Sempre Power Rock-Blues, Forse Più “Sperimentale”. JD Simo – JD SIMO

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JD SIMO – JD Simo – Crows Feet Records

Non so se gli lasciano ancora utilizzare la Gibson Les Paul di Duane Allman che aveva suonato nel suo primo album, il bellissimo Let Love Show The Way uscito a nome SIMO nel 2016 https://discoclub.myblog.it/2016/01/29/ritmi-sudisti-blues-vecchie-chitarre-simo-let-love-show-the-way/  (ma non credo, visto che nelle interviste recenti parla con entusiasmo delle chitarre Silvertone che suona ultimamente), ma sicuramente il tocco da virtuoso gli è rimasto in questo secondo omonimo album solista, dopo l’eccellente Off At 11 dello scorso album. Virtuosismo che avevo potuto apprezzare dal vivo nel concerto milanese quando apriva per i Blackberry Smoke. Benché il disco porti semplicemente il suo nome si tratta comunque di un ulteriore album del suo power trio, dove il batterista è rimasto il fedele Adam Abrashoff (che firma con lui anche quattro canzoni), mentre la bassista è la nuova Andraleia Buch.

Questa volta il nativo di Chicago, ma residente a Nashville, ha realizzato un album più “compatto”, niente brani ricchi di lunghe improvvisazioni rock, ma dieci pezzi tutti piuttosto brevi, solo un paio superano i 5 minuti, anche se gli elementi tipici della musica di JD Simo ci sono tutti: influenze blues, molto funky e soul, meno derive jazzy rispetto al precedente CD e più sperimentazione sonora. Dall’apertura affidata al funky-psych di The Movement, cantata in leggero falsetto, con l’ottimo groove del basso e le sonorità lavorate della solista di JD, che poi rilascia un assolo tra il Jeff Beck era Yardbirds e i Funkadelic, acidissimo e cattivo, si passa a Love, un’altra funky tune con forti elementi rock, voce filtrata e chitarra impazzita in modalità wah-wah, con altro assolo breve ma devastante. A proposito di funky-soul Out Of Sight è proprio quella di James Brown, sempre lavoratissima, con un sound futurista e furiosi interventi della chitarra di Simo https://www.youtube.com/watch?v=HLJFalOq25g ; Higher Plane, il brano più lungo, è anche quello più “sperimentale”, un rock-blues molto duro con la chitarra di JD alla ricerca di suoni furibondi, grazie anche all’utilizzo di slide ed effetti vari, ci porta verso l’iperspazio e le 12 battute psichedeliche del futuro.

One Of Those Days, con un falsetto suadente ispirato da Marvin Gaye e Curtis Mayfield, è una soul ballad impreziosita da un assolo tutto giocato su vibrato e il pedale octaver che usava Hendrix ai tempi. Hyperbolicsyllabicsesquedalymistic, più uno scioglilingua che un titolo, era uno dei lunghi brani di Isaac Hayes sul suo secondo album Hot Buttered Soul, qui in una versione abbreviata e incattivita di tre minuti, sempre molto “effettata” con fuzz bass e chitarra in overdrive https://www.youtube.com/watch?v=sUXv35R00bA ; Take That è un omaggio alla band di Robbie Williams, scherzo, si tratta di un breve strumentale rockabilly preso a velocità spaventosa, dove si apprezza tutto il virtuosismo incredibile alla chitarra del nostro amico https://www.youtube.com/watch?v=yirqh3KID3c . Soul Of A Man è una cover del brano di Blind Willie Johnson, dove forse si esagera con il “modernismo”, ma magari Jimi Hendrix avrebbe apprezzato, e anche la lunga e distorta Help è un ulteriore esempio degli esperimenti sonori tentati in questo album da JD Simo, che ci congeda nel finale con la cover di Anna Lee di Earl Hooker, forse il blues più “tradizionale” del disco, anche se l’effetto doppia slide sui due canali dello stereo è comunque particolare e inconsueto.

