Continuano I Lutti Nel Mondo Della Musica: Ci Ha Lasciato Anche J. Geils!

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Non vorrei diventare una sorta di compilatore compulsivo di necrologi o peggio ancora un “becchino” (con tutto il rispetto per il mestiere) della musica rock in senso lato, ma ultimamente i musicisti se ne stanno andando ad un ritmo veramente serrato: forse anche perché tutti si avvicinano a quell’età in cui gli eccessi della gioventù arrivano per chiedere il conto del passato. Qualcuno muore perché era arrivato il suo momento, penso a Chuck Berry, ultranovantenne, ma anche al recentemente scomparso Lonnie Brooks, uno degli ultimi “grandi vecchi” del Blues, che è morto il 1° di aprile scorso alla rispettabile età di 83 anni, uno dei migliori chitarristi e cantanti della scena del blues urbano di Chicago e di cui non vi avevo segnalato la morte, ma lo faccio ora, perché mi sembra comunque giusto ricordarlo. L’altro ieri, il aprile, è stato trovato morto nella sua casa di Groton, nel Massachusetts, dove si era trasferito a vivere, anche  John Warren “J.” Geils Jr., in arte J. Geils, nativo di New York City, ma con una carriera musicale svolta soprattutto a Boston e dintorni, con la band da lui formata, la mitica J. Geils Band, blues-rock sopraffino, spesso definiti i Rolling Stones americani, ancor più dei Toxic Twins”, ovvero gli Aerosmith.

Probabilmente anche per J. Geils, che aveva 71 anni, le cause della morte, per quanto comunicate ufficialmente dalla polizia di Groton, che lo ho trovato morto, come “cause naturali”, non possono prescindere dal fatto che per lui si parlava da tempo anche di problemi di alcolismo, e i suoi compagni non lo avevano voluto all’ultima reunion della band nel 2012, cosa per cui Geils aveva avviato una pratica legale contro i vecchi soci, anche se poi Peter Wolf sul suo facebook così lo ricordato “Thinking of all the times we kicked it high and rocked down the house! R.I.P. Jay Geils.”. Mi associo e per ricordare ulteriormente il grande musicista americano al link successivo trovate la mia recensione dello splendido CD/DVD uscito postumo un paio di anni fa e quindi leggerete altre notizie su questa splendida band, mentre J. Geils negli ultimi anni, almeno fino al 2009, si era dedicato soprattutto ad album di jazz, piacevoli, ma francamente solo surrogati e pallide imitazioni (a parte forse quelli con Robillard) dello splendido blues-rocker, a  livello tecnico ma anche a livello scenografico, con chitarre a forma di freccia e a doppio manico,  che era stato in passato, http://discoclub.myblog.it/2015/04/10/gli-stones-americani-degli-anni-70-j-geils-band-house-party-live-germany/.

Bruno Conti