Australia – 24-2-2017

All’incirca un anno fa, poco meno, vi segnalavo l’uscita del primo volume dedicato a questa piccola nicchia del rock australiano http://discoclub.myblog.it/tag/aussie-pub-rock/, sempre un piccolo box di 4 CD, diciamo di non facile reperibilità, per quanto non particolarmente costoso (addirittura se qualcuno se lo fosse perso e fosse interessato all’acquisto ho visto che in alcuni siti di vendita il prezzo è sceso ulteriormente). Comunque se non vi ricordate gli artisti presenti andate a vedere al link, molti nomi mai sentiti nominare, peraltro validi ed alcuni interessanti da scoprire, confesso che molti non li conosco neppure io, ma anche la “crème de la crème” del rock “alternativo” Down Under, oltre ad alcuni di cui possiamo fare tranquillamente a meno, ma nell’insieme un cofanetto interessante.

Ecco la lista completa dei contenuti:

 CD1]
1. Cold Chisel – You Got Nothing I Want
2. The Angels – Shadow Boxer
3. Divinyls – I’ll Make You Happy
4. Split Enz – I See Red
5. The Sports – Strangers On A Train
6. Mental As Anything – Come Around
7. Sunnyboys – Happy Man
8. Choirboys – Boys Will Be Boys
9. Rose Tattoo – One Of The Boys
10. Dave Warner’s From The Suburbs – Nothing To Lose
11. Skyhooks – Over The Border
12. The Motivators – After The Fall
13. The Ferrets – This Night
14. Models – Atlantic Romantic
15. The Aliens – Follow That Girl
16. The Radiators – Summer Holiday
17. Matt Finish Cia (Live At Pact Theatre 1981)
18. Kevin Borich Express – No Turning Back
19. Stars – With A Winning Hand
20. Dragon – Get That Jive
21. Richard Clapton – Hearts On The Nightline
22. Ian Moss – Tucker’s Daughter
23. The Black Sorrows – The Chosen Ones
24. Moving Pictures – Winners

[CD2]
1. Baby Animals – Early Warning
2. Heroes – I Can’t Go On
3. Dallimore – We Are The Kids
4. Taste – Boys Will Be Boys
5. Hush – Glad All Over
6. Supernaut Unemployed
7. Kings Of The Sun – Bottom Of My Heart
8. The Screaming Jets – Shivers
9. Nick Barker & The Reptiles – Another Me
10. Painters And Dockers – Die Yuppie Die
11. James Freud & Berlin – Enemy Lines
12. Flowers – Sister
13. Noiseworks – No Lies
14. Peter Wells – Between The Saddle And The Ground
15. Buster Brown – Roll Over Beethoven
16. Billy Thorpe & The Aztecs – Sick ‘n’ Tired (1973 Version)
17. Jim Keays’ Southern Cross – Undecided
18. Daddy Cool – All I Wanna Do Is Rock
19. Ol’ 55 – C’mon Let’s Do It
20. T.M.G. – Gonna Be Somebody
21. Mother Goose – Moonshine Lady

[CD3]
1. The Saints – Ghost Ships
2. The Church – The Unguarded Moment

3. Hoodoo Gurus – In The Wild
4. The Cockroaches – Hey What Now
5. The Riptides – Day Has Gone
6. Flaming Hands – The Edge
7. The Hitmen – Didn’t Tell The Man
8. Young Modern – Automatic
9. Mondo Rock – Searching For My Baby
10. Paul Kelly & The Coloured Girls – To Her Door
11. No Fixed Address – Black Man’s Rights
12. Broderick Smith’s Big Combo – My Father’s Hands
13. Goanna – Razor’s Edge
14. The Badloves – Green Limousine
15. Fraternity (Feat. Bon Scott) – If You Got It
16. Gary Young & The Rocking Emus – Rockabilly Heaven
17. The Johnnys – Injun Joe
18. Warumpi Band – Stompin’ Ground
19. Vika & Linda – I Didn’t Know Love Could Be Mine
20. Weddings Parties Anything – Roaring Days
21. The Dingoes – Come On Down
22. Russell Morris & The Rubes – Walk Don’t Run
23. Little River Band – Help Is On Its Way

[CD4]
1. Men At Work – Be Good Johnny
2. Australian Crawl – The Boys Light Up
3. Hunters & Collectors The Slab
4. Boom Crash Opera Great Wall
5. Dynamic Hepnotics – Soul Kind Of Feeling
6. Jo Jo Zep & The Falcons – All I Wanna Do
7. The Dugites – In Your Car
8. The Reels Love Will Find A Way
9. Do Re Mi – Man Overboard
10. V.Spy V.Spy – Hardtimes
11. The Spaniards – I Want To Live In A House
12. Mike Rudd & The Heaters – Talking To The Television
13. The Breakers – When I’m On Tv
14. The Numbers – Five Letter Word
15. The Boys – Weoh Weoh Weoh
16. The Swingers – One Good Reason
17. The Kevins – Romeo Romeo
18. The Little Heroes – One Perfect Day
19. Uncanny X-men – Still Waiting
20. Jimmy & The Boys – They Won’t Let My Girlfriend Talk To Me
21. Mi-Sex – Graffiti Crimes
22. The Party Boys (Feat. Swanee) – High Voltage

Esce il 24 febbraio, domani, in Australia, e il 3 marzo nel resto del mondo.