Disco non facile, ma interessante per chi vuole a sua volta sperimentare.

Bruno Conti

Direi Che Ci Ha Preso Gusto…E Noi Con Lui! Little Steven & The Disciples Of Soul – Summer Of Sorcery

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Little Steven & The Disciples Of Soul – Summer Of Sorcery – Wicked Cool/Universal CD

La temporanea sosta della E Street Band (e la pausa dalla carriera di attore) ha dato modo negli ultimi tre anni a Little Steven di tornare a dedicarsi alla sua carriera solista, ed il piccolo Van Zandt lo ha fatto nei migliore dei modi, riformando i Disciples Of Soul, un gruppo straordinario, e dando alle stampe due album eccellenti, Soulfire (tra i dischi più belli del 2017 https://discoclub.myblog.it/2017/05/26/per-una-volta-il-boss-e-lui-little-steven-soulfire/ ) ed il suo strepitoso compendio dal vivo, Soulfire Live!, disco dal vivo del 2018 per chi scrive https://discoclub.myblog.it/2018/09/12/il-disco-dal-vivo-dellestate-si-ed-anche-dellautunno-dellinverno-little-steven-and-the-disciples-of-soul-soulfire-live/ . Ma Steven non ha finito, ed ora si ripresenta con un lavoro nuovo di zecca, Summer Of Sorcery, inciso sempre con i DOS e destinato a bissare il successo di critica e pubblico di Soulfire. Anzi, a mio giudizio Summer Of Sorcery è leggermente meglio, anche per il fatto che il suo predecessore era costituito esclusivamente da brani che il nostro aveva scritto per altri durante gli ultimi 40 anni, mentre le dodici canzoni qui presenti sono tutte nuove di zecca, pensate appositamente per questo progetto: la cosa è oltremodo rassicurante, in quanto possiamo constatare che Steve non ha perso la capacità di scrivere, e che se la può cavare alla grande anche senza ricorrere a pezzi già conosciuti.

Dal punto di vista sonoro Summer Of Sorcery è, come già Soulfire, una vera goduria, una miscela irresistibile di rock, soul, errebi e funky, con più di un occhio alle sonorità degli anni cinquanta e sessanta, tra vibrante rock’n’roll e romanticismo “piratesco” da parte di un formidabile gruppo di scapestrati, composto da ben quindici musicisti compreso il leader (Marc Ribler, chitarre varie e direzione musicale, Jack Daley, basso, Rich Mercurio, batteria, Andy Burton e Lowell Levinger, piano ed organo, Anthony Almonte, percussioni, le tre backing vocalists Jessie Wagner, Sara Devine e Tania Jones, e soprattutto la strepitosa sezione fiati di cinque elementi diretta da Eddie Manion, sax baritono, con Stan Harrison al sax tenore e flauto, Ron Tooley e Ravi Best alla tromba e Clarck Gayton al trombone). Colore, ritmo e feeling a volontà, un’ora di grandissima musica, gioiosa e creativa: Little Steven non sarà il Boss (neanche e soprattutto a livello vocale), ma sopperisce con l’anima e tonnellate di grinta. Communion ha un attacco potente quasi degno della E Street Band, poi il suono si sposta su coordinate più squisitamente errebi, con ritmo subito altissimo ed i fiati immediatamente protagonisti (come già in Soulfire, sono il fiore all’occhiello del disco), per sei minuti ad alto tasso adrenalinico.

