Ecco Una Nuova Strategia Commerciale: Paghi Tre E Prendi Uno! Rolling Stones – Honk

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Rolling Stones – Honk – Polydor/Universal 2CD – 3LP – 3CD Deluxe Limited Edition

Bisognerebbe pensare ad una legge internazionale, magari ratificata dall’ONU, che impedisca ai Rolling Stones e alle loro case discografiche di pubblicare nuove antologie per i prossimi 50 anni, essendo il mercato ormai saturo di compilation dello storico gruppo inglese, siano esse costruite con materiale degli anni sessanta, sia che prendano in esame solo il periodo della Rolling Stones Records (quindi da Sticky Fingers in poi), sia che mescolino entrambe le epoche, come hanno fatto le due ultime retrospettive in ordine di tempo, Forty Licks (2002) e Grrr! (2012). Questa introduzione è per dire che non si sentiva certo il bisogno di un’altra antologia del gruppo guidato da Mick Jagger e Keith Richards, ma i nostri evidentemente non la pensano come il sottoscritto, ed ecco quindi Honk, un doppio CD (o triplo LP) lanciato per promuovere il tour americano che sarebbe dovuto partire il 20 Aprile da Miami, ma è stato rimandato a data da destinarsi a causa dell’operazione al cuore subita da Jagger, per fortuna pienamente riuscita.

Honk è un doppio CD che esclude le incisioni degli anni sessanta e, a differenza di Forty Licks e Grrr!, non contiene inediti o brani incisi per l’occasione, assomigliando quindi di più alla famosa compilation del 1993 Jump Back (ed anche la copertina la ricorda molto). Per attirare però i fans in modo da fargli ricomprare per la centesima volta le stesse canzoni, le Pietre se ne sono inventata un’altra, e cioè un’edizione deluxe limitata (ma quanto? *NDB Pare sia limitato davvero: ad esempio Grrrr! non è più disponibile da tempo) con un terzo CD che presenta dieci brani dal vivo in versione inedita, una trovata non originalissima in quanto anche di dischi live degli Stones ultimamente ne escono a bizzeffe, ma che sarà sicuramente sufficiente a convincere molti estimatori del gruppo a mettere di nuovo mano al portafoglio. La parte antologica, 36 canzoni, non è fatta neanche male, in quanto comprende chiaramente tutti i classici del periodo in esame (Brown Sugar, Wild Horses, Tumbling Dice, It’s Only Rock’Roll (But I Like It), Miss You, Start Me Up, Angie), qualche successo più “recente” (Mixed Emotions, Love Is Strong, Streets Of Love, Don’t Stop, Out Of Control) ed anche diversi brani che non troviamo spesso nei greatest hits di Jagger e soci (Rocks Off, Happy, Rough Justice, Dancing With Mr. D, Hot Stuff, Rain Fall Down, Waiting On A Friend, Saint Of Me).

Ci sono anche sia Doom And Gloom che One More Shot, i due brani nuovi di Grrr! (rendendola dunque una compilation obsoleta) e tre pezzi dal disco blues del 2016 Blue And Lonesome, ad oggi ultima prova di studio dei nostri (Ride’em On Down, Just Your Fool e Hate To See You Go). Ma veniamo al disco dal vivo, che è quello che ci interessa più da vicino. Intanto non contiene tutti brani registrati lo scorso anno come pensavo inizialmente, ma anche un paio di pezzi del 2017, uno del 2015 e due addirittura del 2013, e poi il problema è che ci sono solo dieci tracce, con quindi parecchio spazio inutilizzato sul resto del dischetto. Sulla qualità nulla da dire, gli Stones dal vivo sono sempre una macchina da guerra, qualsiasi tour venga preso in esame, anche se ci sono dei duetti con gente che avrei fatto a meno di sentir cantare di fianco a Jagger: se Brad Paisley ci può stare dato che è anche un ottimo chitarrista (e poi Dead Flowers è talmente un capolavoro che quasi non importa chi la canti), sia Ed Sheeran che Florence Welch (leader dei Florence And The Machine) che quel fracassone di Dave Grohl non sono esattamente tra i più graditi da chi scrive.