Bruno Conti

Supplemento Della Domenica: Favoloso “Vero Soul” Australiano! Jimmy Barnes – Soul Searchin’

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Jimmy Barnes – Soul Searchin’ –  Liberation Music (2 CD Deluxe Edition)                    

Jimmy Barnes è uno dei rocker più gagliardi mai prodotti dal continente australiano: nel 2014 ha festeggiato con 30:30 Hindsight 30 anni di carriera discografica come solista http://discoclub.myblog.it/2014/11/04/30-anni-jimmy-barnes-hindsight/ . Ma prima ancora, dal 1973, e dal 1978 discograficamente parlando, è anche il leader dei Cold Chisel, il gruppo a cui deve la sua fama, e che nel 2015 si sono ritrovati per un secondo album, The Perfect Crime, dopo la reunion del 2012. Ma una delle altre principali passioni del musicista di origini scozzesi (oltre al rock) è sempre stata la musica nera, rivista attraverso la sua particolare ottica rock, ma sempre con un sano rispetto per i musicisti ed i brani originali: il nostro amico ha dedicato una tetralogia a questa passione, Soul Deep del 1991, Soul Deeper…Songs From The South del 2000, The Rhythm And The Blues del 2009 e ora il nuovo Soul Searchin’, di cui ci occupiamo tra un attimo, oltre a molti album Live dove ha sviscerato ulteriormente l’argomento. Inutile dire che, assieme ad alcune prove con i Cold Chisel, questi dischi sono probabilmente i migliori della sua carriera. E l’ultimo è forse il migliore in assoluto.

Anche se questi album vengono sempre pubblicati solo per il mercato australiano (e raramente poi su quello americano) e quindi la reperibilità è difficoltosa e il costo elevato, vale assolutamente la pena di effettuarne la ricerca. Soul Searchin’ esce addirittura anche in una versione Deluxe in 2 CD, con 8 brani aggiunti, registrati nelle stesse sessions a Nashville dello scorso anno, sotto la produzione di Kevin Shirley, e con la partecipazione in studio dei Memphis Boys, i leggendari musicisti che hanno partecipato ad alcune registrazioni di Elvis Presley degli anni d’oro, tra cui In The Ghetto e Suspicious Minds, ma anche ai dischi di Aretha Franklin, Dusty Springfield, Box Tops, Bobby Womack, Wilson Pickett e molti altri artisti, anche country, all’American Sound Studio di Memphis. Come detto, questa volta sono tutti in trasferta a Nashville, a un altro celebre studio, il Grand Victor, quello costruito da Chet Atkins nel 1965, oltre ai Memphis Boys (Cogbill. Leech, Reggie Young, Bobby Emmons, Bobby Wood eccetera), presenti in quattro brani e che veleggiano verso gli 80 anni, ma da come suonano non si direbbe, ci sono anche Steve Cropper, Dan Penn, una pimpante sezione fiati e un piccolo gruppo di background vocalists e, ad abbassare la media, come età, anche Joe Bonamassa, alla chitarra, in una poderosa rilettura di In A Broken Dream il famoso brano dell’australiano Python Lee Jackson, nella cui versione originale cantava Rod Stewart https://www.youtube.com/watch?v=aGA96kM7-CU .

Per il resto sono tutti pezzi soul o quasi, molti oscuri, cercati appositamente da Barnes, altri celeberrimi, ma tutti bellissimi ed eseguiti veramente bene, con gusto e feeling, oltre ad avere un suono splendido. Ed ecco scorrere She’s Looking Good, che apre l’album, un classico minore di Wilson Pickett, Hard Working Woman, uno splendido brano del recentemente scomparso Otis Clay (l’8 gennaio di quest’anno, lo stesso giorno di Bowie, e quindi non lo ha ricordato quasi nessuno), più avanti, nelle bonus, c’è anche I Testify, e ancora una fantastica A Woman Needs To Be Loved del carneade Tyrone Fettson, incorniciata da uno splendido assolo di chitarra e da una interpretazione magnifica di Barnes. Cry To Me di Solomon Burke la conoscono tutti ed è sempre bellissima, come la giri https://www.youtube.com/watch?v=d4WNRCv05iI , mentre If Loving You Is A Crime (I’ll Always Be Guilty), il primo pezzo con i Memphis Boys, è una deep soul ballad emozionante, anche questa di uno sconosciuto, Lee Moses, seguita da It’s How You Make It Good, un altro uptempo con fiati scritto da Paul Kelly, anche questo con solo lancinante di chitarra e classici urletti R&B di Jimmy.

I Worship The Ground You Walk On è un brano firmato dalla premiata ditta Dan Penn/Spooner Oldham, con Steve Cropper alla chitarra, e Barnes racconta che Penn era presente alla registrazione di questo e di altri due brani, e di come fosse “strano” ed emozionante, mentre si registrava, avere qualcuno che ti diceva “questa l’ho scritta io, e anche questa”. Per esempio The Dark End Of The Street, versione splendida, con Penn che duetta con Jimmy Barnes https://www.youtube.com/watch?v=nwLZ271g-jg . Insomma per farla breve, tutto il disco è di grande spessore, ci sono anche Lonely For You Baby, una splendida Mercy Mercy di Don Covay (la facevano anche gli Stones), ancora due brani di Wilson Pickett, Mustang Sally e In The Midnight Hour, Drowning In The Sea Of Love e l’omaggio a Elvis di Suspicious Minds. Ma non c’è un brano scarso. Grande disco, super consigliato a tutti, non solo per gli amanti della soul music.

Bruno Conti