Party Mambo! è un titolo che è tutto un programma, ed è una canzone solare dai suoni e colori decisamente “caldi”, gran gioco di percussioni, fiati e cori, con Steve perfettamente a suo agio nel ruolo di maestro di cerimonie, mentre per quanto mi riguarda è quasi impossibile tenere fermo il piede; Love Again è invece una deliziosa e saltellante soul song dal sapore d’altri tempi, un pezzo che il nostro avrebbe benissimo potuto scrivere per Southside Johnny, con una melodia immediata ed il solito suono pieno e generoso: potrebbe diventare un instant classic di Steve. Vortex è un bellissimo e coinvolgente brano dal motivo vincente, che colpisce al primo ascolto, e con un arrangiamento degno dell’Isaac Hayes dei primi anni settanta (e qui oltre ai fiati abbiamo anche gli archi a simulare una sorta di sgangherata disco music dei bassifondi), mentre A World Of Your Own è un irresistibile pezzo in puro stile sixties, romantico e cantato col cuore, cori femminili in evidenza ed un arrangiamento decisamente “spectoriano”: splendida anche questa. Gravity è funk-rock della miglior specie, suono grasso e corposo e solita grinta formato famiglia, con le backing vocalists che assumono quasi la stessa importanza del leader, Soul Power Twist è ancora una festa di ritmo e suoni, come se Steven avesse trovato in un cassetto una canzone inedita e dimenticata di Sam Cooke e l’avesse fatta sua senza dirlo a nessuno: una meraviglia.

Superfly Terraplane non prova neanche ad abbassare il ritmo, ma qui siamo in presenza di un travolgente rock’n’roll con fiati, un’altra gioia per le orecchie (comincio ad essere a corto di aggettivi), Education inizia con un sitar ma si trasforma quasi subito in un robusto pezzo tra errebi e rock, in cui i fiati si prendono tanto per cambiare il centro della scena, mentre Suddenly You è un brano più soft, quasi afterhours, con Steve che canta in modalità sottovoce, una sorta di relax dopo tante energie spese. I Visit The Blues, come da titolo, vede i nostri cimentarsi con la musica del diavolo, e lo fanno in maniera assolutamente credibile, con il solito supporto dei fiati a dare il tocco in più e Steven che prova a dire la sua anche con la chitarra. Il CD si chiude con la title track, ed è un finale sontuoso in quanto ci troviamo di fronte ad un mezzo capolavoro, una ballata epica e fantastica che gronda feeling e romanticismo da ogni nota, otto minuti di grandissima musica, degna conclusione di un album che definire strepitoso è poco e che, se vivessimo in un mondo giusto, dovrebbe essere eletto all’unanimità disco per l’estate.

Marco Verdi

Torna A Sorpresa Una Delle Più Belle Serie Dedicate Alla Black Music. Stax Singles Rarities And The Best Of The Rest

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Stax Singles Rarities And The Best Of The Rest – 6 CD Stax/Craft/Universal – 09-02-2018 USA/2-03-2018 Europe

A distanza di parecchi anni dall’ultimo volume, parliamo ormai del 1994, torna assolutamente a sorpresa un nuovo capitolo della bellissima serie di cofanetti dedicati al catalogo dei singoli tratti dal materiale pubblicato su etichetta Stax/Volt e tutte le loro sussidiarie: uno dei compendi dedicati alla soul music, al r&b e alla musica nera in generale più esaltanti nella storia della musica. Giusto per rinfrescare la memoria, questi sono i primi tre volumi, usciti rispettivamente nel 1991, nel 1993 e, come detto, nel 1994, tutti in box formato grande tipo LP (ma in CD comunque) e poi ristampati varie volte nel corso degli anni, con formati e costi decisamente più ridotti.

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In effetti la parabola sembrava conclusa, visto che i tre box avevano coperto i tre periodi di vita della etichetta di Memphis, 1959-1968 nel primo volume, 1969-1971 nel secondo e 1972-1975 nel terzo, coprendo tutta la storia della Stax, dalle origini R&B, passando per il soul del periodo classico, fino al soul e funky degli anni ’70, attraverso una serie di canzoni, raccolte in molto certosino, che spaziavano dai maggiori successi fino ad una serie di chicche e rarità che poche se non nessun altra etichetta ha potuto pareggiare. Quindi questo quarto volume arriva come una sorpresa totale, anche se fa parte dei festeggiamenti per il 60° Anniversario della etichetta di Jim Stewart, iniziati lo scorso anno (per esempio con il bellissimo box su Isaac Hayes), a 60 anni dalla nascita della etichetta come Satellite Records nel 1957 e poi diventata Stax nel 1961, dalla unione dei nomi dei due fondatori, oltre a Stewart anche la sorella Extelle Axton (STewart/AXton = Stax), entrambi bianchi ovviamente, come tipico della storia di altre race label nate nel corso degli anni, e tuttora in vita alla rispettabile età di 87 anni, come pure la sua etichetta, che è stata rilanciata nel 2006 dalla Universal anche con una serie di nuove uscite.