Ma si sa che i nostri (soprattutto Jagger) sono inclini alle mode, e quindi becchiamoci Sheeran che si alterna a Mick nella sempre fantastica Beast Of Burden, un rock-errebi torrido e spettacolare, la Welch che non se la cava neanche male nella splendida ed emozionante Wild Horses, e Grohl che si butta a pesce nello scatenato rock’n’roll di Bitch: alla fine i tre non fanno nemmeno troppi danni. Gli altri sei pezzi vedono i nostri da soli con la loro abituale band di supporto, per tre coinvolgenti classici degli anni sessanta suonati a tutta adrenalina (Get Off Of My Cloud, Let’s Spend The Night Together e Under My Thumb), una rara ed annerita Dancing With Mr. D, meglio qui che nella versione originale che apriva Goats Head Soup, e soprattutto i due highlights assoluti del CD (insieme a Dead Flowers), cioè la stupenda soul ballad Shine A Light, calda e con umori tra southern e gospel, ed una scintillante She’s A Rainbow, deliziosa pop song che era anche l’unico grande brano del pasticciato Their Satanic Majesties Request.

Ascoltare i Rolling Stones dal vivo è sempre un piacere (ed a giugno uscirà Bridges To Bremen, un nuovo live inedito, stavolta registrato nel 1998), peccato che questa volta per farlo vi dovrete ricomprare per l’ennesima volta canzoni che conoscete a memoria.

Marco Verdi

Ah, Finalmente, Una Bella “Raccoltina” Nuova Ci Mancava. Il 19 Aprile Esce Honk Dei Rolling Stones

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Rolling Stones – Honk – 2 CD – 3LP – Deluxe Edition 3 CD – 4 LP – Rolling Stones Records/Universal – 19-04-2019

Come era stato annunciato già da qualche tempo, per fine anno è prevista l’uscita di un nuovo album dei Rolling Stones (probabilmente a novembre), ma ecco che a sorpresa – anche se il singolo annunciato per il Record Store Day, ovvero She’s A Rainbow, ne condivide in parte la veste grafica – esce una ennesima inutile raccolta di successi della band di Jagger e Richards, oltre a tutto relativa solo al periodo dal 1971 al 2016, quello i cui diritti fanno capo alla band.

Ma, perché c’è sempre un ma, verrà pubblicata anche una versione Deluxe in tre CD, oltre a quella canonica in due dischetti con 36 brani, dove troveranno posto dieci brani inediti dal vivo, registrati nel corso degli ultimi tour, fino a quello del 2018, tra cui quattro duetti con personaggi attuali della musica pop e rock, probabilmente una mossa di marketing per aumentare l’appeal di questa edizione speciale.

Ecco il contenuto completo del triplo CD la cui uscita è prevista per il 19 Aprile.

[CD1]
1. Start Me Up
2. Brown Sugar
3. Rocks Off
4. Miss You
5. Tumbling Dice
6. Just Your Fool
7. Wild Horses
8. Fool To Cry
9. Angie
10. Beast Of Burden
11. Hot Stuff
12. It’s Only Rock’n’roll (But I Like It)
13. Rock And A Hard Place
14. Doom And Gloom
15. Love Is Strong
16. Mixed Emotions
17. Don’t Stop
18. Ride ‘Em On Down

[CD2]
1. Bitch
2. Harlem Shuffle
3. Hate To See You Go
4. Rough Justice
5. Happy
6. Doo Doo Doo Doo Doo (Heartbreaker)
7. One More Shot
8. Respectable
9. You Got Me Rocking
10. Rain Fall Down
11. Dancing With Mr D
12. Undercover (Of The Night)
13. Emotional Rescue
14. Waiting On A Friend
15. Saint Of Me
16. Out Of Control
17. Streets Of Love
18. Out Of Tears

[CD3: Live]
1. Get Off My Cloud
2. Dancing With Mr D
3. Beast Of Burden (with Ed Sheeran)
4. She’s A Rainbow
5. Wild Horses (with Florence Welch)
6. Let’s Spend The Night Together
7. Dead Flowers (with Brad Paisley)
8. Shine A Light
9. Under My Thumb
10. Bitch (with Dave Grohl)

Il tutto esce quindi pochi giorni prima di Pasqua, per festeggiare tutti insieme con il portafoglio più leggero.

