Supplemento Della Domenica: Se La Musica E’ Bella Che Importa Se E’ Datata? The Mamas And The Papas – The Complete Singles: 50th Anniversary Collection

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The Mamas And The Papas – The Complete Singles: 50th Anniversary Collection – Real Gone/Universal 2CD

The Mamas And The Papas, per chiamarli con il loro nome completo, uno dei gruppi cardine del cosiddetto movimento hippy della seconda metà degli anni sessanta, e tra i principali esponenti della Summer Of Love, sono stati negli anni il soggetto per innumerevoli antologie, la migliore delle quali è senza dubbio il box quadruplo, intitolato appunto Complete Anthology, uscito nel 2004.

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Questo doppio CD da poco uscito per la Real Gone, intitolato The Complete Singles (che celebra i 50 anni dalla nascita del quartetto), si piazza però subito dietro: esso ripercorre, come suggerisce il titolo, la carriera del gruppo guidato da John Phillips prendendo in esame i brani usciti su 45 giri, comprendendo anche i lati B (alcuni di essi mai usciti su CD prima d’ora), ed aggiungendo anche i rari singoli da solista di tre dei quattro membri della band, il tutto presentato nell’ormai introvabile missaggio in mono, tranne cinque pezzi, (*NDB, ma io preferisco quello stereo, vedi e senti il video sotto) per un totale di ben 53 canzoni. I Mamas & Papas, che oltre a Phillips (songwriter principale, ed autore tra l’altro anche dell’inno hippy San Francisco di Scott McKenzie   https://www.youtube.com/watch?v=i9xVMjjjg0Ued organizzatore del primo festival rock della storia, quello di Monterey) erano formati dalla bellissima Michelle Gilliam-Phillips (seconda moglie di John), la monumentale (in tutti i sensi) “Mama” Cass Elliott e da Denny Doherty, hanno legato il loro nome a doppio filo al loro più grande successo, quella California Dreamin’ per la quale non è esagerato parlare di canzone simbolo di un’epoca, ma, come dimostra questa antologia, la bravura del quartetto nel coniugare folk, pop e rock con uno squisito gusto melodico e splendide armonie vocali (unita alla sapiente produzione del grande Lou Adler) andava ben oltre quel singolo brano.

Il primo CD prende in esame il periodo d’oro della band, quello dal 1965 al 1968, anno in cui si separarono, pare soprattutto per problemi familiari tra John e Michelle, che infatti divorziarono (sembra che alla bionda cantante piacesse, per così dire, mettere in pratica le teorie dell’amore libero – si narra di storie con lo stesso Doherty e con l’ex Byrd Gene Clark – ma che John non approvasse molto): a noi però interessa la musica, è qui ce n’è di bellissima, anche se in certi punti gli arrangiamenti possono suonare un tantino fuori moda; ad accompagnare i quattro ci sono fior di musicisti, come P.F. Sloan, Hal Blaine, Joe Osborn, lo straordinario pianista Larry Knetchel e Jim Horn.

Già l’iniziale Go Where You Gonna Go, fresca ed estremamente orecchiabile, fa capire che i nostri non perdevano tempo, ed infatti la terza e la quarta canzone sono già i loro due più grandi hits, cioè appunto California Dreamin’ e Monday Monday (che inizialmente ebbe anche più successo della precedente https://www.youtube.com/watch?v=h81Ojd3d2rY ); ma poi abbiamo anche l’irresistibile I Saw Her Again, tra Beatles e Beach Boys https://www.youtube.com/watch?v=9zBMK5OAGyE , la languida Look Through My Window, la bizzarra ma divertente Once Was A Time I Thought (uno scioglilingua più che una canzone), la strepitosa Words Of Love, tra rock e vaudeville https://www.youtube.com/watch?v=OouK3QOzW6Q  (seguita dal suo lato B, una brillante versione di Dancing In The Streets di Martha & The Vandellas), l’eterea Dedicated To The One I Love https://www.youtube.com/watch?v=4M7gKZqgHn4 , la deliziosa ed autoironica (“no one’s getting fat except Mama Cass”) Creeque Alley, altro grande successo del quartetto.

Ma poi come non citare anche Did You Ever Want To Cry, dall’andamento quasi dixieland, la quasi spectoriana Twelve Thirty, la diretta e fluida Hey Girl, la sinuosa e bucolica Dancing Bear, una squisita versione dell’evergreen Dream A Little Dream Of Me, con Mama Cass perfetta alla voce solista https://www.youtube.com/watch?v=ajwnmkEqYpo , per finire con Strange Young Girls, uno splendido folk dal sapore tradizionale inglese, che li fa sembrare più vicini ai Pentangle che alle loro abituali sonorità californiane.

Sul secondo CD troviamo l’ultimo singolo prima del breakup (due buone cover di Do You Wanna Dance di Bobby Freeman e di My Girl dei Temptations) e l’unico tratto dal loro poco riuscito comeback album del 1971, People Like Us, con Step Out e Shooting Star, due pezzi che risentono di uno stile un po’ leccato e troppo commerciale, poco adatto al gruppo. Poi, come già accennato, ci si concentra sui brani solisti usciti nel periodo dopo la prima separazione (1968-1971) di tre quarti della band (Michelle in quel periodo farà solo da corista on stage per Leonard Cohen nel 1970 e poi si dedicherà quasi totalmente alla carriera cinematografica), con Mama Cass che fa la parte del leone con ben sedici pezzi, tutti piuttosto gradevoli e non molto distanti dallo stile della sua ex band, anche se manca la penna di Phillips (Move A Little Closer, Baby ricorda un po’ gli Abba qualche anno prima della loro nascita): c’è anche Make Your Own Kind Of Music, peraltro molto bella, tornata di recente alla ribalta in quanto contenuta in alcuni episodi della popolare serie televisiva Lost https://www.youtube.com/watch?v=PEQxEJ5_5zA . Per finire abbiamo due brani del mitico primo album solista di John Phillips, ed unico pubblicato in vita, John, The Wolfking Of L.A. (uno dei miei cinque dischi da isola deserta), la vivace Mississippi e la sublime April Anne (ma anche Topanga Canyon era un pezzo da novanta), e quattro pezzi del 1971 di Doherty, tutti piuttosto gradevoli e countryeggianti, nel pieno spirito country-rock californiano che da lì ad un anno vedrà esordire gli Eagles (ed il produttore di queste quattro canzoni è Bill Szymczyk – cambiare cognome no? – che più avanti legherà il suo nome proprio alle Aquile).

Da lì in poi le strade dei quattro si incontreranno solo saltuariamente: Mama Cass morirà tragicamente d’infarto nel 1974, Michelle (l’unica ancora in vita) sposerà l’attore Dennis Hopper (il secondo di cinque mariti), proseguendo la carriera di attrice e pubblicando un unico album nel 1977, John inciderà ancora (ma tutti lavori che verranno pubblicati dopo la morte avvenuta nel 2001), tenterà di rivitalizzare la vecchia band negli anni ottanta per alcuni tour (con solo lui e Doherty come membri originali) e rimarrà invischiato in brutte storie di droga ed addirittura incesto con la figlia avuta dalla prima moglie, mentre Doherty sparirà un po’ dai radar, fino alla morte per aneurisma avvenuta nel 2007.

Ma a me piace ricordarli quando erano giovani ed attivi, e The Complete Singles è il modo migliore per farlo.

Marco Verdi