.Agli inizi c’era anche la Volt, e poi sono arrivate tutte una serie di label associate, che sono tra la maggiori fonti del materiale che è stato raccolto in questo quarto volume e che va a pescare anche tra gospel, funky, country, rock e blues, attraverso varie canzoni pubblicate in origine come Truth, Chalice, Enterprise, Hip e  Ardent, soprattutto negli ultimi anni di vita della Stax. Infatti, per la prima volta dopo il primo volume, è sparita la definizione Soul nel titolo di questa raccolta, che si chiama semplicemente Stax Singles Rarities, anche se i primi 3 CD dell’antologia trattano comunque quell’argomento, attraverso una sequenza di brani dove non è difficile trovare una ulteriore serie di piccole gemme, soprattutto lati B di singoli (Carla e Rufus Thomas, Booker T. & The MG’s, Sam And Dave, Judy Clay, Delaney & Bonnie, Staple Singers, Eddie Floyd, William Bell, Bar-Kays, Isaac Hayes, David Porter e una nutrita serie di sconosciuti, quanto eccellenti interpreti) destinati ad allietare le giornate degli appassionati del genere. E negli altri tre CD si trovano anche brani, tra i tanti, dei Big Star Don Nix, che neri non erano di sicuro, anche se pure loro pescavano a piene mani dal soul e dal blues, oltre che dal rock.

Comunque ecco la lista completa dei contenuti.

 [CD1]
1. Carla & Rufus: Deep Down Inside 2:20
2. Rufus And Friend: Yeah, Yea – Ah 2:15
3. Prince Conley: All The Way 2:41
4. The Canes: I’ll Never Give Her Up 2:25
5. The Astors: Just Enough To Hurt Me 2:24
6. Eddie Kirk: I Found A Brand New Love 2:45
7. Rufus Thomas: Fine And Mellow 2:56
8. Booker T. & The MG’s: Fannie Mae 2:05
9. Floyd Newman: Sassy 2:05
10. Rufus Thomas: I Want To Get Married 2:20
11. Bobby Marchan: That’s The Way It Goes 2:36
12. The Cobras: Shake Up 2:10
13. Barbara And The Browns: You Belong To Her 2:30
14. Dorothy Williams: Watchdog 2:30
15. Barracudas: Free For All 2:18
16. Barbara & The Browns: I Don’t Want Trouble 2:00
17. Gorgeous George: Sweet Thing 2:38
18. The Astors: I Found Out 2:42
19. Rufus & Carla Thomas: We’re Tight 2:10
20. Rufus Thomas: Chicken Scratch 2:20
21. Ruby Johnson: Weak Spot 2:30
22. Rufus Thomas: Talkin’ Bout True Love 2:40
23. Mable John: If You Give Up What You Got (You’ll See What You Lost) 2:27
24. Sam And Dave: A Small Portion Of Your Love 2:35
25. Ruby Johnson: Keep On Keeping On 2:20
26. Rufus Thomas: Greasy Spoon 2:32
27. Mable John: Left Over Love 2:31
28. Ollie & The Nightingales: Girl, You Have My Heart Singing 2:02
29. Mable John: Don’t Get Caught 2:33