Alla prossima.

Bruno Conti

Dai Foo Fighters Al Country Il Passo (Non Sempre) E’ Breve. Chris Shiflett – West Coast Town

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Chris Shiflett – West Coast Town – SideOneDummy CD

Chris Shiflett è il classico esempio, molto americano, di artista che si costruisce una carriera eseguendo un certo tipo di musica e poi un bel giorno decide di intraprenderne una parallela suonando tutt’altro, un po’ come l’attore noto per i film comici che rilascia una performance drammatica da Oscar (pensate al Jim Carrey di The Truman Show ed avrete più chiaro ciò che intendo dire). Chitarrista dal 2002 dei Foo Fighters, noto gruppo alternative rock di Seattle nato dalle ceneri dei Nirvana e guidato da Dave Grohl, Shiflett ha iniziato nel 2010 ad incidere album di puro country-rock con l’inatteso ed interessante Chris Shiflett & The Dead Peasants, bissato tre anni dopo dall’altrettanto riuscito All Hat And No Cattle http://discoclub.myblog.it/2013/09/18/chissa-cosa-ne-pensa-dave-grohl-chris-shiflett-the-dead-peas/ , due dischi nei quali rivelava influenze che mai avremmo associato a lui, unendole ad un’indubbia capacità di scrittura, due album freschi e godibili nei quali Chris non dimenticava da dove veniva, trattando le sue canzoni di puro country-rock con un approccio molto energico ed un suono decisamente elettrico. West Coast Town è il suo terzo lavoro nello stesso filone, e non esito a definirlo il più importante, sia per l’ormai avvenuta maturazione dal punto di vista artistico, che ormai gli ha fatto guadagnare una certa credibilità, sia per il fatto che dietro la consolle troviamo nientemeno che Dave Cobb, che come ben sapete è il produttore del momento per un certo tipo di musica, e da almeno tre anni a questa parte.

West Coast Town è quindi un riuscito disco di puro country-rock elettrico e vigoroso, con le chitarre del nostro e di Cobb sempre in primo piano, una sezione ritmica tosta (Adam Gardner al basso e Chris Powell alla batteria) e, come unica concessione ad un sound più tradizionale, il pianoforte limpido di Michael Webb e la steel guitar di Robby Turner, sempre molto presente. Un gruppo quindi ristretto, che ha però un suono molto compatto e che riesce a valorizzare al meglio le canzoni di Chris, che non recano nessuna traccia del gruppo principale in cui milita. L’album parte con Sticks & Stones, un rockin’ country che nella melodia ricorda un po’ Help Me Make It Through The Night di Kris Kristofferson, un bel tiro chitarristico e ritmica potente, seguita a ruota dalla trascinante title track, un godibilissimo country-rock dall’impronta texana, che sembra impossibile sia uscito dalla penna di uno dei compagni di viaggio di Grohl. Goodnight Little Rock è puro rockabilly, elettrico, grintoso, vibrante e con un riff insistito, Room 102 è una country ballad dalla strumentazione sempre ricca e con steel e piano a dominare il suono: Shiflett sembra uno che fa questo tipo di musica da almeno vent’anni.

La pimpante The Girl’s Already Gone, sempre chitarristica, ha anche qualche elemento power pop, la cristallina Blow Out The Candles mostra invece influenze byrdsiane con il suo limpido jingle-jangle, e risulta anche melodicamente una delle più riuscite, mentre I’m Still Drunk è più roccata, quasi boogie e con un piglio da garage band. Cherry, ancora dal ritmo irresistibile, è country-rock deluxe, suonato con forza e grande feeling (Chris possiede anche la voce giusta), con parti di chitarra niente male, Tonight’s Not Over è Bakersfield sound riproposto con parecchia energia ed in maniera diretta e potente, mentre Still Better Days, che chiude il CD, è l’ennesimo rockin’ country chitarristico eseguito con la foga di una rock band. Ormai Chris Shiflett ha preso una strada ben precisa, e se i Foo Fighters gli servono per portare a casa la pagnotta, sono dischi come West Coast Town che gli danno le maggiori soddisfazioni artistiche.

Marco Verdi