[CD2]
1. Shirley Walton: I’m So Glad You’re Back 2:37
2. Delaney & Bonnie: We’ve Just Been Feeling Bad 2:34
3. Linda Lyndell: I Don’t Know 2:27
4. Judy Clay & William Bell: Love – Eye
5. Judy Clay: Remove These Clouds 3:10
6. The Staple Singers: Stay With Us 2:32
7. Rufus Thomas: So Hard To Get Along With 2:57
8. Jeanne & The Darlings: I Like What You’re Doing To Me 2:41
9. Booker T. & The MG’s: Over Easy 4:05
10. Mable John: Shouldn’t I Love Him 2:31
11. William Bell & Judy Clay: Left Over Love 2:51
12. Jimmy Hughes: Sweet Things You Do 2:14
13. Art Jerry Miller: Grab A Handful 2:06
14. Eddie Floyd: Consider Me 3:26
15. Booker T. & The MG’s: Soul Clap ’69 2:40
16. Jeanne & The Darlings: Standing In The Need Of Your Love 2:42
17. The Bar – Kays: I Thank You 3:25
18. The Soul Children: Make It Good 3:06
19. Ollie & The Nightingales: I’ll Be Your Everything 3:54
20. William Bell: Let Me Ride 2:51
21. Booker T. & The MG’s: Sunday Sermon 4:10
22. Carla Thomas: Hi De Ho (That Old Sweet Roll) 2:20
23. Shack: A Love Affair That Bears No Pain 3:54
24. The Nightingales: Just A Little Overcome 3:48
25. The Newcomers: Mannish Boy 3:02

[CD3]
1. Ilana: Let Love Fill Your Heart 3:03
2. The Soul Children: Ridin’ On Love’s Merry – Go
3. Hot Sauce: I Can’t Win For Losing 2:45
4. Lee Sain: Ain’t Nobody Like Me Baby 3:39
5. Hot Sauce: Echoes From The Past 2:47
6. The Mad Lads: Did My Baby Call 2:55
7. Isaac Hayes & David Porter: Baby I’m – A Want You 4:38
8. Jean Knight: Pick Up The Pieces 2:33
9. Johnnie Taylor: Stop Teasing Me 4:28
10. Isaac Hayes: Type Thang 3:54
11. John Gary Williams: In Love With You 3:27
12. Major Lance: Since I Lost My Baby’s Love 3:19
13. Hot Sauce: Mama’s Baby (Daddy’s Maybe) 3:15
14. The Soul Children: Poem On The School House Door 4:27
15. Rufus Thomas: That Makes Christmas Day 4:40
16. The Staple Singers: What’s Your Thing 4:19
17. Shirley Brown: Yes Sir Brother 3:54
18. Hot Sauce: Funny 3:56
19. Frederick Knight: Let’s Make A Deal 3:26
20. The Green Brothers: Can’t Give You Up (I Love You Too Much) 3:15
21. John Gary Williams: Just Ain’t No Love (Without You Here) 3:28

[CD4]
1. Sid Selvidge: The Ballad Of Otis B. Watson 3:20
2. The Caboose: Black Hands White Cotton 3:48
3. Dallas County: Love’s Not Hard To Find 3:10
4. Casper Peters: April 3:54
5. Clark Sullivan: Reaching For A Rainbow 2:25
6. Billy Eckstine: I Wanna Be Your Baby 3:00
7. Chuck Boris: Why Did It Take So Long 2:45
8. Barbara Lewis: Why Did It Take So Long 2:44
9. Finley Brown: Gypsy 2:45
10. O.B. Mcclinton: Slip Away 2:07
11. Billy Eckstine: When Something Is Wrong 5:21
12. Ben Atkins: Good Times Are Coming 3:19
13. River City Band: Some Other Man 2:11
14. O.B. Mcclinton: Don’t Let The Green Grass Fool You 2:34
15. Big Ben: Would I Be Better Gone? 3:08
16. Don Nix: Black Cat Moan 3:06
17. Don Nix: She’s A Friend Of Mine 3:39
18. Larry Raspberry And The Highsteppers: Rock ‘N Roll Warning 2:40
19. Chico Hamilton: Conquistadores ’74 3:34
20. Cliff Cochran: The Way I’m Needing You 3:08
21. Connie Eaton: Let’s Get Together 3:02
22. Karen Casey: The Way I’m Needing You 3:21

[CD5]
1. Poor Little Rich Kids: Stop It, Quit It 2:27
2. Lonnie Duvall: Cigarettes 2:40
3. Poor Little Rich Kids: It’s Mighty Clear 2:21
4. The Honey Jug: Warm City Baby 2:00
5. The Goodees: For A Little While 2:17
6. The Honey Jug: For Your Love 2:50
7. Kangaroo’s: Groovy Day 2:45
8. Bobby Whitlock: And I Love You 2:04
9. Southwest F.O.B.: Smell Of Incense 2:40
10. The Goodees: Condition Red 2:52
11. Billy Lee Riley: Family Portrait 2:43
12. This Generation: The Children Have Your Tongue 2:48
13. Billy Lee Riley: Show Me Your Soul 2:51
14. The Waters: Day In And Out 2:06
15. The Village Sound: Hey Jack (Don’t Hijack My Plane) 2:37
16. The Cheques: Cool My Desire 1:36
17. The Goodees: Goodies 2:32
18. Paris Pilot: Miss Rita Famous 2:44
19. The Knowbody Else: Someone Something 3:12
20. Cargoe: Feel Alright 2:33
21. Big Star: In The Street 2:53
22. Cargoe: I Love You Anyway 3:01
23. The Hot Dogs: Say What You Mean 4:13
24. Big Star: O My Soul 2:47
25. The Hot Dogs: I Walk The Line 3:19
26. Big Star: September Gurls 2:41

[CD6]
1. The Dixie Nightingales: The Assassination 2:56
2. The Dixie Nightingales: Hush Hush 2:50
3. The Dixie Nightingales: I Don’t Know 2:53
4. The Stars Of Virginia: Wade In The Water 3:05
5. The Dixie Nightingales: Forgive These Fools 3:00
6. The Jubilee Hummingbirds: Our Freedom Song (Free At Last) 3:17
7. The Jubilee Hummingbirds: Press My Dying Pillow 3:10
8. The Pattersonaires: God’s Promise 2:15
9. Rev. Maceo Woods And The Christian Tabernacle Baptist Church Choir: Hello Sunshine 2:35
10. Roebuck “Pop” Staples: Tryin’ Time 5:10
11. Terry Lynn Community Choir: His Love Will Always Be 3:15
12. Reverend W. Bernard Avant Jr. & The St. James Gospel Choir: Don’t Let The Green Grass Fool You (Don’t Let The Devil Fool You) 3:26
13. The Rance Allen Group: There’s Gonna Be A Showdown 2:46
14. The Rance Allen Group: That Will Be Good Enough For Me 4:30
15. Reverend Maceo Woods & The Christian Tabernacle Concert Choir: The Magnificent Sanctuary Band (Marching For The Man) 3:40
16. Louise Mccord: Better Get A Move On 3:47
17. Charles May & Annette May Thomas: Satisfied 3:02
18. The Rance Allen Group: I Got To Be Myself 2:51
19. The People’s Choir Of Operation Push Under The Direction Of Reverend Marvin Yancy: He Included Me 3:42
20. The Rance Allen Group: We’re The Salt Of The Earth 3:30
21. Louise Mccord: Reflections 3:12
22. The Rance Allen Group: Ain’t No Need Of Crying 3:39

Il cofanetto, corredato come al solito da un esaustivo libretto, esce il 9 febbraio sul mercato statunitense e poi sarà pubblicato anche il 2 marzo su quello europeo (e pure in Italia), evitando di dovere effettuare costosi acquisti oltreoceano dove le spese doganali sono sempre in agguato.

Non escludo all’uscita di tornarci sopra per un excursus più approfondito sui contenuti.

Bruno Conti